L’arte campanaria italiana nel patrimonio immateriale Unesco: un traguardo straordinario targato anche Piano di Sorrento. Il progetto, infatti, vede protagonista l’associazione «Gruppo Campanari della Parrocchia della SS. Trinità» che è una delle ultimissime realtà della secolare tradizione rimaste in tutto il centro sud.
La proclamazione è arrivata nel corso della XIX sessione del Comitato intergovernativo della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, che si è tenuta in Paraguay. Un risultato storico per l’antica arte campanaria del suono manuale.
«Questo riconoscimento rappresenta l’universalità e il valore condiviso di una tradizione che ci accompagna da secoli unendo generazioni e culture - sottolinea il presidente della Federazione nazionale suonatori di campane, Eles Belfontali -. Le nostre comunità, con impegno, passione e tenacia danno vita a un paesaggio sonoro che riesce sempre a toccare anima e cuore. Siamo consapevoli che è l’inizio di un lungo percorso di lavoro per attuare piani di salvaguardia a tutela del suono manuale».
L'entusiasmo
La notizia è stata accolta con comprensibile soddisfazione a Piano di Sorrento. «Quando è arrivata l’ufficialità mi sono commosso con tante lacrime di gioia», confida Michele Gargiulo presidente dell’associazione «Gruppo campanari della Parrocchia della SS. Trinità». Un sogno che si realizza per lui e per chi vive in questa borgata collinare di Piano di Sorrento che si tramanda la passione del suono delle campane da generazioni.
«Un'emozione indescrivibile. Per un attimo ho rivisto nella mia mente centinaia di immagini: persone, voci, sorrisi, gesta, corde e campane mosse da tante braccia dei nostri maestri campanari - spiega Gargiulo -. In effetti il primo pensiero è andato a loro che tanto hanno fatto per tramandarci questa antica e bellissima arte». Il ricordo di chi si è battuto ed è riuscito a mantenere viva la tradizione nonostante l’avvento dei computer e dei moderni sistemi che gestiscono oggi i campanili.
I rintocchi
«Certo un pizzico di malinconia è affiorato mentre scorrevano le immagini di chi non c’è più, è bastato un attimo, però, per rallegrarmi pensando ai tempi più recenti e a quando ogni domenica o festività religiosa incontro sul campanile numerosi ragazzi di 13-14 anni, figli d’arte e non, che incredibilmente lasciano i loro smartphone , e provano interesse per “il suono manuale delle campane” - confida Gargiulo -. Ci sarebbero tante cose da dire e tante persone da citare, ma oggi siamo felici perché è accaduto qualcosa che gratifica tutti».
Sentimenti che appartengono all’intera comunità di Piano di Sorrento come conferma il sindaco Salvatore Cappiello quando spiega di essere «emozionato e, non lo nascondo, pure commosso». Poi aggiunge: «Il suono manuale delle campane è un’arte che nella nostra città va avanti grazie all’associazione della borgata della SS. Trinità che trasmette questa vocazione di padre in figlio».