Un viaggio nel cuore nascosto della città, tra storia e curiosità, è quello intrapreso da Gianluca Minin, esperto geologo e profondo conoscitore del sottosuolo partenopeo che ha documentato in un video pubblicato su Facebook una nuova esplorazione nelle sottofondazioni di un antico edificio non molto lontano da via Salvator Rosa.
«Qui sotto ci sono tanti ambienti diversificati – spiega Minin – e proprio in quest’area abbiamo esplorato un ricovero della Seconda Guerra Mondiale davvero spettacolare».
L’accesso avviene attraverso una scala che conduce ai sotterranei, dove gli ambienti testimoniano l’uso intensivo durante i bombardamenti.
Minin, che racconta di collezionare antichi sanitari, ha recuperato due water, uno Richard Ginori, risalenti proprio all’epoca bellica.
«In questi rifugi non è raro imbattersi in pezzi di questo tipo», spiega.
Ma non si tratta degli unici ritrovamenti: tra i locali è stato rinvenuto anche un peluche risalente agli anni ’50, antichi lampadari e, come segnala un commentatore sulla pagina Facebook di Minin, un lampadario in metallo cromato con diffusori a lente in vetro attribuito a Oscar Torlasco, databile intorno al 1970.
Ad accompagnare Gianluca nell’esplorazione c’era l’amico e collega Umberto Del Vecchio, con cui condivide la passione per le indagini speleologiche in aree urbane.
I rinvenimenti confermano, ancora una volta, come il sottosuolo di Napoli custodisca una stratificazione unica di memorie, capace di raccontare la vita quotidiana di epoche lontane e vicine.
Un patrimonio che, oltre al valore storico, rappresenta un vero e proprio viaggio emozionale nelle radici della città.