Istituto Denza, sequestrati campi di padel abusivi a Posillipo

Istituto Denza, sequestrati campi di padel abusivi a Posillipo
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 7 Novembre 2021, 09:00 - Ultimo agg. 09:03
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È lo sport del momento, si chiama padel ed è una variante del tennis. Va per la maggiore, e i campetti in vetroresina spuntano ormai come i funghi. Ma a Posillipo qualcuno aveva pensato bene di realizzarlo su una superficie di mille metri quadri senza licenze né autorizzazioni, e di realizzare i lavori addirittura all'interno del perimetro di una ex prestigiosissima scuola. Fino a quando sul posto non sono arrivati i carabinieri per apporre i sigilli. Denunciato anche il committente dei lavori.

Via Discesa Coroglio numero 9. È qui che da giorni si era concentrata l'attenzione dei carabinieri della stazione di Posillipo, insospettiti da quello strano andirivieni di camion, macchinari per il movimento terra e operai che varcavano i cancelli del Francesco Denza

Chiaro che dietro quel vorticoso entra ed esci ci fossero squadre al lavoro.

E così nel primo pomeriggio di venerdì è scattato un controllo. Nell'ex istituto gestito dai padri barnabiti, meta storica per i rampolli della Napoli bene, i militari dell'Arma si sono presentati per un sopralluogo, e la sorpresa è arrivata poco dopo: mille metri quadri per tirare su campi da padel. Gli investigatori hanno scoperto due aree in costruzione, con lavori che erano già a buon punto. Ma quando hanno chiesto al responsabile e committente delle opere la licenza edilizia, l'uomo - un imprenditore 31enne residente in zona - ha fatto spallucce. Le autorizzazioni per edificare l'impianto sportivo non erano mai state presentate. A quel punto i carabinieri hanno voluto fare un'ulteriore verifica, e a confermare quanto scoperto sono stati anche i tecnici del servizio antiabusivismo e condono edilizio del Comune di Napoli, interpellati a loro volta per un secondo sopralluogo. Il committente dei lavori è stato denunciato per il reato di abuso edilizio, mentre l'intera superficie posta sotto sequestro.

Uno più uno fa sempre due. Di fronte a un quadro inoppugnabile per gli investigatori non c'era altro da fare che disporre i sigilli. Ma desta non poca incredulità la circostanza che nessuno si fosse accorto, prima dell'intervento dei carabinieri, che in spregio a ogni norma e regolamento, qualcuno stesse edificando abusivamente all'interno del Denza. Particolare, questo, che renderà necessari nuovi e approfonditi controlli ad ampio raggio a Posillipo, e non solo. 

Gli appassionati di padel della zona collinare dovranno rinunciare a quei campetti. Sport emergente che appassiona sempre più persone e che può fregiarsi oggi anche di una Federazione.

Oltre ad essere un fenomeno in costante ascesa, il padel è anche un ottimo business. A parlare sono i numeri: la sua esplosione nel nostro Paese - come ha ben documentato un'inchiesta del quotidiano online Affari italiani.it - viene confermata dal fatto che nel 2017 c'erano in Italia poco più di 200 campi da Padel, mentre oggi sono più di 2500. E continuano a crescere. Si tratta di una versione ridotta del tennis, praticata a coppie in un campo rettangolare e chiuso da pareti su quattro lati, ad eccezione di due porte laterali. Si gioca con una racchetta dal piatto rigido con cui ci si scambia una pallina identica a quella da tennis, ma con una pressione interna inferiore, che permette un maggior controllo dei colpi e dei rimbalzi sulle sponde.

Ma torniamo alle indagini dei carabinieri, perché ci sono ancora alcuni aspetti da approfondire e l'inchiesta non può dirsi ancora del tutto conclusa. La domanda di base resta una: chi ha consentito al committente dei lavori di procedere senza accertarsi che tutte le pratiche edilizie fossero in regola?

La gloriosa storia del Denza si chiuse nell'ottobre del 2020, quando la scuola privata religiosa, oberata dagli oneri di un gravosissimo canone Imu da pagare e dal crollo delle iscrizioni fu costretta a chiudere i battenti. E da quel momento sulla struttura si sono concentrate diverse mire. 

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