Ucraina diretta, Biden: «Un attacco all'Ucraina resta possibile». Putin: «Mai Nato ai nostri confini». Kiev denuncia cyberattacco contro siti istituzionali

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Ucraina, Mosca: forze al confine rientrano alla base
Ucraina, Mosca: forze al confine rientrano alla base
Martedì 15 Febbraio 2022, 09:25 - Ultimo agg. 16 Febbraio, 08:56
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Alcune delle forze russe schierate per esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina stanno rientrando alle loro basi. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. «Unità dei distretti militari meridionali e occidentali, che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare i mezzi di trasporto ferroviari e terrestri e oggi inizieranno a rientrare alle proprie basi», ha dichiarato in una nota il generale maggiore Igor Konashenkov, portavoce della Difesa russa. «Mentre le misure di addestramento al combattimento si avvicinano alla conclusione, le truppe, come sempre avviene, effettueranno marce combinate alle proprie basi permanenti», aggiunge Mosca.

CRISI UCRAINA, LA DIRETTA

21.52 - «Se la Russia attacca l'Ucraina, sarà una guerra frutto di scelta» ma «le sanzioni sono pronte» lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca sugli sviluppi della crisi ucraina, ribadendo che in caso di attacco il gasdotto Nord Stream 2 non partirà.

21.38 «Gli Usa sono preparati, a prescindere da quello che accade», «un attacco all'Ucraina resta sempre possibile»: lo ha detto il presidente statunitense Joe Biden parlando alla Casa Bianca dopo gli ultimi sviluppi sulla crisi ucraina. «Siamo desiderosi di negoziare accordi scritti con la Russia», di proporre «nuove misure sul controllo degli armamenti e sulla trasparenza», ha detto il presidente Usa affermando che alla diplomazia deve essere data «ogni possibilità di avere successo». «Non vogliamo destabilizzare la Russia», ha assicurato.

18.35 - Emmanuel Macron e Joe Biden vogliono «verificare» l'inizio del ritiro russo alla frontiera con l'Ucraina. Lo hanno riferito fonti dell'Eliseo dopo il colloquio telefonico di oggi fra i presidenti francese e americano. Le fonti hanno parlato di «segnali incoraggianti» ma, hanno aggiunto, «serve prudenza, vista la grande massa di truppe alla frontiera, restiamo vigili». Nel quarto colloquio telefonico fra l'Eliseo e la Casa Bianca dall'inizio della crisi, durato circa un'ora, i due capi di stato hanno condiviso la determinazione a rimanere «perfettamente in coordinamento» di fronte al presidente russo Vladimir Putin. Le fonti dell'Eliseo sottolineano che il segnale incoraggiante «ma fragile» da parte di Mosca giunge «una settimana dopo la visita del presidente Macron» in Russia e in Ucraina e che questo «inizio di de-escalation è conforme» a quanto detto da Putin al presidente francese. «Il dispositivo di truppe russe al confine resta impressionante - ha sottolineato l'Eliseo - e deve ridotto in maniera molto netta» affinché la situazione «torni normale». Macron, precisa la fonte, ha in programma nuovi colloquio con i partner occidentali, «molto rapidamente» parlerà con il cancelliere Olaf Scholz dopo il suo ritorno da Mosca e probabilmente anche con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

18.09 - «Chiediamo l'immediata de-escalation nella retorica e nelle azioni e il perseguimento del dialogo». Lo affermano in un comunicato congiunto i più alti rappresentanti del Consiglio d'Europa, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che presiede il comitato dei ministri dell'organizzazione, assieme al segretario generale, Marija Pejcinovic Buric, e il presidente dell'assemblea parlamentare, l'olandese Tiny Kox. «Siamo estremamente preoccupati dell'elevata tensione attorno all'Ucraina, e sconcertati dalla prospettiva di un grande conflitto sul nostro continente e tra i nostri Stati membri», dicono Di Maio, Buric e Kox. I tre rappresentanti del Consiglio d'Europa riaffermano «il loro incrollabile supporto alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti internazionalmente» e «invitano tutti gli Stati membri coinvolti a duplicare gli sforzi per evitare che la situazione si aggravi e un possibile conflitto».

17.43 - Un cyberattacco è in corso in Ucraina contro i siti di diverse banche, conferma il Centro per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni del governo. L'attacco sarebbe di tipo Ddos. Le banche coinvolte sono Privatbank e Oschadbank. Secondo fonti non confermate vi sarebbero anche Crédit Agricole e First International Ukrainian Bank. Colpito anche il sito del ministero della Difesa e delle forze armate. Il mese scorso, erano stati attaccati i siti del ministero degli Esteri e delle Emergenze.

16.49 - «Speriamo che l'Iitalia riesca a convincere la Russia di risolvere la situazione in modo pacifico». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba, al termine dell'incontro con Luigi Di Maio a Kiev, sottolineando che «quando sei in difficoltà un amico è accanto a te, per questo sono lieto di vedere Luigi accanto a me oggi». L'Italia, ha aggiunto, «capisce che la situazione minaccia anche l'Europa e i partner atlantici»

16.39 - È in corso una nuova telefonata tra il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Lo fa sapere il Dipartimento di stato americano.

16.29 - «La Russia non vuole la guerrà Mosca, 15 feb. (Adnkronos) - »La Russia non vuole una guerra, per questa ragione abbiamo avanzato una proposta di un processo negoziale ma purtroppo non abbiamo avuto una risposta oggettiva e costruttiva«. Lo detto Vladimir Putin nella conferenza stampa a Mosca con Olaf Scholz, ribadendo che «noi aspiriamo a metterci d'accordo con i nostri partner per via diplomatica» e da questo dipenderà evolversi della situazione, «non dipende solo da noi». «Noi siamo disposti a discutere delle questioni, ma sempre tenuto conto degli aspetti che sono fondati», ha aggiunto, ricordando che principali richieste della Russia, cioè il no all'allargamento della nato, il ritorno allo schieramento del blocco al 1997 e il non dispiegamento di sistemi offensivi vicino alla Russia.

16.05 - Se ci dovesse essere una guerra, «faremo quello che dovremo fare, tutti sanno quello che succederà», ha precisato il cancelliere tedesco rispondendo alla domanda se Berlino fermerà l'attivazione del Nord Stream 2 in caso di invasione russa dell'Ucraina. «La cosa principale ora è impedire che ciò avvenga», ha aggiunto Scholz. 

16.01 - «La Russia teme che i colloqui sulla sicurezza in Europa possano andare troppo per le lunghe senza ragione e non permetterà che nel protrarsi di questi colloqui la sua situazione possa peggiorare», ha affermato il presidente russo. Lo riferisce la Tass. 

15.59 - «Dobbiamo trovare una soluzione pacifica a questa crisi, qualsiasi segno possa esserci lo consideriamo un buon segno», ha sottolineato Scholz ribadendo come lo schieramento delle truppe russe al confine con Ucraina venga sentito «come una minaccia, queste truppe sono preoccupanti, non riconosciamo un motivo ragionevole», per la loro presenza.

15.45 - Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente dell' Ucraina, Volodymyr Zelensky. Al centro dei colloqui, spiega una nota di Palazzo Chigi, vi sono stati gli ultimi sviluppi della crisi ucraina.

Il Presidente Draghi ha ribadito il fermo sostegno del governo italiano all'integrità territoriale e alla sovranità dell' Ucraina. È stata condivisa l'importanza di rafforzare l'impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi, mantenendo aperto un canale di dialogo con Mosca.

15.40 - «Se la Russia procede (con il riconoscimento delle Repubbliche di Lugansk e Donetsk, ndr) ci sarà una chiara violazione dell'integrità territoriale e della sovranità dell' Ucraina e anche una violazione degli Accordi di Minsk. Quindi sarebbe un nuovo spostamento nell'escalation», ha affermato la Rappresentante permanente degli Stati Uniti alla Nato, Julianne Smith dopo che la Duma di Stato ha approvato una mozione in cui si chiede al Presidente Putin di riconoscere le due autoproclamate Repubbliche. Un passo che «la Nato ha notato» e che «viene monitorato molto da vicino».

15.34 - Non è escluso un ulteriore dispiegamento di forze militari della Nato sul fianco sud orientale. «Oggi non conosciamo la risposta» alla domanda se ci saranno altri spostamenti di forze, ha affermato la Rappresentante permanente Usa alla Nato, Julianne Smith, dopo aver citato il contributo dei diversi Paesi alleati (Stati Uniti, che hanno spostato forze sia dagli Usa che dalla Germania, ma anche Danimarca, Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e Olanda) al rafforzamento della postura nella regione. «I ministri della Difesa alleati si riuniranno a Bruxelles nei prossimi due giorni, valuteranno la situazione intorno all' Ucraina, cercheranno di esaminare eventuali ulteriori richieste e valuteranno se saranno o meno necessari ulteriori rafforzamenti», ha aggiunto.

15.31 - Putin considera il gasdotto Nord Stream 2 come «un progetto puramente commerciale» senza risvolti politici. Lo ha detto il presidente russo in conferenza stampa assieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz, sottolineando come l'energia sia un settore chiave della cooperazione con la Germania. La Russia, ha aggiunto, sarà ben felice di continuare a fornire gas attraverso l' Ucraina se vi sarà domanda in questo senso.

 

15.28 - Siamo preoccupati che ci siano tante truppe presenti al confine» con l' Ucraina, «è importante che non ci siano guerre. Dobbiamo trovare una soluzione pacifica affrontando tutti i temi di sicurezza e portare avanti un processo di dialogo nella reciprocità». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in conferenza stampa con Vladimir Putin, rilevando che l'annuncio dell'inizio del ritiro delle truppe russe è «un buon segnale» e che gli sforzi diplomatici «non sono ancora terminati»

15:14 - «Non accetteremo mai l'allargamento della Nato fino ai nostri confini, è una minaccia che noi percepiamo chiaramente». Lo ha ribadito il presidente russo Vladimir Putin in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Scholz dopo i colloqui sulla crisi in Ucraina. «Le risposte dell'Alleanza sulla sicurezza» finora «non soddisfano le nostre richieste» ma ci sono dei «ragionamenti» che possono essere portati avanti, ha aggiunto.

14.00 - La cooperazione energetica con la Germania è per la Russia una priorità. Così Vladimir Putin, all'inizio del colloquio a Mosca col cancelliere tedesco Olaf Scholz, incentrato sulla crisi in Ucraina. »Sfortunatamente - ha rilevato il presidente russo - dedicheremo una parte significativa del nostro tempo a questioni legate alla situazione in Europa e alla sicurezza«, compresa l'Ucraina, ha detto Putin negli scambi iniziali del bilaterale con Scholz.

15.00 - «Con il premier Mario Draghi abbiamo discusso delle sfide della sicurezza che affrontano oggi l' Ucraina e l'Europa. Abbiamo avuto uno scambio di opinioni sull'intensificazione del lavoro di tutti i formati negoziali e sullo sblocco del processo di pace. Apprezzo il sostegno dell'Italia all'Ucraina». Lo scrive in un tweet il presidente dell' Ucraina, Volodymyr Zelensky.

14.10 - Per considerare dalla parte russa una seria de-escalation della situazione, la Nato vuole vedere il ritiro dei mezzi pesanti e dell'equipaggiamento militare nelle zone limitrofe all'Ucraina e non solo quello degli uomini. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jen Stoltenberg in conferenza stampa sottolineando che «il processo di accumulo della forze russe va avanti, con alti e bassi, dalla scorsa primavera». In pratica i russi lasciano le infrastrutture militari nelle aree designate, e poi «riportano rapidamente gli uomini in posizione» quando ritenuto necessario.

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13.43 - «A volte» il presidente Vladimir Putin «scherza» sugli allarmi degli Usa e dei loro alleati occidentali riguardo a un'invasione russa in Ucraina e «ci chiede di controllare se hanno pubblicato l'ora esatta in cui comincerà la guerra». Lo ha riferito ai reporter il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Per noi - ha aggiunto - è impossibile capire la follia di questa informazione maniacale» da parte degli americani.

13.32 - È in corso il colloquio a Mosca tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo Vladimir Putin. L'incontro, che secondo le previsioni dei media tedeschi dovrebbe 'durare più a lungo del previsto', avviene con i due leader seduti ai due lati dell'ormai famoso tavolo bianco lungo quasi 6 metri utilizzato anche per il faccia a faccia con Emmanuel Macron, divenuto il simbolo degli sforzi della diplomazia per risolvere la crisi ucraina.

13.20 - Scholz non ha voluto il tampone russo, ma quello tedesco. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz non ha voluto fare un test molecolare russo al suo arrivo a Mosca per l'incontro con Vladimir Putin, decidendo di far eseguire il test necessario per l'accesso al Cremlino da un medico dell'ambasciata tedesca, alla presenza delle autorità sanitarie russe. Lo riporta lo Spiegel sottolineando che per questo il cancelliere è sceso dall'aereo 40 minuti dopo l'atterraggio. Il tampone utilizzato era stato portato dalla Germania. Pochi giorni fa anche il presidente francese Emmanuel Macron, prima di vedere Putin, aveva rifiutato di fare il tampone in Russia perché - avevano ipotizzato alcuni media - temeva di lasciare traccia del suo Dna. Indiscrezione che era stata però smorzata dall'Eliseo secondo cui la decisione era legata solo ai «tempi stretti».

13.15 - Nato: non ci sono segnali di de-escalation. «Non ci sono segnali sul terreno che la Russia stia riducendo le truppe ai confini dell'Ucraina». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Allo stesso tempo, il capo dell'Alleanza ha sottolineato che «ci sono segnali da Mosca che la diplomazia deve continuare e questo è materia per un cauto ottimismo».

13.10 - Le schiarite sul fronte Ucraino, con il rientro di alcune truppe russe alle basi e l'incontro tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz con il presidente russo Vladimir Putin spingono al rialzo le principali borse europee e i futures Usa. La migliore è Parigi (+1,8%), seguita da Milano e Francoforte (+1,7% entrambe), Madrid (+1,39%) e Londra (+0,78%). Migliorano ma meno delle stime gli indici Zew della Germania e dell'Eurozona, dove il Pil trimestrale si è mantenuto sui valori attesi. In arrivo dagli Usa le anticipazioni dell'Api sulle scorte settimanali di greggio, con il barile che amplia il calo (Wti -2,83% a 92,75 dollari) insieme al gas (-9,5% a 73,19 euro al MWh), dopo l'accordo tra l'Ue e il Giappone per l'invio di Gnl in Europa. Debole il dollaro sull'euro e sulla sterlina, in rialzo invece sullo yen. In luce le banche, da Bper (+5,7%), Bnp (+3,16%) e SocGen (+3,11%) a Banco Bpm (+3,03%), Bbva (+2,2%), Intesa (+2,28%) e Unicredit (+1,85%). Corrono gli automobilistici Renault (+4,38%), Stellantis (+3,22%) e Bmw (+2,32%) insieme agli estrattivo-minerari Glencore (+1,92%) e ArcelorMittal (+3,28%), che ha creato una joint-venture in Spagna con Enagas e Fertiberia sull'idrogeno.

13.00 - Olaf Scholz fa appello alla strada del dialogo per risolvere la «difficile situazione» per la pace e la sicurezza in Europa, dovuta alla crisi in Ucraina. «La cosa più importante è gestire le relazioni tra due Paesi attraverso la discussione reciproca», ha detto il cancelliere tedesco, all'inizio del suo colloquio a Mosca col presidente russo, Vladimir Putin. Scholz ha quindi elogiato lo stato dei rapporti commerciali tra Germania e Russa.

12.50 - La Russia deve ritirare tutte le sue forze dalla frontiera: lo afferma il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. «Abbiamo una regola: non credete a quello che sentite, credete a quello che vedete», ha detto ai giornalisti a seguito dell'annuncio da parte di Mosca del ritiro di alcune truppe russe al termine delle esercitazioni. «Quando vedremo un ritiro, crederemo in una de-escalation», ha aggiunto Kuleba citato dalla Bbc spiegando che l'Ucraina sta lavorando con i suoi alleati per prevenire un'ulteriore escalation.

Perché Putin vuole invadere l'Ucraina? I veri obiettivi che il leader russo spera di raggiungere

12.47 - Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha parlato di «sospiro di sollievo» a proposito della possibilità che l' Ucraina abbandoni i piani di adesione alla Nato. Lavrov ha incontrato oggi il capo della diplomazia polacca Zbigniew Rau, al quale ha ribadito l'intenzione di proseguire i colloqui con l'Occidente.

12.43 - Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha affermato che gli Usa e la Nato hanno dato una risposta «positiva» ad «alcune delle iniziative» russe «sulla sicurezza» che erano state «respinte per lungo tempo»: lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass. «L'Occidente alla fine ha risposto, quando si è reso conto che stiamo discutendo seriamente la necessità di cambiamenti radicali nel campo della sicurezza. La sua risposta è stata positiva ad alcune delle iniziative che aveva respinto per lungo tempo», ha detto Lavrov stando alla Tass in una conferenza stampa dopo i colloqui con il suo omologo polacco Zbigniew Rau.

12.30 - I deputati della Duma - il ramo basso del Parlamento russo - hanno approvato un appello al presidente della Russia Vladimir Putin affinché Mosca riconosca le autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel sud-est ucraino, dove la Russia è accusata da tempo di sostenere i separatisti nel conflitto del Donbass: lo riporta la testata online Meduza, secondo cui i deputati russi hanno approvato il documento preparato dal partito comunista. Questa risoluzione - scrive Meduza - prevede l'invio dell'appello direttamente al presidente russo. Hanno votato a favore 351 deputati, contro 16 e uno si è astenuto.

12.00 - Il ritiro delle truppe russe alle loro basi «era pianificato» e «non dipende dall'isteria occidentale». Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. Il ministro, citato dalla Tass, ha aggiunto che le notizie diffuse dall'Occidente su una invasione russa dell'Ucraina sono «terrorismo mediatico».

11.45 - «È un nostro diritto condurre esercitazioni sul nostro territorio, ovunque lo riteniamo opportuno, e questo non è soggetto a discussioni con nessuno»: lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass. «La Russia ha condotto e continuerà anche in futuro a condurre esercitazioni su tutto il territorio della Federazione Russa», ha dichiarato Peskov secondo la Tass.

11.42 - «Abbiamo una regola: non credere a quello che ascolti, credi a quello che vedi». Così il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, risponde alle notizie di un parziale ritiro delle truppe russe dal confine con il suo Paese. «Quando vedremo il ritiro, crederemo alla de-escalation», ha detto Kuleba parlando con i giornalisti, secondo quanto riporta la Bbc.

11.27 - Il Cremlino considera la decisione degli Usa di evacuare i loro diplomatici da Kiev come «un'isteria esibizionista e senza senso». Lo ha detto il portavoce, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

10.50 - «La data del 15 febbraio del 2022 entrerà nella Storia come il giorno del fallimento della propaganda di guerra da parte dell'Occidente. Svergognati e annientati senza sparare un colpo». Lo scrive su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, dopo che Mosca ha annunciato l'inizio del ritiro di truppe schierate ai confini con l' Ucraina, mentre gli Usa prevedevano un attacco per domani, 16 febbraio.

10.28 - In controtendenza con quanto appena annunciato dalle autorità militari di Mosca, la Cnn riferisce che l'ammassamento di truppe e dispositivi militari russi al confine con l'Ucraina sta proseguendo. L'emittente all news ha geolocalizzato alcuni video che circolano sui social media e documentano questi spostamenti. Alcuni dei video provengono da fonti ufficiali e sono stati analizzati da osservatori e confrontati con immagini satellitari. In particolare, la Cnn fa riferimento a movimenti nei pressi di Belgorod, nella Russia occidentale, a poca distanza dal confine e dalla città ucraina di Kharkiv. Un altro filmato, postato sui social media domenica, mostra carriarmati in movimento nei pressi del villaggio di Sereteno, a circa 24 chilometri dal confine ucraino. Anche la zona attorno a Voronezh appare teatro di movimenti militari, con carri armati e reparti di fanteria.

9.54 - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è atterrato a Mosca, dove incontrerà il presidente russo Vladimir Putin per discutere della crisi in Ucraina. Secondo quanto trapela dalla delegazione tedesca, Scholz non si sottoporrà al test molecolare anti Covid russo prima del colloquio, come richiesto dal Cremlino. Il cancelliere effettuerà invece il test con un medico dell'ambasciata tedesca. I sanitari russi sono stati invitati ad essere presenti durante il test. Anche il presidente francese Emmanuel Macron la scorsa settimana si era rifiutato di sottoporsi al test proposto dal Cremlino, prima del suo colloquio con Putin. In alternativa, per mantenere il distanziamento sociale, il colloquio are avvenuto con i due leader distanziati da un tavolo lungo sei metri. Anche alla successiva conferenza stampa, i due leader sono rimasti a distanza l'uno dall'altro.

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