Siani e il dovere di raccontare quei troppi Fortapàsc del 2021

Siani e il dovere di raccontare quei troppi Fortapàsc del 2021
Domenica 26 Settembre 2021, 23:55
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Gentile Direttore, ho molto apprezzato il libro distribuito in regalo con Il Mattino, in occasione dell’anniversario del vigliacco omicidio del giornalista Giancarlo Siani, per mano della camorra di Marano in filo diretto con la mafia siciliana. L’ho letto, davvero, d’un fiato. La vicenda appassiona, dopo tanti anni, anche molti ragazzi delle scuole, che vogliono conoscere la vita breve di un giornalista di appena 26 anni, trucidato sotto casa appena tornato dal lavoro, solo perché faceva il suo lavoro con serietà e senza paura. Certo, contro le cosche molto si deve ancora fare, e soprattutto colpire i cosiddetti colletti bianchi e relativi prestanomi. Gli imprenditori della cosiddetta «zona grigia». In nome e per conto di Giancarlo Siani, uno di noi.

Elio Guerriero
Napoli

Caro Elio, noi tutti, giornalisti, cittadini, imprenditori, politici e amministratori siamo ancora in debito con il sacrificio di Giancarlo Siani, cronista coraggioso che si batteva per la libertà economica, sociale e culturale della sua terra dalla criminalità organizzata.

Il tema delle mafie e del loro innervamento nell’economia è sparito dai media nazionali e dalle agende del dibattito politico. Anche la campagna elettorale per il nuovo sindaco di Napoli si è distinta per questa assenza. Il controllo mediatico non è secondario, come Siani insegna. Napoli città trova ancora, molto meno di quanto necessario, qualche attenzione. Le realtà di provincia, in particolare in quella vasta area a Nord del capoluogo verso Caserta, dove risiede più di un milione e mezzo di cittadini, invece è assolutamente dimenticata. Ed è proprio in questi territori che la camorra prospera, comanda indisturbata e che la democrazia ha subìto da anni una sorta di sospensione con consigli comunali commissariati per infiltrazioni mafiose. L’impegno, di tutti, deve essere parlarne di più. Per Siani e per la (quasi) totalità dei cittadini che in quelle terre devono studiare, farsi curare e lavorare. 

Federico Monga

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