Negombo, è bufera abusivismo a Ischia: «Demolire bar, cucina e bagni»

Negombo, è bufera abusivismo a Ischia: «Demolire bar, cucina e bagni»
di Massimo Zivelli
Sabato 16 Gennaio 2021, 10:00
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È sulle concessioni demaniali rilasciate al Parco Termale Negombo, che si è scatenata una vera e propria guerra politica e giudiziaria al Comune di Lacco Ameno, a cavallo dei giorni in cui alla proprietà della struttura turistica è stata anche notificata l'ordinanza che dispone ad horas la demolizione di alcune opere insistenti sull'arenile di competenza demaniale del confinante comune di Forio, opere realizzate in difetto di parere paesaggistico. A stabilire «demolizione delle opere e ripristino dello stato dei luoghi» è l'ordinanza numero 176 del 23 dicembre 2020, firmata dal responsabile tecnico del demanio del Comune di Forio, l'architetto Giampiero Lamonica. Oggetto della demolizione, una piattaforma in cemento e la sovrastante struttura dello snack bar con retrostante cucinino, i servizi igienici e gli spogliatoi, oltre alle toilette realizzate sul tratto di spiaggia libera e dei lastroni di camminamento posizionati direttamente sulla sabbia e che dovranno essere rimossi a loro volta.

«Si tratta di strutture che la gestione del Negombo avrebbe dovuto smantellare alla fine della stagione balneare così come previsto dalle autorizzazioni, ma in ogni caso la documentazione risulta essere carente dei previsti pareri paesaggistici» confermano al Comune di Forio.

Il procedimento era stato avviato nel dicembre 2019, quando i proprietari di una struttura turistica limitrofa avevano fatto una segnalazione al Comune di Forio e alla Guardia Costiera. E la «sberla» dell'ordinanza segue di pochi giorni la notizia dell'apertura in Procura di un fascicolo su presunte irregolarità che il Comune di Lacco Ameno avrebbe commesso nel rinnovo delle concessioni di arenili ricadenti sotto la propria competenza, fra cui anche quella riguardante il Negombo.

Le concessioni demaniali di Lacco Ameno, sono quindi entrate a far parte del maxi-filone di inchiesta condotto dai pm John Henry Woodcock e Giuseppe Cimmarotta. Ad accendere i fari su Lacco Ameno, sono state le interrogazioni presentate nelle scorse settimane dal senatore di Forza Italia Domenico De Siano, nella sua qualità di capogruppo della opposizione in Comune, con l'intento di prendere di mira il sindaco Giacomo Pascale e alcuni funzionari dell'ufficio tecnico comunale. 

In una interrogazione a firma dello stesso De Siano e dei consiglieri di minoranza William Vespoli, Aniello Silvio e Antonio Di Meglio, si chiedeva infatti al sindaco sulla base di quali atti siano state rinnovate le concessioni balneari a Lacco Ameno e se i versamenti dei tributi concessori degli anni passati siano stati regolari oppure no, in questo ultimo caso ponendo i concessionari nella posizione di non poter più aspirare al rinnovo. Il sindaco Pascale fa sapere che «è in corso un approfondimento, ma che le carte sono in regola e che le accuse della opposizione sono del tutto strumentali». La vicenda Negombo che fino a pochi giorni prima era relegata a diatribe legali fra privati, assume adesso i contorni dello scontro politico con De Siano che non sembra affatto disposto a mollare la presa su Pascale dopo la recente e cocente sconfitta subita alle elezioni. 

A breve, sempre il Comune di Forio, dovrà decidere come procedere sulla annosa querelle relativa alla strada di collegamento fra il Negombo e la proprietà del Mezzatorre Resort, ma sulla quale gravano per un terzo anche gli interessi dello stesso Comune, proprietario della Villa La Colombaia. Da alcuni anni, limitando la carreggiata sul lato di sua proprietà, il Negombo ha di fatto ristretto l'ambito stradale, motivo per il quale possono transitare solo piccoli autoveicoli. La cosa ha finito con lo scatenare l'ennesima guerra su di una isola dove evidentemente ogni centimetro quadrato diventa uno spazio vitale. 

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