Riecco Artem Uss. Il manager e figlio del governatore di Krasnoyarsk Aleksandr Uss, che era evaso nei giorni scorsi dagli arresti domiciliari in Italia, ha reso noto di essere in Russia. Lo ha comunicato lui stesso all'agenzia Ria Novosti. «Sono in Russia! In questi pochi giorni particolarmente drammatici, persone forti e affidabili mi sono state accanto. Le ringrazio - ha detto -. Il tribunale italiano, sulla cui imparzialità inizialmente contavo, ha dimostrato la sua chiara parzialità politica. Purtroppo è anche pronto a piegarsi alle pressioni delle autorità statunitensi», ha aggiunto.
Nella situazione internazionale attuale, quando i cittadini russi sono oggetto di «giochi senza regole», il ritorno in patria, anche in un modo così «non standard», è una vittoria.
Ricostruita la fuga di Artem Uss
Sono riusciti mano a mano a ricostruire gran parte del percorso che lo ha portato fuori dall'Italia, passando verso est e cambiando più auto, investigatori e inquirenti che stanno indagando da giorni sull'evasione, il 22 marzo, di Artem Uss, l'imprenditore russo e figlio del governatore di una regione siberiana che era ai domiciliari con braccialetto elettronico a Basiglio (Milano) e per il quale, il giorno prima, la Corte d'Appello milanese aveva dato il via libera all'estradizione richiesta dagli Usa. Uno dei punti fermi dell'inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore Marcello Viola e dal pm Giovanni Tarzia, al momento, da quanto si è saputo, è proprio la ricostruzione, attraverso una serie di attività tra cui analisi di filmati, del tragitto che ha portato l'uomo d'affari oltre il confine, forse passando per la Slovenia. Anche su questi aspetti, comunque, vige il riserbo, perché gli inquirenti vogliono arrivare ad individuare tutti i componenti di quel gruppo operativo che ha aiutato Uss nella fuga.
È certo, stando alle indagini, che un blitz di questo genere l'imprenditore non sarebbe riuscito ad organizzarlo da solo e per questo si indaga su presunti complici capaci di eseguire azioni di questo tipo, ma anche su un «secondo livello» in grado di pianificarle. Da qui l'ombra dei servizi segreti russi. Intanto, si è saputo che la stessa Procura generale milanese aveva depositato un parere scritto nel quale chiedeva alla Corte d'Appello di lasciare Uss in carcere (era stato arrestato a Malpensa il 17 ottobre) per il pericolo di fuga, date le sue disponibilità economiche, la sua rete di relazioni e la sua abitudine a spostarsi da un Paese all'altro. Tra fine novembre e inizio dicembre, invece, il 40enne ha ottenuto i domiciliari nella casa di Basiglio affittata dalla moglie per quello scopo.