Pompei, reperto rubato restituito dopo anni da un turista pentito: «È la maledizione»

Torna a colpire la "maledizione di Pompei"

Pompei, reperto rubato restituito dopo anni da un turista pentito: «È la maledizione»
di Susy Malafronte
Mercoledì 7 Dicembre 2022, 09:29
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Boom di pentiti dell'archeologia terrorizzati dalla maledizione: i guai di chi ruba reperti. Superstizioni e pentimenti. La storia si ripete. Prima rubano pezzi antichi, poi li restituiscono. Motivo? Portano sfortuna. Ha rubato un frammento di affresco da una domus e poi si è pentito. Così scrive una lettera di perdono al sindaco e restituisce il reperto trafugato dal Parco Archeologico. Una lettera anonima, spedita da un luogo anonimo, con all'interno un tassello di una parete affrescata, è infatti arrivata via posta al sindaco Carmine Lo Sapio. «Vi restituisco un pezzo degli Scavi di Pompei, da me incoscientemente, da giovane, trafugato. Con le più sentite scuse».

Non ci sono elementi utili per stabilire quando sia stato rubato, e soprattutto da quale domus. Dal passaggio della lettera di perdono del turista pentito («Ho trafugato da giovane»), si intuisce che il pentito sia adulto e che il reperto lo avrebbe rubato molti anni fa. «È stata una sorpresa aprire la busta e trovare un pezzo della Pompei antica. Sono felice di poter restituire alla storia un reperto importante. Nei prossimi giorni consegnerò il tassello di affresco al direttore del Parco Zuchtriegel che di sicuro riuscirà a collocarlo nel giusto ambiente» chiosa Lo Sapio.

Se qualcuno si stupisce della vicenda dei reperti restituiti forse non conosce la storia della «maledizione» di Pompei: nel corso degli anni sono tornati indietro centinaia di piccoli oggetti (statuette, pezzi d'anfora, cocci di ceramiche), trafugati dai turisti. Molti di questi ladri pentiti raccontano di aver avuto guai e disgrazie dopo aver preso quei «ricordi» di viaggio. Ma come nasce la leggenda della maledizione di Pompei? Una delle spiegazioni potrebbe essere l'ira degli dei: già gli antichi romani presero in considerazione l'idea che l'eruzione del Vesuvio fosse la collera divina per punire gli abitanti «degenerati e troppo amanti del lusso». I pezzi più pregiati? La lettera di un turista spagnolo che aveva trafugato un pezzo di intonaco decorato, e che ha restituito il bottino mettendo nero su bianco come quel furto fosse stato «foriero di disavventure e disgrazie familiari». Storia analoga per la statuina in terracotta rubata da una signora canadese durante il viaggio di nozze. Mentre stavano rientrando in patria, il neo sposo morì d'infarto.
 

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