Galleria, tassisti stremati a Napoli: «Una corsia al Plebiscito per ridurre caos e disagi»

Galleria, tassisti stremati a Napoli: «Una corsia al Plebiscito per ridurre caos e disagi»
di Paolo Barbuto
Sabato 18 Settembre 2021, 10:25
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La paralisi di traffico generata dalla galleria Vittoria è uno strazio per chi si muove in auto, immaginate quanto può essere devastante per chi dentro l'auto ci lavora un'intera giornata. Abbiamo chiesto ai tassisti di raccontarci la loro esperienza dopo la chiusura del tunnel, ci hanno raccontato una vita lavorativa completamente stravolta: «Tutta colpa del blocco di quel pezzetto di strada determinante per la città - spiega Pasquale Ottaviano del sindacato Sitam - perché è l'unico collegamento Est-Ovest della città di Napoli. Eppure nel giro di un anno nessuno ha pensato una maniera per rimediare a questo dramma di viabilità, mentre ci aspettano ancora giorni difficili perché la riapertura è prevista per l'inizio di dicembre e noi non resisteremo ancora per più di due mesi».

Ci siamo confrontati anche con Rosario Gallucci del sindacato Orsa e con Vincenzo Donzelli della sigla Tassisti Uniti d'Italia, le loro esperienze ve le racconteremo nelle prossime righe, la conclusione condivisa da tutti i nostri interlocutori è stata la stessa: «Perché non riaprono il Plebiscito per consentirci di evitare almeno una porzione di quel traffico insostenibile?».

La proposta in verità non è di oggi. Nel corso dei lunghi mesi di chiusura del tunnel è stata presentata a più riprese da ciascuna rappresentanza sindacale dei tassisti napoletani. Però il Plebiscito è un moloch intoccabile nella visione dell'amministrazione napoletana: mai e poi mai può essere aperto al transito, nemmeno in una situazione di traffico drammatica, nemmeno per consentire ai tassisti di evitare la paralisi e offrire un servizio più decente ai clienti.

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«No, siamo stati lasciati soli in questa vicenda come in tante altre situazioni, anche drammatiche, vissute nei giorni della pandemia», Rosario Gallucci è severo, snocciola le difficoltà vissute negli ultimi due anni dalla categoria dei tassisti e si sfoga contro le inefficienza della città. «Nessun sostegno durante i giorni del lockdown, nessuna attenzione alle questioni di viabilità. Praticamente i tassisti per l'Amministrazione non esistono».

C'è un dettaglio che tutti indistintamente portano ad esempio della mancata attenzione verso i tassisti, lo spiega articolatamente Vincenzo Donzelli: «Nei giorni della pandemia si decise di predisporre dei voucher da destinare a chi aveva difficoltà economiche, servivano ad utilizzare i taxi. In tutt'Italia il programma dei voucher è stato avviato, anche a Napoli sono arrivati due milioni da utilizzare per quest'attività, ma qui non è mai stato varato un progetto. Quei soldi, che ad ottobre non saranno più utilizzabili, torneranno al mittente, a Roma. Li hanno tolti dalle tasche dei tassisti per non farci nulla, per rimandarli indietro. È uno scandalo».

Sul tema del disinteresse verso la categoria è severissimo Pasquale Ottaviano il quale sottolinea come «la questione della galleria Vittoria è un simbolo delle mancanze dell'amministrazione: viabilità abbandonata, di conseguenza anche la vita dei tassisti è abbandonata. Ma ci sarebbero decine di esempi da portare per spiegare quanto è scarso l'interesse verso la nostra categoria da parte di chi governa Napoli».

Adesso che la morsa delle limitazioni sanitarie s'è allentata, la città ha ripreso a vivere quasi normalmente, le scuole sono ripartire, lo smart working sta lentamente svanendo: «Questo riporta in strada migliaia di autovetture - sospira Donzelli - diciamo che solo nelle ultime settimane Napoli è tornata ai livelli di traffico abituali. E proprio adesso si sente fortemente il peso della chiusura della galleria Vittoria».

Abbiamo chiesto ai nostri interlocutori di valutare, in termini economici, quanto pesa il traffico generato dal blocco del tunnel, una media delle risposte ci consente di spiegare che una corsa da via Depretis alla Riviera di Chiaia con la galleria aperta costava al cliente circa sei euro, adesso può arrivare fino a dodici: raddoppiata. Assurdo.
 

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