Una donna al Quirinale ma non per partito preso

Una donna al Quirinale ma non per partito preso
di Federico Monga
Giovedì 13 Gennaio 2022, 23:00 - Ultimo agg. 14 Gennaio, 09:35
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Gentile direttore, auspico che arrivi presto il momento in cui una donna possa essere eletta Presidente della Repubblica. Mi rendo conto che il gentil sesso deve fare i conti con la complessa e astrusa politica italiana ancora molto maschile, ma ciò non esclude che alcune donne possano fare il grande salto. Non è impossibile e nessuna norma lo vieta. La presenza rosa dei seggi delle Camere è ben sostanziosa, ciò grazie all’applicazione delle regolamentazioni internazionali sulle pari opportunità. Le donne sono molto risolute. Rivendicano, in più circostanze, la propria identità-dignità e quindi hanno tutte le carte in regola per assumersi la responsabilità del Colle. Ciò, ovviamente, al di là di ogni appartenenza. E poi sanno mediare. Premiamo, quindi, il loro coraggio, la loro onestà e la loro capacità! Che dice, sarà la volta buona, magari per una “congiunzione astrale”?

Franco Petraglia
Cervinara (Avellino)

Caro Franco appartengo al partito che non ama le quote rosa né il purché sia donna. Non mi convince, arrivo a pensare che non voglia dire (quasi) nulla.

Non credo che il sesso sia una determinante per svolgere alcune mansioni, anche molto delicate. In generale non credo che il sesso sia determinante per svolgere nessun lavoro tranne quelli dove la forza fisica è preponderante. Quando si pensa ad una donna a capo di uno Stato viene in mente subito Angela Merkel. Che non è stata scelta né confermata per quattro volte a capo del governo tedesco perché donna. Semmai, come lucidamente ha ricordato Dacia Maraini in uno dei tanti articoli scritti sull’argomento, venne nominata perché «era l’indiscutibile miglior politico del momento». Ed è stata poi, forse, l’unico vero leader europeo mettendosi alle spalle fior di colleghi uomini. L’Italia ha bisogno di un presidente della Repubblica con standing internazionale, che sappia mettersi in sintonia con il popolo italiano e tenere la barra dritta del Paese in un momento di frammentazione e debolezza della politica. Diciamo allora citando, un bel film di Monicelli di qualche tempo fa: «Speriamo che sia femmina». Se così non fosse però non mi fascerei la testa. 

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