Gemellini morti prima del parto, annullata condanna a ginecologo

La Cassazione ordina un nuovo processo: "Manca il nesso di causalità con i decessi"

Gemellini morti prima del parto annullata condanna a ginecologo
Gemellini morti prima del parto annullata condanna a ginecologo
di Dario Sautto
Giovedì 21 Marzo 2024, 07:51 - Ultimo agg. 11:07
3 Minuti di Lettura

Gemellini mai nati: manca il nesso di causalità sulla morte dei feti, annullata la sentenza di condanna al ginecologo. È da rifare il processo d'appello nei confronti del medico Luigi Mammola, con studio a Sant'Antonio Abate e Torre Annunziata, e collaborazioni con una clinica privata di Torre del Greco. Assistito dall'avvocato Alfredo Sorge, Mammola ha presentato ricorso in Cassazione ed ottenuto l'annullamento della sentenza di condanna a otto mesi (pena sospesa) emessa dal tribunale di Torre Annunziata e confermata in secondo grado, con il rinvio ad una nuova sezione della Corte d'Appello.

La quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha, dunque, ordinato un nuovo processo di secondo grado. «In attesa di conoscere le motivazioni dell'annullamento - sottolinea l'avvocato Sorge - si segnala che tra i motivi di ricorso vi erano, tra gli altri, quello che evidenziava il mancato accertamento della causa mortis e per l'effetto la impossibilità di operare il cosiddetto giudizio controfattuale ed altresì quello che deduceva la carenza del nesso di causalità tra la condotta dell'imputato ed il decesso dei due feti».

Dunque, secondo la difesa del noto professionista mancherebbero gli elementi oggettivi per individuare responsabilità del ginecologo.

La tragedia per i due coniugi di Torre Annunziata si consumò a giugno 2017 quando Giovanna fu costretta ad un ricovero d'urgenza e scoprì che il cuoricino dei suoi gemellini Felice e Luigi aveva smesso di battere. Una settimana prima - era il 29 maggio 2017 - la donna era stata sottoposta ad una visita e lo stesso ginecologo aveva diagnosticato «la restrizione della crescita e non inviò la paziente in sala parto».

Video

In pratica, il dottor Mammola «nel seguire la gravidanza a rischio, non provvide a un parto prematuro indotto» aveva sostenuto l'accusa. Il giudice del tribunale oplontino Adele Marano aveva ritenuto valida la tesi dell'accusa e condannato il professionista, disposto anche il pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva da in favore di Vincenzo e Giovanna, costituiti parte civile al processo con l'avvocato Michele Riggi. Ora, però, la Cassazione ha messo un discussione quelle motivazioni e ordinato un nuovo processo d'appello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA