24 dicembre a Napoli, torna l'ordinanza anti-movida. L'ira dei residenti: non funzionerà

24 dicembre a Napoli, torna l'ordinanza anti-movida. L'ira dei residenti: non funzionerà
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 21 Dicembre 2018, 11:00
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È un Natale complicato quello della movida napoletana. Da un lato la voglia di divertirsi con gli amici fino a tarda notte, dall'altro l'esigenza dei residenti di non essere assillati da rumori e folle moleste. In mezzo, poi, il mare magnum dell'illegalità. Dei cicchetti a un euro, degli ambulanti abusivi, dei parcheggiatori, dei locali che sparano musica a volume altissimo senza avere le licenze e improvvisano dj-set. La giornata della vigilia da quattro anni a questa parte è foriera di «ansia» per i residenti di Chiaia. Prima dell'incontro tra istituzioni dei giorni scorsi, la presidente del comitato Chiaia Viva e Vivibile Caterina Rodinò ha scritto a questore e prefetto per «ricordare la situazione di altissimo rischio per la sicurezza e l'incolumità» invitandoli ad attivarsi. Pochi giorni dopo però arriva la delusione: il vicesindaco Enrico Panini ha firmato un'ordinanza sindacale che vieta di «vendere per asporto bevande alcoliche di qualsiasi gradazione e non, in contenitori di vetro, sia bottiglie che bicchieri, o lattine» e valido per il giorno 24 dicembre nella zona dei baretti. «Nessuno si cura della sicurezza dei clienti e residenti, pensando che basti vietare la vendita di alcolici in vetro. Quanto accaduto nella discoteca di Corinaldo non ha insegnato nulla. Trascorreremo l'ennesima vigilia blindati a casa, con una marea umana da mezzogiorno alle sette di sera che impedirà anche alle ambulanze di passare e senza vie di fuga in caso di necessità».
 
Con le festività natalizie arriva anche una voglia maggiore di uscire e divertirsi. Un'esigenza legittima che in alcune zone di Napoli tocca soglie al limite della ragionevolezza. I festeggiamenti per la Vigilia di Natale ai Baretti di Chiaia iniziano alle 12 e richiamano migliaia di persone che in un budello stretto e con vie di fuga inesistenti può mettere a rischio l'incolumità delle persone. Lo dicono almeno da quattro anni i residenti riuniti nel Comitato Chiaia Viva e Vivibile presieduto da Caterina Rodinò che, anche quest'anno, ha presentato una richiesta di aiuto a questore e prefetto per evitare un disastro. «Ho allegato video e foto dello scorso anno, dove è evidente come la marea umana sia talmente fitta da rappresentare un pericolo. Se un ragazzo spara un trac tra la folla come la mettiamo? Che lezione abbiamo imparato da quanto accaduto in piazza San Carlo a Torino e nella discoteca di Corinaldo?».

Ciò che maggiormente spaventa i residenti è «l'essere esposti a incidenti, con l'aggravante che nessun mezzo di soccorso può intervenire. Siamo sequestrati nelle nostre stesse case, con molti che preferiscono andare via e questo non è giusto, perché è Natale per tutti, non soltanto per i gestori dei baretti». Ciò che non va giù alla presidente Rodinò è che «questa ordinanza non tutela chi vuole divertirsi, ma soltanto i barettari. Per l'amministrazione comunale non è prioritario il diritto all'incolumità fisica, i recenti avvenimenti tragici non hanno insegnato nulla». Rodinò paragona l'evento brunch previsto nei locali di Chiaia a «un evento non dissimile per numero di frequentatori a una serata del PizzaFest. Ebbene, perché non lo spostiamo sul lungomare? È evidente la tutela dei soli gestori». La presidente del Comitato dei residenti insiste che il disagio arrecato è «enorme, e non solo per noi ma anche per tutte le attività commerciali diurne della zona, che non possono lavorare. Chi vorrebbe fare acquisti, infatti, si tiene alla larga da qui, per paura di restare bloccato dalla folla».
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