Covid a Napoli, l'Immacolata del cardinale Sepe: «Il virus è una livella ma c'è ancora troppo odio»

Covid a Napoli, l'Immacolata del cardinale Sepe: «Il virus è una livella ma c'è ancora troppo odio»
Martedì 8 Dicembre 2020, 17:50 - Ultimo agg. 17:54
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«Registriamo ancora atteggiamenti di insofferenza, di intolleranza, di indifferenza, di delinquenza, di illegalità e anche di offesa alla persona e di odio. Per alcuni continua a prevalere l'io, mentre il virus, livellando tutti, ci invita a unirci, a sentirci noi, ad affratellarci nella condivisione del pericolo e nella ricerca di una indispensabile sinergia senza la quale non c'è vaccino che tenga, non c'è ospedale che ci accolga e ci salvi, non c'è futuro per nessuno». Così l'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, nell'omelia in occasione della celebrazione dell'Immacolata nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli che in virtù delle norme anti covid ha richiesto che i fedeli comunicassero al parroco la volontà di presenziare.

 

«Il virus ci sta facendo capire che siamo persone fragili e inconsistenti, continua a seminare terrore e dolore, continua a farci contare decine e centinaia di morti ogni giorno - ha proseguito - Il virus tenta di farci comprendere che la vita non ha valore ma contro questo tentativo assurdo e inaccettabile dobbiamo unirci per lottare e affermare la nostra identità e la nostra cultura, perché la vita è sacra, va difesa e salvaguardata: ne vanno di mezzo la nostra sopravvivenza, la dignità della persona, il destino dell'intera comunità».

Da qui l'invito di Sepe «che diventa obbligo di fronte al pericolo virale incombente, a rispettare le norme che devono essere osservate da ciascuno di noi». 

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