GUERRA

Russia e Ucraina, Mosca chiude lo spazio aereo: motivi di sicurezza

Gli aggiornamenti in tempo reale sul conflitto in corso tra Russia e Ucraina

Drone ucraino carico di esplosivo cade vicino Mosca. Cremlino: «Respinto un attacco a Sebastopoli». Zelensky: non possiamo abbandonare Bakhmut
Drone ucraino carico di esplosivo cade vicino Mosca. Cremlino: «Respinto un attacco a Sebastopoli». Zelensky: non possiamo abbandonare Bakhmut
Lunedì 24 Aprile 2023, 08:14 - Ultimo agg. 25 Aprile, 09:59

Mosca chiude lo spazio aereo

Lo spazio aereo sopra l'aeroporto Vnukovo di Mosca è stato chiuso a causa di un potenziale drone. Lo hanno riferito alla Tass i servizi di emergenza. «Le forze dell'ordine hanno ricevuto la segnalazione che un veicolo aereo senza equipaggio sconosciuto è stato avvistato nei cieli sopra l'aeroporto Vnukovo. Lo spazio aereo è stato chiuso per motivi di sicurezza», è stato comunicato.

Borrell: «Mille missili a Kiev, servono altre munizioni»

«Sono certo che nei prossimi giorni gli Stati membri arriveranno ad un accordo sul secondo pilastro del piano munizioni all'Ucraina, ma non aspettiamo certo la definizione dell'ultimo comma per cominciare il lavoro». Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep al termine del consiglio affari esteri, esprimendo «delusione» per la velocità con cui sino adesso sono state consegnate le munizioni all'Ucraina. «Sino adesso oltre 1000 missili sono stati dati all'Ucraina, le munizioni continuano a crescere e cresceranno nei prossimi giorni, spero che tutti i Paesi membri comprendano l'urgenza»

Lavrov: «Vicini a linea pericolosa più che in Guerra Fredda»

«Ancora una volta, come durante la Guerra Fredda, siamo giunti a una linea pericolosa, e forse ancora più pericolosa». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov presiedendo la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu. «La situazione è esacerbata dalla perdita di fiducia nel multilateralismo. L'aggressione finanziaria ed economica occidentale distrugge i benefici della globalizzazione - ha detto - Gli Usa e i suoi alleati abbandonano la diplomazia e premono per la soluzione delle controversie sul campo di battaglia»

Guterres a Lavrov: «Invasione russa viola la carta Onu»

«L'invasione russa dell'Ucraina, in violazione della Carta Onu e del diritto internazionale, sta causando enormi sofferenze e devastazioni al Paese e al popolo». Lo ha detto il segretario generale Antonio Guterres al Consiglio di sicurezza presieduto dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. «Il sistema multilaterale - ha aggiunto - è sottoposto alla tensione maggiore dalla creazione dell'Onu. Le tensioni tra le maggiori potenze sono ai massimi storici, e così sono i rischi di conflitto. Queste sfide globali possono essere risolte solo con il rispetto del diritto internazionale».

Zelensky: da inizio guerra liberate 2.238 persone dalla prigionia russa

Dall'inizio della «guerra l'Ucraina ha liberato 2.238 persone dalla prigionia russa, 140 delle quali sono civili». Lo ha annunciato il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro dell'Estonia Kaya Kallas, citato da Ukrainska Pravda. «In questo periodo (la guerra, ndr) abbiamo liberato dalla prigionia 2.238 persone... Di queste 140 sono civili. Stiamo lavorando al rilascio sia dei militari sia dei civili... Lavoriamo costantemente e continueremo a farlo», ha precisato il leader ucraino.

Kiev: vicini a scambio totale prigionieri con Mosca

L'Ucraina si avvicina allo scambio totale dei prigionieri con la Russia: lo ha detto il capo dell'intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov, in un'intervista a Rbc-Ucraina. «Il nostro Paese si sta avvicinando ad uno scambio »tutti per tutti« con la Russia, ed è reale. Sì, in linea di principio ci stiamo avvicinando a questo. Guardiamo di nuovo i numeri. Ad oggi, sono già stati scambiati più di 2.200 prigionieri. Si tratta di un caso senza precedenti nella storia: nessuno ha mai fatto una cosa del genere. Tutti gli scambi avvengono dopo la fine delle ostilità e non durante», ha chiarito.

Il sindaco di Kramatorsk: "Bakhmut resiste anche per noi"

«Le forze armate stanno difendendo e tenendo Bakhmut dallo scorso settembre, quindi oltre sei mesi. Noi speriamo che fermino i russi lì perché la presidenza, e anche noi come amministrazione, siamo consapevoli che dopo le prossime città sarebbero Kostantinovka, Chasiv Yar, Druzivka e poi Kramatorsk e Sloviansk. Per evitare questa possibilità devono continuare a fare il loro lavoro. Purtroppo ci costa tantissime vite di soldati». Lo ha dichiarato il sindaco di Kramatorsk, Oleksandr Honcharenko, in un'intervista all'ANSA. «Naturalmente, sappiamo che la Russia non ha abbandonato i suoi piani di prendere tutti i territori del Donetsk e sappiamo quanto difficile sia la battaglia in Bakhmut», ha affermato. «Per questo stiamo chiedendo costantemente i nostri cittadini e sfollati di non tornare in città, perché il nostro esercito non è in grado di proteggere con alta percentuale di garanzia da missili come S-300», ha aggiunto, sottolineando che al momento in città sono presenti circa 80 mila persone. «La linea è troppo vicina alla città, per questo chiediamo alle persone di non tornare qui» e «voglio anche sottolineare che il programma governativo delle evacuazioni sta funzionando», ha concluso.

Kherson: i russi stanno evacuando con la forza i civili

Le autorità ucraine hanno dichiarato oggi che le forze russe stanno «evacuando con la forza» i civili dall'area della regione di Kherson, in Ucraina meridionale, che ancora occupano, il giorno dopo che le forze ucraine hanno stabilito una testa di ponte sulla riva orientale del fiume Dnipro. Lo riporta il Guardian. «Ho informazioni che l'evacuazione è iniziata ieri, con la scusa di proteggere i civili dalle conseguenze dei pesanti combattimenti nell'area», ha detto Oleksandr Samoylenko, capo del consiglio regionale di Kherson, aggiungendo che le truppe russe stanno «cercando di rubare il più possibile» mentre si ritirano. Un altro funzionario ucraino a Kherson, Serhiy Khlan, ha dichiarato che i mercenari del gruppo Wagner stanno aiutando i funzionari dell'occupazione russa a imporre il controllo sulla popolazione civile sulla riva est del fiume.

Kiev: "Raid russo nel Donetsk. Due morti e un ferito"

«Le truppe russe hanno bombardato il villaggio di Shakhtarske nell'Oblast di Donetsk in Ucraina questa mattina». Lo ha riferito l'ufficio del procuratore regionale, scrive il Kyiv Independent , precisando che due uomini di 43 e 66 anni sono stati uccisi nel cortile di una casa e il loro vicino ha riportato ferite da schegge. Shakhtarske si trova nel distretto di Volnovakha, a circa 75 chilometri dalla città occupata dai russi di Donetsk. L'Oblast di Donetsk, nell'est dell'Ucraina, al confine con la Russia, è la regione dove si stanno verificando i combattimenti più feroci tra le forze russe e quelle ucraine. Mosca sta cercando di occupare l'intera regione, ricorda il Kyiv Independent.

Kiev: a Bakhmut stiamo anche contrattaccando

A Bakhmut, nel Donetsk, l'esercito ucraino sta conducendo operazioni di difesa e lanciando contrattacchi, ha dichiarato il comandante delle forze di terra di Kiev Oleksandr Syrskyi, come riporta Ukrinform citando il military media center. «I nostri combattenti non solo stanno conducendo azioni difensive a Bakhmut, ma anche contrattacchi attivi. Questo ci dà l'opportunità di trattenere l'offensiva russa per diversi mesi e di non allargare il fronte, distruggere le unità migliori del nemico e guadagnare tempo», ha detto il generale, aggiungendo che «la situazione è sotto controllo».

 

Prigozhin, capo dei Wagner: "Nessun prigioniero: uccideremo tutti"

«Non prenderemo più prigionieri di guerra ucraini, li uccideremo tutti». È la minaccia del capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, diffusa in un messaggio su Telegram. «Semplicemente li distruggeremo tutti sul campo di battaglia», ha detto Prigozhin, che ha lanciato la minaccia dopo che è stata intercettata sulla radio ucraina una comunicazione nella quale si discute della possibilità che i soldati sparino ai mercenari russi feriti in battaglia. «Li uccideremo tutti sul campo di battaglia e non prenderemo più prigionieri», ha scandito il fondatore di Wagner, in prima linea sul fronte di Bakhmut, dove soldati e mercenari russi e soldati ucraini combattono da mesi.

I servizi segreti dell'Ucraina: "I ceti alti russi cercano garanzie da Mosca"

I rappresentanti dell'élite russa temono per il proprio futuro e si stanno mettendo in contatto con l'Ucraina e con altri Paese per ottenere possibili garanzie di sicurezza in caso di sconfitta di Mosca. Lo ha dichiarato durante una trasmissione Andriy Yusov, portavoce dell' intelligence della Difesa ucraina (Gur), citato da Ukrinform.

«Stanno cercando vie d'uscita, ovviamente. E non solo con l'Ucraina. La geografia in cui stanno cercando di ottenere garanzie di sicurezza per sé stessi, per le loro fortune e per le loro famiglie è piuttosto ampia», ha detto Yusov. Il portavoce del Gur ha anche chiarito che l'élite russa vuole evitare possibili procedimenti giudiziari e che tra coloro che hanno chiesto aiuto ci sarebbero anche «rappresentanti del segmento politico dei vertici del Cremlino».

«L'Ucraina, ovviamente, utilizza tutti gli strumenti, gli approcci più creativi per accelerare la liberazione dei nostri territori. Sono in corso molti contatti e operazioni, di cui non possiamo parlare ora. Ma dopo la vittoria, credetemi, ci saranno molte cose interessanti», ha concluso il portavoce dell' intelligence della Difesa ucraina Andriy Yusov.

Kiev: "Mosca sta producendo e accumulando missili"

I russi stanno producendo nuovi missili e li stanno accumulando per usarli contro la prevista offensiva dell'Ucraina: lo ha detto il capo dell' intelligence militare ucraina (Gur), Kirill Budanov, in un'intervista a Rbc-Ucraina. «La Russia durante questo periodo produce anche nuovi missili. Li accumula per interrompere la nostra operazione offensiva. Lo sperano. E la maggior parte di questi missili verrà utilizzata durante le ostilità attive. Ma allo stesso tempo stanno aumentando il loro potenziale», ha dichiarato Budanov. Secondo il capo della Gur, inoltre, la mobilitazione in Russia «si muove normalmente. In media mobilitano 20mila (uomini) al mese», e «circa 120mila» uomini non sono ancora stati trasferiti in Ucraina. Budanov ha poi rivelato che «la Russia ha segretamente (non ne parleranno) preso una decisione: ha già emesso un ordine per ritirare il contingente di mantenimento della pace dalla regione del conflitto tra Azerbaigian e Armenia e sostituire il contingente esistente con un contingente di leva. Cioè, i soldati a contratto vengono portati via, i coscritti vengono inviati. Come capirete, questo non è assolutamente perché (le cose) stanno andando bene».

Intelligence ucraina: "La Cina non ha fornito neanche un proiettile alla Russia"

La Cina «non ha fornito ad oggi un solo proiettile» alla Russia. A dirsene certo è stato il capo dei servizi di intelligence ucraini, Kirilo Budanov, escludendo che questo possa avvenire in un futuro prossimo. «Finora, la Cina non ha fornito alcuna munizione alla Federazione russa», ha dichiarato nel corso di un'intervista per Rbk-Ucraina, e non esistono del fatto che il gigante asiatico si prepari a rafforzare con il proprio sostegno le posizioni acquisite dai russi. Budanov, considerato dai media l'unico alto esponente militare che ha paventato il rischio di un'invasione russa del paese già nel novembre 2021, ha definito come «abbastanza raggiungibile» l'obiettivo di recuperare entro l'anno tutti i territori perduti, compresa la Crimea. «C'è un solo modo per mettere fine a questa guerra: ristabilire in un modo o in un altro i confini. È impossibile, poco realistico, chiudere questa guerra senza risolvere i problemi territoriali. l'Ucraina non cederà mai alcuna parte del proprio territorio».

Prigozhin, controffensiva Kiev comincerà dopo caduta di Bakhmut

Il giorno in cui le forze russe avranno preso il controllo dell'intera città di Bakhmut, «quel giorno comincerà la controffensiva Ucraina». Se n'è detto convinto Yevgeny Prigozhin, capo della compagnia militare privata Wagner, in un commento in merito alla situazione sul campo postato sul suo canale Telegram. «Per quanto riguarda la carneficina di Bakhmut - scrive Prigozhin - il nostro compito è macellare l'esercito ucraino, non dare loro l'opportunità di riunirsi per una controffensiva. In questo senso stiamo ottenendo un successo e ai miei uomini do un voto a cinque stelle. Mentre a me stesso darei un tre meno, perché era necessario macellarli di più in modo che non rimanesse in vita un solo soldato ucraino. Ma non appena avremo finito di occuparci di Bakhmut, non appena cacceremo l'ultimo soldato dalla città o lo annienteremo nella città, quel giorno inizierà la controffensiva ucraina».

Secondo il capo della Wagner, infatti, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha bisogno della «più grande vittoria». Quanto ai motivi per i quali la controffensiva ucraina non è ancora cominciata, Prigozhin cita il fango creato dal disgelo e dalla pioggia e la volontà di Zelensky di concentrarsi sulla resistenza a Bakhmut almeno fino al 9 maggio per «rovinare la festa» ai russi nell'anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale. Prigozhin conclude con un omaggio allo stesso Zelensky, affermando che, «non importa quanto venga criticato», sta operando «in un modo altamente professionale».

Intelligence Gb: "I residenti delle zone occupate sotto ricatto per i passaporti"

«Le autorità nelle aree occupate dell'Ucraina stanno quasi certamente costringendo la popolazione ad accettare i passaporti della Federazione Russa». Ne riferisce il ministero della Difesa di Londra, nell'ultimo rapporto dell'intelligence britannica sulla situazione sul terreno in Ucraina. «I residenti a Kherson - si legge nel documento - sono stati avvertiti che coloro che non avranno accettato un passaporto russo entro il primo giugno 2023 saranno 'deportatì e le loro proprietà sequestrate». «Mosca - prosegue - utilizza i passaporti come strumento per la 'russificazionè delle aree occupate, come ha fatto a Donetsk e Luhansk prima dell'invasione del febbraio 2022. La Russia sta probabilmente accelerando l'integrazione delle aree occupate dell'Ucraina nella burocrazia della Federazione Russa per poter descrivere l'invasione come un successo, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del 2024».

Attacco russo nella notte a Kramatorsk: colpita una scuola

Le truppe russe hanno bombardato la notte scorsa Kramatorsk, nell'Ucraina orientale, colpendo l'edificio di una scuola. «La Russia ha bombardato Kramatorsk di notte. Non ci sono state vittime», ha scritto il sindaco della città, Oleksandr Honcharenko, su Facebook. Le autorità hanno riferito all'ANSA sul posto che si tratta del secondo attacco russo sulla città nel mese di aprile.

Kiev: "Truppe russe a corte di medici sul campo"

Le forze di occupazione russe a Berdiansk, nell'Oblast di Zaporizhzhia, starebbero costringendo i medici locali, che hanno ricevuto passaporto russo, ad «arruolarsi con il nemico». A denunciarlo è lo stato maggiore ucraino, secondo cui le forze di Mosca stanno affrontando «una catastrofica mancanza di personale medico militare sul campo di battaglia» cui cercano di porre rimedio costringendo il personale medico che lavora presso le strutture sanitarie locali a Berdiansk e che ha ricevuto passaporti civili della Federazione russa ad arruolarsi. In caso di rifiuto i medici rischierebbero la perdita del posto di lavoro, secondo quanto riporta la stessa fonte nel suo aggiornamento quotidiano su Facebook.

Drone precipitato a Mosca: sospetto di esplosivo incorporato

Un drone presumibilmente pieno di esplosivo è caduto in una zona forestale nella regione di Mosca. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale russa TASS, citando una fonte delle forze dell'ordine, secondo cui il drone è stato scoperto ieri, si presentava spaccato in due e si tratta presumibilmente di un drone di produzione ucraina che aveva esaurito il carburante.

Borrell: "Ancora disaccordi sulle munizioni destinate a Kiev"

«Sul secondo pilastro del piano munizioni per l' Ucraina ci sono ancora disaccordi, ma tutti capiscono che siamo in una situazione complicata e spero che entro pochi giorni si arrivi a un'intesa». Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell arrivando al consiglio Affari esteri

Kherson, bombardata la regione: 2 i morti

Due persone sono morte e altre sei sono rimaste ferite nella regione di Kherson, nell' Ucraina meridionale, a causa dei bombardamenti russi di ieri: lo riporta Ukrinform citando i dati forniti dall'amministrazione regionale. Una delle vittime, un uomo di 80 anni, è stata segnalata nell'omonima città, che è stata bombardata tre volte. Nel complesso, le forze russe hanno effettuato 83 bombardamenti nella regione, sparando 412 proiettili tra artiglieria pesante, droni e aviazione. In particolare, il fuoco di artiglieria ha colpito anche il villaggio di Kizomys nella comunità di Belozersk: sono stati presi di mira una scuola, un veicolo delle forze dell'ordine e circa 25 edifici residenziali. Un uomo di 85 anni e una donna di 57 sono rimasti feriti. È stato bombardato con l'artiglieria anche un cimitero nel villaggio di Havrylivka della comunità Novoaleksandrivska nel distretto di Beryslav.

Ucraina, esplosioni a Zaporizhzhia: scatta l'allerta aereo

Alcune esplosioni sono state registrate nella notte a Zaporizhzhia, nel sud dell' Ucraina. Lo riportano i media locali, spiegando che verso le 2 di notte è stato diramato un allarme aereo. Due terzi della regione di Zaporizhzhia è sotto il controllo delle forze russe.

Cina: rispettiamo la sovranità degli ex paesi sovietici

La Cina rispetta «lo stato di sovranità delle ex Repubbliche sovietiche». È quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning. La precisazione è maturata dopo la bufera sollevata dall'ambasciatore cinese a Parigi Lu Shaye che ha messo in dubbio venerdì la sovranità dei Paesi ex sovietici, compresa l'Ucraina, in un'intervista alla tv francese.

Kiev, scontro a fuoco tra forze russe e miliziani Wagner

Uno scontro a fuoco si è registrato tra le forze armate russe e i miliziani del gruppo Wagner in Ucraina. Lo sostiene lo Stato Maggiore dell'esercito ucraino, spiegando che una rissa tra i due gruppi si è trasformata in una sparatoria. I fatti sono avvenuti a Stanytsia Luhanska, nell'oblast di Luhansk, e hanno causato vittime da entrambe le parti. «Stanno cercando di scaricare l'una sull'altra la responsabilità dei propri errori di calcolo tattici e delle proprie perdite», si legge nel rapporto delle forze armate di Kiev. L'oblast di Luhansk è stata occupata dalla Russia all'inizio di luglio 2022.

Drone ucraino armato cade vicino Mosca

Un drone armato sarebbe atterrato in un villaggio russo in quello che potrebbe essere considerato un attacco volto a colpire Mosca. Secondo quanto riferito da fonti russe, il drone sarebbe caduto in un piccolo villaggio nell'oblast della Capitale. Secondo un ex consigliere senior del Consiglio di sicurezza nazionale della Georgia, Giorgi Revishvili, fonti russe affermano che il drone è «simile all'UJ-22 ucraino».

 

 

Istituto per lo studio della guerra (Isw): "Le milizie russe non sono pronte alla controffensiva ucraina"

L'ossessione di Mosca per le operazioni offensive tattiche ha lasciato le forze russe mal preparate per la prevista controffensiva ucraina: lo riporta l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo rapporto quotidiano, come riporta Rbc-Ucraina. Le truppe russe continuano a favorire piccoli attacchi frontali per ottenere successi tattici in aree limitate del fronte, scrivono gli esperti del centro studi statunitense spiegando che questi attacchi su piccola scala non richiedono un grande coinvolgimento da parte del centro di comando. Le forze armate ucraine determineranno i tempi e i luoghi in cui si svolgeranno i combattimenti e probabilmente eserciteranno pressioni su aree molto più ampie rispetto ai settori di attacco su cui si concentrano solitamente i comandanti russi, prosegue il rapporto. Quindi, i russi dovranno probabilmente fare affidamento su tutte le loro unità al fronte piuttosto che su un gruppo selezionato. Tuttavia, la maggior parte delle unità russe in importanti settori del fronte sono presidiate da militari mobilitati che non hanno esperienza nelle operazioni di difesa o nell'evitare un'offensiva meccanizzata multi-brigata. Inoltre, è improbabile che siano emotivamente preparati a rispondere a un simile attacco.

 

 

Gb: "Mosca accelera l'iter dei passaporti per i nuovi russi"

La Russia usa i passaporti come strumento di 'russificazionè delle aree occupate, come ha fatto a Donetsk e Lugansk prima dell'invasione del febbraio 2022: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Le autorità delle aree occupate dell'Ucraina stanno quasi certamente costringendo la popolazione ad accettare i passaporti russi, commenta il rapporto pubblicato su Twitter. Gli esperti di Londra sottolineano che i residenti di Kherson sono stati avvertiti: se non accetteranno un passaporto russo entro il primo giugno prossimo, saranno «deportati» e le loro proprietà saranno confiscate. Mosca, conclude il rapporto, «sta probabilmente accelerando l'integrazione delle aree occupate dell'Ucraina nella burocrazia della Federazione per contribuire a dipingere l'invasione come un successo, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del 2024».

Medvedev: "La Polonia è molto ostile nei confronti della Russia"

«La Polonia è una entità infinitamente ostile alla Federazione Russa». Lo ha detto il vice presidente del Consiglio della sicurezza russo Dmytro Medvedev, affermando che «la Polonia non può competere con la Russia e non lo potrà mai».

Respinti 60 attacchi russi nel Donetsk

Continuano le manovre offensive delle truppe russe nelle direzioni di Bakhmut, Avdiivka e Maryinka - nella regione di Donetsk (est) - dove ieri sono stati respinti quasi 60 attacchi: lo ha reso noto lo Stato Maggiore dell'Esercito ucraino nel suo aggiornamento quotidiano sull'andamento del conflitto, come riporta Ukrinform. «Nelle ultime 24 ore, l'aeronautica ucraina ha effettuato 14 attacchi contro i cluster nemici. Inoltre, sono stati abbattuti due droni di tipo Merlin, un drone Orlan-10 e otto droni kamikaze di tipo Lancet», si legge nel rapporto. Da parte sua, Mosca ha lanciato ieri un attacco missilistico e 46 raid aerei, sparando anche 60 raffiche di razzi con sistemi a lancio multiplo Mlrs sulle posizioni delle truppe ucraine e sulle aree popolate. I russi hanno inoltre bombardato le regioni di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson. Secondo l'esercito la probabilità che la Russia lanci altri attacchi missilistici e aerei sull'intero territorio ucraino rimane alta.

Mosca: respinto un attacco a Sebastopoli

Le forze armate russe sostengono di aver respinto un attacco condotto con un drone contro la città portuale di Sebastopoli, in Crimea. Lo ha scritto su Telegram il governatore filo russo Mikhail Razvozhaev. «Secondo le ultime informazioni un drone di superficie è stato distrutto. Il secondo è esploso da solo», ha scritto il governatore Razvozhaev. «Ora la città è tranquilla ma tutte le forze e i servizi restano in allerta», ha segnalato.

Zelensky: non possiamo abbandonare Bakhmut

L'Ucraina non può rinunciare a tenere Bakhmut, poiché la sua conquista potrebbe essere un punto d'appoggio alla Russia per avanzare su Kramatorsk e Sloviansk. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista ad al-Arabiya. «Ô impossibile per noi rinunciare a Bakhmut perché questo aiuterebbe ad espandere il fronte e darebbe alle forze russe e alla Wagner la possibilità di impadronirsi di altre nostre terre», ha detto Zelensky, chiarendo che se la Russia prendesse Bakhmut, ciò potrebbe fungere da trampolino di lancio per avanzare su due città più grandi nella regione di Donetsk, Kramatorsk e Sloviansk.

Guerra in Ucraina, la diretta di oggi 24 aprile. Dopo tanti annunci e speculazioni, arrivano i primi segnali della controffensiva ucraina per liberare i territori occupati dai russi. A sostenerlo è il think tank americano Institute for the Study of War (Isw), che nel suo ultimo aggiornamento ha annunciato che le forze di Kiev hanno raggiunto la riva sinistra della regione di Kherson, un primo passo verso il tentativo di rimuovere gli invasori dalle loro posizioni. Se da una parte la portavoce militare ucraina per la regione meridionale, Natalia Humenyuk, ha rifiutato di commentare le notizie sottolineando che «è in corso un'operazione militare che richiede il silenzio informativo», dall'altra il capo filorusso del Kherson, Vladimir Saldo, ha negato la presenza degli ucraini sulla riva orientale.

Secondo il funzionario, i russi hanno il pieno controllo dell'area e ha ironizzato: le unità ucraine «saranno riuscite a farsi un selfie» prima di essere state «distrutte» o «gettate in acqua» dalle forze di Mosca.

Ironie a parte, gli analisti dell'istituto Usa hanno affermato che i blogger militari russi hanno fornito ampie riprese video georeferenziate e messaggi di testo che confermano che le forze ucraine hanno preso posizione sulla costa orientale dell'oblast. «I filmati mostrano che le forze ucraine hanno preso posizione sulle rive del fiume a nord di Oleshki (7 chilometri a sud-ovest di Kherson) e sono avanzate fino al confine settentrionale dell'insediamento sull'autostrada E97, così come ad ovest di Dachi (10 chilometri a sud di Kherson). Il filmato indica anche che le forze russe potrebbero non controllare le isole nei fiumi Kinka e Chaika, a meno di mezzo chilometro a nord delle posizioni ucraine geolocalizzate vicino al ponte Antonivsky», afferma il report. Secondo i blogger, le truppe di Zelensky hanno mantenuto posizioni sulla costa orientale per diverse settimane, stabilito linee di rifornimento stabili ed effettuato regolarmente sortite, indicando una mancanza di controllo russo sull'area. Infine, la mappa di un altro blogger russo mostra che le forze russe non controllano alcune isole nel delta del Dnepr a sud-ovest della città di Kherson, suggerendo una possibile avanzata ucraina verso queste isole. «Questa è la prima volta che Isw ha osservato immagini geolocalizzate affidabili delle posizioni ucraine sulla sponda orientale», scrive ancora il think tank, dando ulteriore credito a quelli che sono stati interpretati come i primi timidi passi della controffensiva. Intanto in tutto il fronte continuano i combattimenti: le forze russe hanno bombardato «massicciamente» il villaggio di Kizomys, nella regione di Kherson, ferendo due donne, e droni di Mosca sono stati lanciati contro Nikopol, mentre un missile S-300 ha colpito Sloviansk. Intanto, le squadre di ricerca ucraine proseguono nel loro compito straziante di ispezionare i campi di battaglia, alla ricerca di soldati caduti. In oltre un anno di guerra, hanno recuperato poco meno di 500 corpi di soldati ucraini, ha riferito il colonnello Volodymyr Liamzin.

 

Le squadre hanno trovato anche 500 corpi di soldati russi, per i quali Kiev sta organizzando la restituzione ai rappresentanti della Federazione Russa. Sul fronte diplomatico, gli occhi sono puntati su New York, dove il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è volato per presiedere il Consiglio di Sicurezza dell'Onu - di cui la Russia ha la presidenza questo mese - e si attende un incontro con il segretario generale Antonio Guterres. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha ribadito in un'intervista con il giornale tedesco Die Welt che al momento «un compromesso con Mosca avrebbe conseguenze fatali per il futuro ordine mondiale». Intanto, c'è chi pensa che sarà proprio la controffensiva ucraina a portare a una tregua. Secondo l'editorialista del Guardian Simon Tisdall, a lungo editor per gli esteri del quotidiano britannico, la «tanto attesa controffensiva ucraina riuscirà a riconquistare una parte o addirittura gran parte del territorio occupato», ma nonostante ciò le forze russe manterranno parti del Donbass e della Crimea. A quel punto, «i sostenitori occidentali di Kiev inizieranno a spingere per un cessate il fuoco negoziato o una tregua duratura», in attesa di un accordo a lungo termine. «Che ci piaccia o no, questo risultato sembra il più probabile», osserva Tisdall. Solo il tempo saprà dargli torto o ragione.

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