Napoli, arriva la mini-sanatoria per i tavolini di bar e locali

Napoli, arriva la mini-sanatoria per i tavolini di bar e locali
di Valerio Esca
Venerdì 7 Dicembre 2018, 07:00
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Arriva l'ok della Sovrintendenza alla proroga per più di mille occupazioni di suolo pubblico. La nuova scadenza è fissata al 30 aprile 2019. Fino ad oggi, dal 31 ottobre scorso, data in cui è terminata l'ultima proroga, i locali commerciali sono rimasti di fatto senza autorizzazione per tendoni, gazebo, tavolini e sedie. Un vuoto amministrativo che andava in qualche modo sanato. Si è reso così necessario l'incontro, che si è tenuto mercoledì pomeriggio a Palazzo Reale, tra il vicesindaco con delega alle Attività produttive Enrico Panini ed il sovrintendente Luciano Garella, per il quale ha spinto molto il presidente della commissione Infrastrutture del Comune Nino Simeone. La fumata è stata bianca, tanto che da Palazzo San Giacomo considerano «proficuo» il faccia a faccia con Garella: «Entro aprile - fanno sapere dal Municipio - approveremo i primi ambiti omogenei, ovvero intere porzioni di città dove i dehors dovranno essere tutti uguali tra loro. Nel frattempo non potevamo lasciare senza autorizzazioni le attività e quindi abbiamo deciso di concedere un'altra proroga».
 
Entro sette giorni dovrebbe poi andare in giunta la delibera con la quale si regolarizzeranno tutte le posizioni di bar e ristoranti, circa un migliaio. In questo periodo di vuoto amministrativo diversi gestori hanno comunque continuato a tenere sgabelli, sedie e gazebo all'esterno dei locali, con la speranza di non incappare nei controlli della polizia municipale. L'atto che la giunta dovrà licenziare è in queste ore all'attenzione degli uffici della polizia amministrativa di Palazzo San Giacomo, che stanno decidendo se far rientrare nella nuova proroga solo i locali che avevano già usufruito della vecchia (scaduta a ottobre), o consentire l'accesso a tutti, comprese le nuove attività e chi ha presentato la domanda di concessione di suolo fino a fine novembre, se non addirittura dicembre. «Bisogna considerare che a Napoli ogni anno - spiegano dal Comune - raddoppia il numero delle attività di ristorazione o bar che si aprono e questo grazie sicuramente anche al flusso turistico. Molti imprenditori, infatti, decidono di aprire nuove attività, mentre altri investono per allargare la propria occupazione di suolo. In entrambi i casi i proprietari devono presentare la domanda per l'occupazione suolo».

In tutta la città, da Chiaia al centro storico, sono poco più di duemila le occupazioni di suolo tra quelle già rilasciate e in giacenza. Mentre quelle in vigore, non soggette a proroga, sono circa la metà. Si tratta di tutte quelle concessioni pluriennali, di durata triennale o quadriennale, assegnate precedentemente rispetto all'accordo sottoscritto da Comune e Sovrintendenza (10 aprile 2017), grazie al quale venne deciso di ridisegnare, attraverso elaborati cartografici, gli spazi pubblici della città interni al perimetro del centro storico Unesco, nel rispetto dell'immagine e della tradizione architettonica, storica e culturale. Durante la riunione in Sovrintendenza di mercoledì sono stati anche presentati i primi risultati del tavolo tecnico tra Comune e dipartimento di Architettura della Federico II, incaricato appunto di ridisegnare i dehors delle varie zone d'ambito. L'area presa in considerazione, per il momento, è quella che va dai baretti di Chiaia a via Foria, passando per via Toledo e centro storico. «Entro aprile saremo pronti - evidenziano dal Municipio - già con le prime cinque, sei zone. In modo tale che alla scadenza dell'ennesima proroga si possa già cambiare il volto della città». In pratica per la prossima estate spunteranno i primi gazebo, tavolini e sedie previste nei progetti, a seconda dei differenti ambiti omogenei. I progetti andranno comunque validati dalla Sovrintendenza, dopo apposita delibera di giunta comunale.
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