Coprifuoco a Napoli, riparte la spesa sociale a Montesanto ma i volontari: «Servono risorse»

Coprifuoco a Napoli, riparte la spesa sociale a Montesanto ma i volontari: «Servono risorse»
di Paola Marano
Martedì 15 Dicembre 2020, 13:17 - Ultimo agg. 18:29
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«Gli abitanti sostengono gli abitanti»: è questo lo slogan dell'iniziativa di spesa sociale autogestita organizzata dalla rete dello Sgarruppato di Montesanto, spazio sociale e centro giovanile sede del comitato di quartiere, che da diverse settimane ha ripreso la distribuzione di beni di prima necessità: molte persone dei Quartieri Spagnoli e del centro storico contribuiscono non solo economicamente o con spesa solidale, ma materialmente alla consegna delle spese alle tante famiglie di precari e disoccupati in grave difficoltà economica e sociale per effetto delle chiusure. «Se in primavera le famiglie che seguivamo settimanalmente erano arrivate ad essere oltre seicento oggi abbiamo già superato le trecento - spiega Oksana, abitante dei Ventaglieri e attivista dello Sgarrupato - purtroppo non c'è più l'attenzione mediatica di marzo su questi temi ed è più faticoso recuperare le risorse necessarie. Invece il disagio sociale se possibile è persino aumentato. Per fortuna che adesso ci sta dando una mano anche Emergency». Il sostegno alimentare alle famiglie in difficoltà vede infatti la partecipazione di Emergency, che attualmente contribuisce al sostegno di circa duecento famiglie del quartiere, mentre la raccolta autogestita consente di supportarne altre 130. «Ma le richieste sono molte di più - aggiunge Bianca Verde, storica attivista del Damm, altro centro sociale di Montesanto - le misure di welfare stanziate dal governo sono assolutamente inadeguate. Soprattutto la parte più povera e precaria, i lavoratori in nero, quelli dell'economia informale, si sono ritrovati a casa senza nessun ammortizzatore sociale. E non basta il bonus spesa una tantum, molti per mangiare non stanno pagando l'affitto. Il rischio è che alla fine del blocco degli sfratti, a fine gennaio, sopravvenga una pandemia di sfratti esecutivi». 

Chi vuole può contribuire economicamente o col proprio tempo all'attività volontaria e alla raccolta economica e materiale dai link reperibili sulla pagina facebook de lo «Sgarrupato», che insieme alla spesa solidale sostiene anche la brigata di mutuo aiuto sanitario. «Abbiamo cominciato acquistando lotti di saturimetri e raccogliendo DPI, poi mettendoci in connessione con vari medici di base del territorio - spiega Alfonso De Vito - quello che facciamo concretamente è distribuire materiale informativo sulla gestione domiciliare dei malati covid e quando serve strumenti per facilitare l'anamnesi telefonica e il tele-monitoraggio, visto lo scandalo della mancata attivazione in molti quartieri delle USCA (squadre mediche previste dai protocolli regionali e nazionali per la visita domiciliare ai malati covid sintomatici).

 

Invece il tempismo della diagnosi e delle terapie domiciliari, il monitoraggio continuo ed efficace è un contributo essenziale per diminuire i casi gravi. Ci aiutano volontariamente anche medici e paramedici. Quando poi capitano casi di persone abbandonate dalla Sanità pubblica cerchiamo di dedicarci con particolare attenzione. Abbiamo già vissuto troppi lutti ora che la pandemia è arrivata sul serio anche al Sud: il famoso modello italiano è una farsa ormai. Ricostruire la Sanità pubblica e la medicina di territorio, fortemente destabilizzate dalle politiche di questi anni, dev'essere una priorità nella fuoriuscita da questa maledetta pandemia».

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