La Commissione Periferie in visita da Scampia a Caivano: «Lo Stato non arretra»

La delegazione guidata dal presidente Alessandro Battilocchio (Forza Italia)

La Commissione Periferie
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Lunedì 23 Ottobre 2023, 19:02 - Ultimo agg. 24 Ottobre, 16:12
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Si è conclusa a Caivano, con una riunione all'ufficio del Commissariato di governo, la visita della commissione parlamentare d'inchiesta sullo stato di sicurezza e degrado delle periferie, guidata dal presidente Alessandro Battilocchio (Forza Italia).

Una visita iniziata questa mattina a Napoli dove i parlamentari hanno incontrato il sindaco Manfredi, proseguita poi in Prefettura con una riunione cui ha preso parte il Prefetto Palomba, e successivamente a Scampia. Per terminare a Caivano, dove la Commissione ha incontrato i parroci del territorio, tra cui don Maurizio Patriciello, consulente della commissione stessa.

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«Lo Stato non si lascia intimidire e non indietreggia di un millimetro sulla strada della legalità» ha ribadito Battilocchio, affiancato dal prefetto Filippo Dispenza, a capo della commissione prefettizia che amministra da pochi giorni il Comune di Caivano dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche. «Su Caivano c'è un impegno straordinario dello Stato con un decreto specifico che prevede fondi ad hoc, un decreto che può rappresentare un modello di azione da esportare in altre realtà». 

«La normalità è mancata, ed è ormai sotto gli occhi di tutti, la presenza dello Stato è ormai, in questo momento, è motivo di grande gioia quello che sta avvenendo e sta avvenendo sotto i nostri occhi, vuol dire che qualche cosa sta accadendo. Il Vangelo dice che se il chicco di grano non muore, la spiga non cresce. Evidentemente abbiamo toccato il fondo e pian piano stiamo risalendo» ha detto Don Patriciello. «Purtroppo aver avuto un Comune che, per due volte consecutive, viene sciolto per infiltrazioni camorristiche evidentemente non solo ha lasciato il segno, ma ci pone anche delle domande ai cittadini, alla Chiesa, ai partiti politici, a tutti quanti - ha aggiunto don Patriciello -, se la camorra riesce ad entrare nel santuario della civiltà, della democrazia, che è un'amministrazione comunale vuol dire che qualche problema l'abbiamo avuto e dobbiamo fermarci e anche avere il coraggio di vergognarci, di arrossire il volto e di chiedere perdono ai cittadini perbene e adesso ricominciamo daccapo.

Bisogna avere il coraggio di ricominciare veramente», ha concluso il parroco.

 

«Concludiamo la nostra visita a Caivano, Comune due volte sciolto per mafia, con la consapevolezza che qui e nelle tante Caivano d'Italia serva uno sforzo straordinario e pluriennale per ridare dignità e speranza a migliaia di persone» affermano in una nota i rappresentanti del Movimento 5 Stelle nelle commissioni d'inchiesta Antimafia e Femminicidio Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Alessandra Maiorino, Luigi Nave e il deputato M5s caivanese Pasquale Penza. «Attraverso i sopralluoghi e gli incontri con i dirigenti scolastici, le forze dell'ordine e i parroci di zona - aggiungono - abbiamo osservato una realtà in cui il degrado, l'emarginazione e la povertà tolgono opportunità di vita a tante persone già dalla nascita, costringendole a diventare schiave dell'illegalità. A Caivano i servizi sociali sono gravemente carenti. Mancano inoltre spazi e attività di interesse, mancano strutture e proposte formative o ludiche per il pomeriggio dei più giovani. Le famiglie in molti casi sono disgregate dall'illegalità e a cercare di sopperire intervengono le case famiglia. Allo stesso modo, abbiamo visto come il volontariato del terzo settore, un pilastro del welfare italiano, insieme alla parrocchia svolgano un ruolo straordinario». «Don Patriciello ha anche coraggiosamente evidenziato come le relazioni violente e sessualmente precoci tanto diffuse a Caivano come altrove siano dovute anche al facile accesso alla pornografia online da parte dei minori. Ci auguriamo che il governo accolga pertanto il nostro emendamento che obbliga i siti online a certificare la maggiore età degli utenti, insieme a quello che estende le intercettazioni ai reati di pedopornografia. La scuola arranca e troviamo assurdo che si stia pensando di chiudere un plesso scolastico per aprire un ospedale di comunità: devono esistere entrambi. Se qui si chiude una scuola si aprono le porte delle carceri. Infine, a Caivano serve un presidio del territorio capillare: troppe volte di fronte a fatti tragici che riguardano minorenni ad un primo sconcerto iniziale è seguita l'indifferenza che condanna questi luoghi a restare sospesi in un limbo dove le leggi dello Stato sembrano non valere», concludono gli esponenti M5s. 

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