Torre del Greco, medici aggrediti al pronto soccorso: pistola contro il dottore

«Ora più che mai chiediamo la presenza di drappelli di polizia in ospedali»

Giuseppe Russo, direttore generale dell'Asl Napoli 3 Sud
Giuseppe Russo, direttore generale dell'Asl Napoli 3 Sud
di Francesca Mari
Lunedì 25 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 26 Settembre, 07:55
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È accaduto tutto in pochi attimi al Pronto soccorso dell'Ospedale Maresca di Torre del Greco, come sempre e senza alcun motivo. Un paziente, affetto da disturbi psichici e già ricoverato nel reparto di Psichiatria, ha prima aggredito un infermiere, poi ha sottratto l'arma d'ordinanza alla guardia giurata - intervenuta in soccorso dell'operatore - puntandola contro un medico. L'ennesimo episodio di violenza al Maresca, sempre più spesso teatro di scene da far west, ha gettato nella disperazione gli operatori che hanno deciso di incrociare le braccia. 

Da quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, un uomo sui 30 anni improvvisamente avrebbe tentato di aggredire un infermiere.

Una volta che gli si è avvicinata la guardia giurata in servizio per fermarlo, il 30enne avrebbe estratto la pistola dalla fondina del vigilante e avrebbe puntato l'arma contro un medico. La pistola, però è risultata inutilizzabile perché dotata di sicura. Il giovane è stato portato in caserma dai carabinieri. 

Terrore, rabbia e sconcerto negli operatori sanitari che, dopo l'ultimo episodio e l'aggressione a un'infermiera verificatasi nelle scorse settimane, stanno organizzando uno sciopero sostenuti da Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Fials.

«Non ne possiamo più - ha detto un operatore socio sanitario - siamo in una situazione di pericolo perenne. Il paziente in questione, giovane di Cercola affetto da malattia psichiatrica, è stato ricoverato in Psichiatria un mese fa, poi dimesso. Da 20 giorni si è appostato fuori al Pronto soccorso. Ogni giorno entra nei box di emergenza e fa come gli pare, ora è ricoverato al Pronto soccorso, in Psichiatria non vogliono ricoverarlo. Si aspetta una strage? Nella notte tra sabato e domenica sono stati incendiati gli archivi al primo piano, stiamo organizzando un sit in, siamo allo stremo». 

Iniziative anche dal gruppo «Nessuno tocchi Ippocrate» che patroocina la manifestazione della Fp Cgil Campania. Giovedì tutti lavoratori della emergenza urgenza manifesteranno fuori gli ospedali con una fascia nera al braccio in segno di lutto. Previste manifestazioni all'ospedale del Mare, al San Paolo, al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, al Santobono , a Nola, a Giugliano e al Cardarelli. L'iniziativa partirà alle 8 e finirà alle 16. 

 

«Su questo ennesimo episodio restiamo basiti - ha commentato Giuseppe Russo, direttore generale dell'Asl Napoli 3 Sud - ed ora più che mai chiediamo la presenza di drappelli di polizia in ospedali, sedi di Pronto soccorso. È superfluo confermare vicinanza e solidarietà agli operatori».

«Alle aggressioni fisiche e verbali ci siamo abituati - tuona il presidente di Nessuno tocchi Ippocrate, Manuel Ruggiero - oramai sono all'ordine del giorno, ma un'arma da fuoco puntata ad altezza d'uomo è una cosa che gela il sangue nelle vene, anche i jihadisti e i talebani sanno che non bisogna puntare armi sul personale sanitario. Per poco non ci è scappato il morto. Abbiamo chiesto provocatoriamente l'esercito, dobbiamo pretendere il metal detector?».

«Il senso della manifestazione - ha detto Antimo Morlando, segretario regionale Funzione Pubblica Cgil- è di individuare le responsabilità legate a questa crisi dei Pronto soccorso. Ridare dignità agli operatori, prima visti come eroi ed ora sempre a rischio. I Pronto soccorso sono diventati gironi danteschi, tutti li prendono d'assalto anche per casi non gravi perché la medicina territoriale non funziona. Il sistema Sanità in Campania è crollato, attendiamo nuovi modelli organizzativi». Alla manifestazione è stato invitato anche il presidente Vincenzo De Luca e parteciperà anche il deputato Francesco Emilio Borrelli. 

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