Napoli, caselli liberi contro il caos ma la Tangenziale non ci sta

Napoli, caselli liberi contro il caos ma la Tangenziale non ci sta
di Paolo Barbuto
Venerdì 3 Settembre 2021, 23:30 - Ultimo agg. 4 Settembre, 18:02
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Tra le ipotesi al vaglio per affrontare il caos annunciato del traffico che travolgerà Napoli con l’inizio delle scuole in presenza, c’è quella di chiedere alla Tangenziale di replicare il “modello G20”, caselli senza pedaggio alle uscite Corso Malta e Fuorigrotta per ovviare alle difficoltà di viabilità sull’asse Est-Ovest generate dalla chiusura della Galleria Vittoria.Prima ancora che l’ipotesi potesse trasformarsi in richiesta ufficiale la Tangenziale ha fatto sapere che non se ne fa nulla.

L’intervento sulla questione, da parte della Tangenziale, s’è manifestato sotto forma di una brevissima nota inviata dai vertici della società nella quale è stato innanzitutto chiarito che non ci sono notizie ufficiali circa la possibile proposta: «Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta in merito, quindi non c’è nulla da replicare in via ufficiale».

I vertici di Tangenziale hanno poi chiarito quel che ogni eventuale richiesta sulla cancellazione del pedaggio deve necessariamente transitare per il Ministero dei trasporti («in ogni caso non siamo noi gli interlocutori finali»), poi hanno mandato un messaggio diretto al Comune che ha pensato di poter risolvere la questione del traffico immaginando di chiedere passaggi liberi ai caselli: «Non ci sembra che possa essere una soluzione a questo tipo di problema».

Insomma, porta sbattuta in faccia all’Amministrazione che affoga in una questione di viabilità che è sul tavolo da un anno esatto e che, probabilmente, poteva essere affrontata con un pizzico di anticipo. 

Il problema della ripresa delle attività scolastiche in presenza, con la conseguenza di una inevitabile paralisi di traffico per via della chiusura del tunnel di Chiaia, ha messo in ansia prima di tutto i vigili (dei quali parleremo in seguito) nei giorni in cui il caldo d’agosto era opprimente e le spiagge erano affollate. L’Amministrazione, invece, non s’è interessata alla questione se non con una dichiarazione di principio («A breve ci incontreremo per discutere») lanciata da Marco Gaudini mezza giornata prima di rassegnare le dimissioni da assessore alla viabilità. Poi la patata bollente è finita sulla scrivania di Enrico Panini che ha raccolto l’eredità di Gaudini e s’è trovato, d’improvviso, a fare i conti con una vicenda che s’annuncia spinosa.

È stato convocato un tavolo permanente di confronto sul tema. Si cercano, con l’ausilio dei tecnici, soluzioni per ovviare alla prevista paralisi di traffico, ma le soluzioni non esistono. S’è deciso di rafforzare i controlli al Corso Vittorio Emanuele e lungo il tortuoso percorso alternativo alla chiusura della galleria Vittoria, poi più nulla.

Insomma, per adesso s’immagina che la viabilità resti così com’è, e che l’assalto di migliaia di auto dirette verso le scuole possa essere arginato tenendo più vigili in strada. 

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Proprio quest’ultima ipotesi, quella di lanciare nella mischia i vigili e chiedere loro di sbrogliare un’inestricabile matassa di viabilità, è lo scenario che ha convinto i sindacati Csa e Uil ad annunciare, dieci giorni fa, manifestazioni di protesta: «Il Comune non pensi di mandare allo sbaraglio donne e uomini della polizia municipale senza un preciso piano d’azione - aveva tuonato Roberta Stella del Csa - se non ci sarà un progetto adeguato noi siamo pronti ad ogni forma di protesta fino ad arrivare allo sciopero».

Oggi mancano esattamente dieci giorni alla data d’inizio del prevedibile caos e non c’è ancora un’idea precisa sulla maniera in cui affrontarlo. Tra i vigili inizia a serpeggiare la tensione, c’è la sensazione che le loro richieste siano cadute nel vuoto, c’è la rabbia di chi non ne può più di andare per strada ad affrontare la battaglia a mani nude senza sostegno da parte dell’Amministrazione. La protesta sembra sempre più vicina. 

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