Procida, occasione unica: per favore meno critiche

Gentile Direttore, Procida è entrata nel pieno delle celebrazioni per l’anno della Capitale della Cultura. Degnamente la cerimonia di inaugurazione ha visto tanto entusiasmo. Napoli offre una delle sue perle migliori al turismo sano, composto, mi permetta di dire anche “civile”. E’ pur vero, però, che ci sarà bisogno di ospitare migliaia di persone che non possono trovare posto nella piccola (e forse per questo ancora bella) isola di Procida. Mi permetta, ma ci sono miei amici fiorentini che in maggio vorrebbero venire e mi riferiscono di aver trovato prezzi maggiorati e difficoltà nella prenotazione. È vero che Procida è unica, ma non sarebbe stato meglio coordinare l’evento con la politica turistica di Napoli e soprattutto della Regione Campania? Mi aspetto sostanza, non solo taglio dei nastri!

Fiorella Martino
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Cara Fiorella, se la prossima settimana prova ad andare a Venezia in occasione della Biennale dell’Arte troverà il tutto esaurito a prezzi triplicati. Se prova a prenotare una stanza in occasione del Salone del mobile di Milano andrà incontro a non poche difficoltà e a un conto anche doppio rispetto alle settimane precedenti e successive.

Si chiama mercato. Uno degli obiettivi dell’assegnazione della Capitale della cultura è aumentare la presenza dei turisti allungando la stagione. Non credo che Procida sarà solo taglio di nastri. Il programma diffuso e con il coinvolgimento dell’isola mi pare abbia anche sostanza, come dice lei. Di sicuro ha uno stretto legame con la millenaria storia dell’isola. Certo lo spazio per l’accoglienza è ridotto e ci saranno ricadute positive anche nei comuni di fronte all’isola. Si sta organizzando persino l’ospitalità nelle cabine delle barche ormeggiate davanti ai campi flegrei. Un’esperienza molto in voga nei paesi scandinavi che consentirà di vivere Procida e le zone vicine in un modo originale e affascinante. L’occasione è irripetibile. Non sprechiamola con la critica a prescindere e prima che siano iniziati gli eventi. Si farebbe solo male ad Arturo e alla sua isola.

Federico Monga