Discarica con vista Scavi, denunciato un vigile urbano

I carabinieri a caccia di tombaroli scoprono un maxisversamento abusivo

I rifiuti scoperti a Pompei
I rifiuti scoperti a Pompei
di Dario Sautto
Martedì 18 Luglio 2023, 07:44
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Gli investigatori sulle tracce dei tombaroli scoprono una discarica abusiva piena di rifiuti di ogni genere e anche scarti degli scavi clandestini. Il tutto a due passi dal confine dell'area archeologica di Pompei, in un terreno di proprietà del Comune in via Fossa di Valle, ma dal 2016 di competenza del Parco. Ci sono tre persone denunciate a piede libero per realizzazione di una discarica abusiva e invasione di terreni: uno è un vigile urbano, residente in zona, mentre gli altri due sono operai che avrebbero sversato scarti edili.

Ieri mattina i poliziotti del commissariato di Pompei hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina. I sigilli sono stati posti a una discarica di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, realizzata abusivamente dai tre indagati. Tra i cumuli di rifiuti di ogni genere, scoperti durante un sopralluogo mirato alla repressione dei tombaroli che operano in quella zona, i carabinieri del druppo di Torre Annunziata, distaccati presso la Procura, insieme ai referenti dell'ufficio tutela del Parco Archeologico di Pompei, hanno trovato il classico cumulo di lapillo proveniente da scavi clandestini di cunicoli.

Tra i lapilli dell'eruzione del 79 dopo Cristo erano presenti anche diversi cocci di vasi rotti di epoca romana. Le indagini sui reati ambientali, poi delegate al commissariato di polizia di Pompei, hanno permesso di recintare l'immensa discarica abusiva, che sorge su un terreno di oltre 28mila quadrati. La presenza di rifiuti speciali è stata documentata anche grazie all'utilizzo di un drone. Dal 2016 quell'area rientra nella zona sottoposta a vincoli paesistici ed ambientali ed è di competenza del Parco Archeologico di Pompei. Inoltre, rientra tra quelle su cui c'è particolare attenzione da parte della Procura di Torre Annunziata, in attuazione del protocollo d'intesa siglato con il Parco Archeologico di Pompei, che è diventato «un modello pilota per il contrasto al fenomeno criminale di saccheggio dei siti archeologici e di traffico dei reperti e delle opere d'arte» come precisa il procuratore Nunzio Fragliasso.

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A parte i lapilli provenienti dagli scavi clandestini dei tombaroli, sul posto sono stati trovati anche decine di basoli di fine 800, la classica pavimentazione vesuviana che ricopre i centri storici del Napoletano, di cui non si conosce ancora la provenienza: probabilmente rimossi durante lavori e poi sversati illegalmente nella discarica abusiva.

Ma l'elenco dei rifiuti, pericolosi e non pericolosi, trovati all'interno dell'area di via Fossa di Valle è lunghissima: miscele bituminose contenenti catrame di carbone, imballaggi in legno (pedane), imballaggi in plastica (cassette, telo per copertura camion), vetro (lastre), ferro ed acciaio (lamiere, travi, pali per lampioni, tubolari e supporti vari), manufatti in cemento (pavimentazione in auto bloccanti, sostegni per recinzioni metalliche da cantiere), marmo (varie lastre), legno (tronchi e parti di fusti, assi da cantiere e pali, trucioli, segatura, residui di taglio in legno, infissi, persiane e modanature), plastica (spezzoni di tubazioni per l'irrigazione, parti di cavidotti), feci animali, urine e letame, mattoni forati, imballaggi misti, ingombranti (pentolame vario, sedie), legno contaminato da sostanze pericolose, traversine ferroviarie e addirittura un pianoforte. «Il sequestro - conclude Fragliasso nella sua nota - è stato disposto al fine dello sgombero e della bonifica dell'area adibita a discarica abusiva».
 

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