Napoli, il cimitero riapre i cancelli dopo nove mesi di divieto: emozione, fiori e preghiere

Napoli, il cimitero riapre i cancelli dopo nove mesi di divieto: emozione, fiori e preghiere
di Paolo Barbuto
Martedì 13 Settembre 2022, 11:51 - Ultimo agg. 14 Settembre, 19:01
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Il cimitero monumentale ha riaperto i cancelli ieri mattina dopo nove mesi di chiusura forzata. Era stato posto sotto sequestro in seguito al crollo del cinque di gennaio che portò giù tre edifici funerari con tutte le salme che custodivano; è stato dissequestrato in piena estate e riaperto ieri dopo i necessari interventi di manutenzione dopo i lunghi mesi di abbandono forzato. Resta inibita solo la ristretta area del crollo dove i lavori inizieranno solo dopo aver recuperato tutte le salme mescolate alle macerie.

I cancelli del cimitero erano spalancati già prima delle sette del mattino, quelli delle arciconfraternite sono stati aperti alle nove: davanti a queste ultime porte si sono formate piccole code di persone in attesa, fiori in mano, sorrisi d'emozione. «Da troppo tempo non potevo andare a pregare davanti alla tomba di mia figlia - sospira Elena, una donna sulla settantina, con gli occhi lucidi - oggi voglio stare tutta la giornata vicino a lei».

Nei viali del cimitero riaperto c'era anche l'assessore Santagada il quale, come d'abitudine, va a toccare con mano quel che accade, cerca il contatto con le persone.

Santagada ha anche la delega ai cimiteri, la vicenda del crollo l'ha travolto a meno di due mesi dalla nomina e lui s'è gettato a capofitto nella questione, cercando di superare tutti gli ostacoli, anche quelli impossibili: «Oggi è un grande giorno», sussurra varcando la soglia. È accompagnato da Maria Caniglia, presidente della municipalità nella quale è compreso anche il cimitero, la quale socchiude gli occhi e vede il futuro: «Questo deve diventare un luogo accogliente, pieno di verde e di serenità. Un posto dove i bambini entrano sorridendo...».

La realtà è ben diversa dal sogno. Il cimitero monumentale, nonostante gli sforzi per renderlo accettabile alla riapertura, è travolto dal degrado: «Un passo per volta - chiede pazienza Santagada - prima superiamo lo scoglio del crollo e delle attività di ripristino di quell'area. Però mi impegno personalmente con i napoletani e dico loro che fino all'ultimo giorno del mio mandato farò il possibile per strappare alla vergogna e al degrado questo cimitero».

Da un lato sorridono i parenti che possono tornare dai defunti tumulati nelle aree non interessate dal crollo, dall'altro continuano a chiedere attenzione le persone che hanno visto i loro morti tra le rovine. Il primo intervento sarà proprio concentrato sul recupero delle salme che giacciono fra le macerie da nove mesi.

Per effettuare l'operazione in sicurezza, fra i resti degli edifici mezzi crollati e pericolanti, è previsto l'utilizzo di due grandi gru: una sistemata sulla strada nei pressi dell'Emiciclo di Poggioreale, un'altra all'interno dell'area cimiteriale. Solo qualche giorno fa si è scoperto che l'area interna al cimitero destinata ad ospitare il pesante macchinario è sovrapposta a un impianto fognario che potrebbe collassare a causa del peso. Insomma, la gru va messa altrove, ma per spostarla c'è bisogno di un permesso del Tribunale: «Arriverà a breve - rassicura l'assessore Santagada - così quei poveri resti potranno essere recuperati e avere finalmente pace».

Si tratta di migliaia di spoglie che dovrebbero essere temporaneamente sistemate nell'ampio piazzale che si trova ai piedi della basilica dello stesso cimitero. Per proteggerle dopo il recupero, sarà sistemata un'ampia tensostruttura. Solo dopo il recupero totale partiranno le operazioni di riconoscimento.

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