Filobus Napoli, il grande bluff: in funzione solo due mesi

Filobus Napoli, il grande bluff: in funzione solo due mesi
di Gennaro Di Biase
Lunedì 13 Settembre 2021, 10:00
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Il giallo dei filobus. «Che fine hanno fatto?», si chiedono da settimane migliaia di cittadini alle fermate e sui social. Attesi per 9 anni e costati oltre 7 milioni, i filobus della tratta Museo-Cardarelli sono per ora durati un mese e spiccioli. Anm spiega di aver interrotto il passaggio dei tram - inaugurati il 25 giugno - per «i lavori al manto stradale tra via Miano e i Colli Aminei», fatti in fretta e furia per evitare di perdere finanziamenti europei. Il cantiere è stato riconsegnato il 10, ma non c'è una data per la ripresa del servizio. Manca l'ok del Comune, oggi in riunione con l'azienda. Il sindacato, però, parla anche di «problemi strutturali nell'effettuare delle curve, difficoltà dei mezzi in salita e assenza di climatizzatore sui veicoli», il cui acquisto risale addirittura all'epoca di Bassolino sindaco. Veicoli parcheggiati o sottoutilizzati per circa 25 anni.

Se il buongiorno si vede dal mattino, quello dei filobus non ha brillato. All'inaugurazione assessori e sindaco erano dovuti scendere dopo 15 minuti di traffico paralizzato in zona ospedaliera, dopo mezza fermata, all'altezza del Nuovo Policlinico. «L'esercizio, sospeso già a inizio agosto per orario estivo, ha da subito iniziato a dare problemi - spiega Adolfo Vallini, autista Anm e rappresentante Usb - Ce ne sono alcuni strutturali: due curve del percorso creano difficoltà agli autisti: all'incrocio tra Colli Aminei e via Miano, verso Capodimonte. E quella in salita dal Museo, all'incrocio con Salvator Rosa. Per percorrere questi semafori bidirezionali il filobus dovrebbe invadere l'altra corsia. Pur approvato dall'Ustif, il percorso non è in regola col codice della strada. Poi c'è il problema delle salite: alcune sono troppo dure per i mezzi a disposizione. Quando i filobus sono senza rete tranviaria per un eventuale guasto momentaneo, un blackout o sul Ponte della Sanità - dove la rete elettrica è disattivata - non ce la fanno. Sono mezzi dotati di un piccolo motore a gasolio: è un piccolo generatore di motore. Inoltre, non ci sono i condizionatori: e questo li rende difficilmente utilizzabili da maggio a ottobre. In ultimo, alcune strade sono altamente trafficate, come Santa Teresa e Colli Aminei: tanti sostano in doppia fila all'altezza delle scuole. Questo per il filobus è un problema insormontabile, che aumenta la paralisi del traffico». In linea con le parole di Usb, ci sono quelle dei residenti: «Che fine hanno fatto i filobus? - si domanda Vittorio Totaro, in attesa alla fermata dei Colli Aminei - Non si vedono da inizio agosto.

Per noi è un mistero. Fa rabbia che nessuno ci abbia detto dell'interruzione del servizio». «I tempi di attesa erano irregolari, si arrivava anche a 40 minuti - racconta Ciro Sepe - Evidentemente i filobus restavano bloccati nel traffico». 

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Come per i tram, anche per i filobus lo stop riguarda la carenza di personale che dovrebbe presidiare le cabine. Oggi, però, come annuncia Anm, potrebbero arrivare novità dalla riunione in Comune. Ma i problemi della tratta 204 restano. Tra il '96 e il '97 il Comune acquistò 600 veicoli - con un'operazione sull'asse Napoli-Usa più volte discussa negli anni - tra cui 75 filobus e 20 tram Sirio. Gli 8 filobus della linea 204 sono, appunto, parte di questo parco, piuttosto datato, da 75 mezzi. Anm - trapela dalla Usb - il 20 luglio ha evidenziato che nel 2022, e cioè con la nuova amministrazione, comprerà 40 filobus climatizzati e di ultima generazione. «I mezzi attuali sono dotati di ventilatori», spiegano da Anm. Quanto alla sospensione del servizio, «il Comune - proseguono dalla partecipata - ha eseguito i lavori al manto stradale fino a via Miano. C'erano fondi europei per la promozione delle aree museali che altrimenti sarebbero scaduti. Il cantiere è stato riconsegnato nel weekend. Oggi è prevista una riunione in cui Anm aspetta l'ok dal Comune per la ripresa della circolazione». 

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