Caivano zona franca: «Ecco incentivi e sgravi per i futuri investitori»

Pronto l’emendamento al decreto legge: «Ecco 9,7 milioni, 6 anni di agevolazioni»

Parco Verde di Caivano
Parco Verde di Caivano
di Antonio Vastarelli
Sabato 21 Ottobre 2023, 23:45 - Ultimo agg. 23 Ottobre, 07:25
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Caivano sarà Zona franca urbana e potrà godere di incentivi e benefici a sostegno dello sviluppo locale. Il ministro per l’Industria e il Made in Italy, Adolfo Urso, l’aveva promesso a imprese e istituzioni locali nella sua visita del 29 settembre scorso, e quella promessa inizia a prendere forma. Un emendamento al Decreto Caivano presentato dal governo, e già depositato in Senato, punta infatti ad estendere a questo territorio gli «aiuti in materia di riconversione e riqualificazione produttiva nell’ambito delle risorse assegnate alle aree di crisi industriale non complessa, destinando sino a un massimo di 15 milioni di euro al fine di rilanciare le attività industriali e salvaguardare i livelli occupazionali». Risorse che saranno disponibili in seguito ad un accordo di programma che il Mimit dovrà sottoscrivere con la Regione Campania e il Comune per definire i dettagli dell’intervento. 

Secondo la normativa, le imprese del territorio potranno accedere ai finanziamenti sulla base di programmi di investimento produttivo o di tutela ambientale. Le agevolazioni - precisa una nota del ministero - «saranno concesse alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dai regolamenti dell’Unione europea». 

L’emendamento del governo istituisce anche la Zona franca urbana nel comune di Caivano, «con l’obiettivo di sostenere il tessuto economico e di favorire l’autoimprenditorialità in uno dei comuni campani maggiormente colpiti da una situazione di degrado socioeconomico». Le Zfu sono ambiti territoriali, di dimensione prestabilita, dove si concentrano programmi di defiscalizzazione e decontribuzione rivolti alle imprese, ed il Mimit ha ritenuto questo strumento idoneo a dare una scossa all’economia dell’area di Caivano, in un’ottica anche di riqualificazione sociale del territorio. Si tratta, infatti, di uno strumento particolarmente adatto a sostenere le piccole e medie imprese, soprattutto quelle artigianali ma non solo. 

Era stato lo stesso Urso, nella sua visita di settembre, a promettere «forti incentivi e agevolazioni per chiunque voglia realizzare a Caivano una attività produttiva, dalla più piccola, come quella artigianale, a quelle industriali».

Con la nuova disposizione, le imprese e i professionisti che operano nell’area potranno, quindi, usufruire di esenzione dalle imposte sui redditi derivanti dallo svolgimento dell’attività, così come dell’esenzione dell’Imposta regionale sulle attività produttive.

I beneficiari verranno, inoltre, dispensati dal pagamento dalle imposte municipali sugli immobili utilizzati per svolgere l’attività economica e non dovranno versare i contributi previdenziali e assistenziali sulle retribuzioni da lavoro dipendente, con esclusione dei premi per l’assicurazione obbligatoria infortunistica. Le risorse destinate a questi obiettivi ammontano a 9,7 milioni di euro. Alle stesse agevolazioni, che avranno durata di 6 anni, potranno accedere anche coloro che dovessero decidere di intraprendere una nuova iniziativa economica all’interno del comune di Caivano, entro il 31 dicembre 2024. Una buona notizia per il territorio, che attende la concretizzazione anche degli altri progetti annunciati dal ministro delle Imprese e dal governo, a cominciare dalla bonifica e restituzione ai cittadini del Centro sportivo Delphinia, fino a quello formativo nel settore automotive, che coinvolgerà anche il ministero dell’Istruzione e del Merito, oltre alla fondazione Altagamma e a Stellantis. 

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«Caivano deve diventare un modello di sviluppo per il Sud, e il riscatto deve partire dai giovani» aveva detto Urso parlando nel corso di un incontro che si tenne all’istituto superiore Morano, nel quale si impegnò anche ad avviare un altro percorso formativo rivolto ai ragazzi nel settore turistico-alberghiero, finalizzato alla promozione del nostro marchio nel mondo. «Qui - disse - c’è il futuro del Made in Italy: insieme al ministro Valditara, faremo di questa scuola un modello per tutti i giovani che vogliono riscattarsi».

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