Susana Malcorra, GWL Voices: «E' ora di una donna alla guida dell'Onu»

Via alla campagna "Madame Secretary General"

Susana Malcorra, GWL Voices: «E' ora di una donna alla guida dell'Onu»
di Elena Marisol Brandolini
Mercoledì 21 Febbraio 2024, 12:32 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 16:38
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Nella storia decennale delle Nazioni Unite, dal 1945 a oggi, le donne hanno guidato l’organizzazione solo per il 12% nell’arco del tempo.

Questa, una delle conclusioni avanzate nel rapporto della GWL Voices, “Le donne nel multilateralismo 2024”, presentato a Madrid, al quale hanno partecipato, tra le altre, l’ex presidente del Cile Michelle Bachelet e l’ex segretaria di Stato degli Stati Uniti Hillary Clinton. «Un dato che ci sfida a una risposta immediata» sostiene Susana Malcorra, presidente dell’associazione ed ex ministra degli Esteri argentina, a cui abbiamo chiesto di commentare i risultati dell’indagine. La GWL Voices «è un’associazione di donne che sono state leader nel sistema multilaterale o hanno avuto posizioni di guida nel proprio governo vincolate col multilateralismo. L’area multilaterale è molto importante nella fase che attraversa il mondo e convocare le donne che ne sono state leader, ci consente una lettura distinta di questa realtà complessa. La partecipazione delle donne nella soluzione dei conflitti permette di realizzare intese maggiormente sostenibili e permanenti, perché una delle caratteristiche delle donne è l’analisi multidimensionale dei problemi».

LA SALITA

Lo studio proposto considera 54 organizzazioni multilaterali - basti pensare all’Onu, ma anche all’Unesco o al Cern o ancora all’Organizzazione mondiale del commercio - di cui viene analizzata la presenza di donne e uomini alla guida, nei direttivi e negli organi di governo. I risultati mostrano che, se è possibile conquistare la parità tra i sessi negli organismi multilaterali, seppure molto lentamente, continua invece diffusa l’esclusione delle donne dagli organi di governo. La media delle donne leader nella seconda metà del secolo scorso è stata del 4%, negli anni Settanta non ce n’è stata neppure una. Dal Duemila, però, le cose cominciano a cambiare e nei primi dieci anni del millennio, le donne elette a capo di organizzazioni multilaterali sono passate dal 17% al 31%. «Alcune di queste istituzioni non hanno mai avuto una donna leader e altre cinque ne hanno avuta solo una in tutta la loro storia - sottolinea la presidente - C’è stato un avanzamento col tempo, negli ultimi due decenni il numero di donne è raddoppiato. Nei direttivi abbiamo osservato che si è avuto un avanzamento significativo in un tempo breve, quando la massima direzione ha assunto una strategia politica mirata: la politica del Segretario dell’Onu, Guterres, per esempio, sta dando risultati».

In particolare. «Se guardiamo agli organi di governo, scopriamo che c’è una percentuale di donne di appena il 27% nel caso dell’Assemblea Generale dell’Onu, che è l’organo più democratico per il numero di Paesi che ricopre. Facciamo un appello ai governi perché incrementino il numero delle donne in loro rappresentanza nell’Assemblea. Pensiamo inoltre che sarebbe importante che nell’Assemblea Generale si stabilisse un criterio di rotazione tra i sessi, così come funziona da un punto di vista geografico la rotazione tra le cinque regioni del mondo, di modo che un anno sia una donna a guidarla e un altro un uomo. Nella storia delle Nazioni Unite solo quattro donne sono state presidenti dell’Assemblea. C’è già un gruppo di Paesi sostenitori di questa proposta, Spagna, Slovenia, Uruguay e Messico, si tratta di una risoluzione dell’Assemblea molto semplice che potrebbe prodursi quest’anno, di modo che nell’Assemblea degli 80 anni dell’Onu, ci sia per la prima volta una donna presidente».

IL PUNTO

 Eppoi c’è il tema della Segreteria Generale dell’Onu, in quasi 80 anni non c’è mai stata una donna a dirigerla: «Perciò stiamo lanciando una campagna di Madame Secretary General, perché a succedere a Guterres, nel 2026, sia una donna e per rotazione geografica, una donna del Sudamerica e Caribe». Un ultimo dato è quello sulla percentuale di donne e uomini leader di organismi multilaterali per regione di origine dal 1945: in Occidente, le donne sono appena il 12%, la percentuale più bassa tra tutte (il 21% in Africa e il 17% in Sudamerica). «Si sarebbe portati a credere che i Paesi occidentali dovessero avere una percentuale più elevata, ma non è così - conclude Malcorra - Guardando ai numeri assoluti, i Paesi occidentali hanno una maggiore quantità di donne elette, ma percentualmente i Paesi del Sud globale hanno una rappresentanza di donne maggiore. D’altronde, le quattro donne che furono presidenti dell’Assemblea Generale sono tutte del Sud globale. Il tema della rappresentanza delle donne è un tema di potere ed evidentemente il potere in Occidente è molto concentrato negli uomini».

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