Molo San Vincenzo a Napoli, l'ira degli armatori:«Stop ai mega yacht, c'è troppo traffico»

Bocciato l'utilizzo degli attracchi da parte delle navi private

Molo San Vincenzo
Molo San Vincenzo
di Antonino Pane
Domenica 12 Novembre 2023, 09:50
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Il molo San Vincenzo non può ospitare i grandi yacht. Mette nero su bianco l'Acap, l'associazione degli armatori che operano i colleganti con le località turistiche del litorale campano. L'imbocco del porto di Napoli e la calata Beverello, sostengono gli armatori, sono già gravati da un intensissimo traffico di mezzi veloci e navi che, una eventuale ulteriore allargamento dei traffici, metterebbe a rischio l'operatività del porto di Napoli.

L'Acap, presieduta dall'armatore Emanuele D'Abundo, e diretta dall'avvocato Salvatore Ravenna, mette nel mirino l'idea progetto dei dottori commercialisti di Napoli che attraverso il loro Ordine si sono offerti di far elaborare un progetto per destinare parte del San Vincenzo proprio ai grandi yacht.

Il documento ricco di dati e tabelle, è stato inviato al presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale, Andrea Annunziata, al segretario generale Giuseppe Grimaldi, all'ammiraglio Pietro Vella, direttore marittimo della Campania, al presidente della Regione Vincenzo De Luca, al consigliere delegato ai Trasporti Luca Cascone. L'Associazione degli armatori, «dopo aver precisato che non c'è alcuna preclusione sui progetti che tendono a valorizzare il molo San Vincenzo», mette in evidenza la densità del traffico che si registra al Beverello dove il San Vincenzo è la sponda principale.

Calata Beverello - scrivono gli armatori - già serve oltre 7 milioni di passeggeri per anno e il traffico è in aumento. Allargando il discorso agli altri flussi, l'Acap mette in evidenza che «è noto a tutti gli addetti ai lavori che l'imboccatura del San Vincenzo serve tutti i flussi delle unità veloci da e per la calata Beverello, delle navi traghetto e delle unità veloci da e per la Calata Porta di Massa, delle navi da crociera che ormeggiano al molo Angioino e al molo Pisacane, oltre ai mezzi militari». È altrettanto noto - aggiungono - che i collegamenti dalla calata Beverello con le isole del golfo di Napoli sono soggetti ad un regime che include li rispetto di orari ed obblighi di servizio sulla base di un quadro orario della Regione. In questo contesto solo i transiti delle Unità Veloci da e per il Beverello determinano, in alta stagione, un transito che varia da 129 a 168 unità al giorno; a questi si aggiungono i traghetti diretti alle isole, altre 43 unità. Aggiungendo i transiti stabili delle navi da crociera e delle navi traghetto diretti alle isole maggiori si arriva a valutare un flusso di almeno 225 unità navali in 12 ore.

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