Caivano, voto in Senato e oggi arriva Piantedosi

In giornata l’approvazione del decreto: stretta sull’arresto dei baby-spacciatori

Rauti e Ciciliano, la visita
Rauti e Ciciliano, la visita
di Marilicia Salvia
Venerdì 27 Ottobre 2023, 07:20 - Ultimo agg. 12:58
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La discussione in Senato è cominciata nel tardo pomeriggio, dopo una giornata vissuta sul filo della tensione, polemiche sul rischio di incostituzionalità di un giro di vite capace, secondo l’opposizione, di stravolgere per decreto il processo penale minorile, e colpi di scena assicurati dall’introduzione di una norma salva-calcio che con Caivano avrebbe ben poco a che vedere, o forse no. Certo è che dopo un estenuante viavai del testo tra le commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, il decreto legge che porta il nome della cittadina dell’hinterland napoletano “adottata” dal governo Meloni dopo lo scandalo delle due bambine vittime di uno stupro di gruppo è stato dichiarato pronto all’esame dal senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, uno dei due relatori, e potrebbe essere votato quest’oggi per passare poi alla Camera, dove la discussione è calendarizzata per lunedì. «Il testo è migliorato rispetto a quello che ci è stato consegnato. Merito del governo, della maggioranza e delle opposizioni», ha detto Balboni, con riferimento ai «numerosi emendamenti» approvati a ritmo serrato dalle commissioni.

A blindare il decreto che «reca misure urgenti di contrasto al disagio giovanile e alla criminalità» era stato, già nella mattinata, il voto del Senato sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni e respinte con 85 no, 56 sì e 2 astenuti. ««La pregiudiziale dell’opposizione è, tutto sommato, intellettualmente onesta. Essa stessa, infatti, ammette che esiste l’esigenza di far fronte in modo organico al disagio giovanile, alla povertà educativa, alla sicurezza dei minori in ambito digitale e all’intensificarsi dei fenomeni di criminalità minorile. È quello che ha fatto il governo con questo decreto, che riguarda Caivano ma anche altri territori italiani dove c’è una vera e propria emergenza da affrontare e dove il degrado agevola la criminalità»: così il senatore di Forza Italia Francesco Silvestro aveva teso la mano alla minoranza, allo stesso tempo però escludendo marce indietro sull’inserimento delle norme penali, «legittime in un decreto legge, che è uno strumento sottoposto, oltre che alla firma del Presidente della Repubblica, alla approvazione del Parlamento».

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Norme tra le quali spicca la punibilità delle “stese” come reato autonomo, ma anche lo stop all’automatismo della messa in prova per i minori che abbiano commesso reati gravi. E soprattutto la stretta sulla detenzione e spaccio di droga. Mercoledì Fdi aveva presentato un emendamento che prevedeva che l’attenuante della lieve entità non si applicasse mai quando c’era un passaggio di denaro, indipendentemente dalla quantità. Il governo aveva prima dato parere favorevole nelle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali, poi, anche dopo la dura reazione delle opposizioni, ne ha presentato uno proprio, che mantiene l’attenuante ma aumenta la pena minima da 6 mesi a 18 per i fatti di lieve entità.

Pugno duro che soddisfa la Lega ma che viene duramente contestato dalla sinistra («La destra pensa solo a punire e non ad educare e reintegrare», dice Ilaria Cucchi, senatrice Avs) e suscita l’allarme dell’Unione Camere Penali, che in una nota parla di norme che «contraddicono ogni principio di proporzionalità e non risolvono in alcun modo, ed anzi rischiano di incrementare e di esasperare attraverso il ricorso alla carcerazione, i fenomeni di devianza che intenderebbero contrastare, criminalizzando indistintamente comportamenti del tutto estranei a tali contesti».

Nel decreto, poi, viene inserito un emendamento, riformulato dal governo, che di fatto introduce una stretta sulla pirateria informatica, introducendo misure per il rafforzamento e l’operatività dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. La modifica ha la prima firma del senatore leghista Roberto Marti ma, secondo le opposizioni, è stata più volte sollecitata (anche apertamente) dal senatore di Forza Italia Claudio Lotito per presunti vantaggi alle società di calcio e a chi paga i diritti televisivi. L’emendamento stabilisce che, nell’ambito del contrasto alla pirateria, il provvedimento di disabilitazione di siti web e piattaforme viene «notificato immediatamente», dal Garante delle comunicazioni (Agcom), ai «prestatori di servizi di accesso alla rete, ai soggetti gestori di motori di ricerca e ai fornitori di servizi della società». «Cosa c’entra il calcio con Caivano?», chiedono De Cristofaro e Cucchi di Avs. Ma nel dl c’è anche l’emendamento del piddino Delrio che «obbligherà i siti porno - spiega - a dotarsi di strumenti per la verifica della maggiore età degli utenti. Nel caso di inadempienza l’autorità, dopo la diffida, potrà comminare sanzioni fino al blocco del sito o della piattaforma». 

«Nel dl Caivano non solo regole e pene certe per combattere la criminalità, ma anche prevenzione», fa sapere in serata la Lega, che ha ottenuto l’ok a un emendamento che prevede l’istituzione di un «Osservatorio sulle periferie»: un organo del Ministero dell’Interno, composto da rappresentanti di enti e istituzioni, che «servirà a monitorare la realtà sociale delle aree periferiche, promuovendo progetti concreti per prevenire la criminalità e una cultura della legalità con particolare attenzione per le giovani generazioni». E oggi a Caivano arriverà il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha convocato il Comitato per l’Ordine e la sicurezza nella biblioteca comunale, mentre lunedì arriveranno la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo e il presidente del Coni Giovanni Malagò. Ieri è toccato a Isabella Rauti, sottosegretaria alla Difesa, visitare il Centro Sportivo Delphinia in corso di bonifica dopo anni di abbandono.

«Sono qui per conto del governo per verificare lo stato di avanzamento degli interventi, e mi rendo conto che gli impegni presi e mantenuti fino ad oggi sono un viatico per i prossimi passi». L’esponente di FdI, accompagnata dal Capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino, è stata accolta nell’ex centro sportivo finalmente liberato da sterpaglie, calcinacci, e rifiuti dal commissario straordinario alla riqualificazione di Caivano Fabio Ciciliano. «Questo modello, oltre a bonificare il territorio e cancellare le zone franche in mano alla criminalità, punta sulla rinascita sociale e il ripristino della legalità», ha ricordato la sottosegretaria.

(ha collaborato Marco Di Caterino)

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