Acqua, è caos da fattura elettronica a Napoli: 20mila lettere, ressa agli sportelli

Acqua, è caos da fattura elettronica a Napoli: 20mila lettere, ressa agli sportelli
di Pierluigi Frattasi
Martedì 8 Gennaio 2019, 07:00
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Caos e ressa agli sportelli di via Ventaglieri dell'Abc, presi d'assalto negli ultimi giorni da centinaia di utenti raggiunti dagli avvisi dell'azienda alle prese con l'obbligo della fattura elettronica introdotto dalla legge di bilancio 2018 per tutte le aziende. Finora bastava la semplice anagrafica, con la nuova legge, invece, occorrono i dati fiscali aggiornati. Circa 20mila le lettere spedite sotto Natale, con l'invito a comunicare entro 5 giorni i codici fiscali e le partite Iva che mancano nei database dell'azienda dell'acqua pubblica. Pena pesanti sanzioni, fino all'impossibilità di rinnovare il contratto per l'erogazione idrica. E da una settimana, ormai, ci sono code fino in strada. Per motivi di ordine pubblico, gli uffici sono stati costretti anche a chiamare i carabinieri. Mentre i sindacati, denunciano la mancanza di personale agli sportelli per gestire i contratti. «È indispensabile scrivono le Rsu di Abc - potenziare il personale al front-office, garantire la formazione, e riconoscere a chi è in servizio agli sportelli i diritti maturati». E, intanto, arriva la proroga: «Dispiace per i disagi - commenta il commissario Abc, Sergio D'Angelo - ma la fattura elettronica è un adempimento di legge. Per dare tranquillità ai cittadini, abbiamo deciso di dare una proroga fino a fine mese».
 
La fattura elettronica aiuterà a sanare anche un altro problema. In molti casi i dati degli intestatari dei contratti non corrispondono agli attuali utenti. Una situazione nella quale si annidano morosità e abusi. Al momento, gli utenti morosi dell'acqua si aggirano attorno ai 10mila l'anno (il 20%), pari a circa 6 milioni di euro all'anno. A cui si aggiunge un altro milione di euro di perdite per gli allacciamenti abusivi, ossia circa il 15% del totale dell'erogazione che viene immesso nelle condotte, ma di cui l'Abc non riesce a individuare la fonte. In arrivo, annuncia D'Angelo, «un grosso censimento di tutte le utenze, per stanare allacciamenti abusivi e irregolari». «La capacità di riscossione di Abc è di circa l'80%. Le morosità e gli abusi precisa il manager hanno percentuali contenute su un fatturato di 90 milioni l'anno. Noi intendiamo mettere ordine negli archivi. A breve partirà un censimento per aggiornare i dati, che servirà anche a intercettare i morosi, a fare emergere forniture e allacci abusivi e irregolarità dei contratti. Ci accerteremo che l'inquilino sia effettivamente il contraente. Presso un'utenza a volte si avvicendano vari inquilini e proprietari senza che ci sia anche il passaggio di contratto. In alcuni casi i bollettini arrivano agli intestatari di 30-40 anni fa, che nel frattempo sono andati via. E in questa situazione c'è chi ne approfitta per non pagare o si annidano abusi e allacciamenti non corretti». «Per il personale conclude i sindacati hanno ragione. Mancano 170 unità. Faremo un concorso per assumerne almeno 60». «Bene il concorso - replica l'Rsu Vincenzo Di Giacomo (Uiltec) - ma si presenti il piano e si inquadri il personale formato».

Da dicembre, l'Abc ha cominciato a inviare i 20mila avvisi ai cittadini per l'obbligo della fattura elettronica. «A seguito di verifica effettuata nella banca dati scrive l'azienda si è riscontrato di non disporre del suo Codice Fiscale o Partita Iva. In caso di mancata comunicazione Abc sarà costretta a comunicare all'Agenzia delle Entrate l'impossibilità di ottemperare all'adempimento richiesto, riservandosi la possibilità di rivalsa» nei confronti degli utenti con tanto di sanzioni.
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