Napoli, la Galleria piena di turisti: riecco i signori del falso

Napoli, la Galleria piena di turisti: riecco i signori del falso
di Gennaro Di Biase
Lunedì 8 Agosto 2022, 08:21 - Ultimo agg. 9 Agosto, 08:43
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Sono passati precisamente sei giorni dalla firma del protocollo d'intesa per la Galleria Umberto, avvenuta in presenza - tra gli altri - del prefetto Claudio Palomba e del sindaco Gaetano Manfredi, che tanto si stanno spendendo per il rilancio del monumento, dopo la campagna di stampa partita da queste pagine a fine anno scorso. A meno di una settimana di distanza dall'evento del 2 agosto, però, in Galleria torna la dura realtà, fatta di degrado e scene poco edificanti per le migliaia di turisti che calpestano i marmi dell'Ottocento nel cuore del primo distretto. Ieri pomeriggio, in assenza del solito presidio di polizia municipale garantito, ormai da vari mesi, dall'assessorato alla Sicurezza di Antonio De Iesu, la Umberto I è tornata «un mercato del falso» in stile Marrakech. L'espressione è di Fabiana Barbaro, imprenditrice della storica famiglia di commercianti della Galleria.

Ambulanti abusivi e merci fake. La domenica agostana, insomma, ha riannodato all'indietro il nastro tempo, in Galleria. Migliaia di borse, cinture, cover, foulard: tutto falso. Un suk steso su decine di lenzuola dagli ambulanti senegalesi. Roba piazzata ovunque: sul lato di via Toledo, al centro del monumento, di fronte alle vetrine delle boutique. Nessun controllo, nessun agente in divisa, probabilmente a causa delle ferie delle forze dell'ordine. Liberi tutti, insomma. Come accadeva negli anni scorsi, e prima della campagna per il rilancio inaugurata dal Mattino a dicembre del 2021, dopo l'ormai nota messa in onda di Stanotte a Napoli di Alberto Angela. «Siamo fiduciosi nelle istituzioni, dopo quanto promesso e firmato in Galleria il 2 agosto - aggiunge Fabiana Barbaro - Restiamo però in attesa che ci siano i controlli delle forze dell'ordine nel nostro monumento, che ieri purtroppo è tornato ad essere un mercato del falso, e per di più in presenza di tantissimi vacanzieri che anche ieri affollavano la Umberto I. Se chiudessimo i negozi non ho idea di cosa potrebbe accadere. Va detto, però, che nelle ultime sere la situazione pare essere diventata lievemente più tranquilla».

Le transenne e le impalcature restano, però, tra i marmi di quasi due secoli fa, in attesa dei lavori per cui Palazzo San Giacomo ha già trovato fondi per 1,8 milioni. Senza ombra di dubbio, visto il boom di visite, quest'anno Napoli si trova ad affrontare una difficile e duplice sfida: metropoli dalla vocazione turistica estiva da un lato.

E meta di un altrettanto florido turismo culturale dall'altro. La missione dell'accoglienza e del decoro, però, non è semplice da affrontare, viste le ferie, che si aggiungono a una coperta già cronicamente corta del personale a tutti i livelli. Forze dell'ordine comprese.

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Il protocollo è stato firmato, grazie all'impegno di Comune, Prefettura e associazioni di categoria. Ora resta però da compiere il passo più importante, quello tra il dire e il fare. A sbloccare la situazione sarà molto probabilmente la decisione definitiva in merito alla chiusura notturna (dalle 22 alle 6) della Umberto I, senza la quale sarà impossibile il lavoro della vigilanza notturna (che - si spera - inizierà a lavorare a ridosso dell'autunno). Di questa idea è Luigi Muto, vicepresidente di Confcommercio Napoli e professionista del monumento del Risanamento: «Per ora non si è mosso nulla commenta Si è firmato, ed è stato un momento molto importante per tutti. Tutto però resta ancora da attuare. Sia noi dello studio medico Muto, sia Giancarlo Ascione del Museo del Corallo, abbiamo deciso di contribuire alle spese della vigilanza notturna, per distinguerci dalle assemblee condominiali che hanno stabilito di non partecipare ai costi della guardiania. La regia del piano di rilancio spetta alla Prefettura, ma per la data di partenza del servizio non c'è ancora. Serve aspettare la conferma, che dovrà arrivare da parte della sovrintendenza, del permesso di chiudere due o tre dei quattro varchi di accesso alla Galleria, altrimenti la vigilanza potrà fare ben poco. Se si partisse all'inizio di ottobre, credo, si potrebbe dare il tempo a tutte le parti coinvolte di organizzarsi al meglio».

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