Il ragazzino che ripulisce Napoli: «Così voglio proteggere il mio futuro»

Il ragazzino che ripulisce Napoli: «Così voglio proteggere il mio futuro»
di Giuliana Covella
Sabato 22 Giugno 2019, 07:30 - Ultimo agg. 09:27
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«Napoli è una città dalle grandi potenzialità, ma dobbiamo essere noi cittadini - in sinergia con le istituzioni - a valorizzarla, prendendoci cura degli spazi comuni». Parla come un politico di lungo corso Rosario Brancaccio, 14 anni appena e concreto esempio di cittadinanza attiva. Da tre anni infatti il ragazzo, che a settembre si iscriverà al secondo anno dell'Istituto Alberghiero Ferraioli (dove ha la media dell'8), si sporca letteralmente le mani, prendendosi cura degli spazi verdi del suo quartiere, l'Arenaccia, dove è riuscito finanche a portare le campane per la raccolta differenziata: «Ho semplicemente inviato una richiesta via e-mail all'assessore all'Ambiente della IV Municipalità, Armando Simeone - spiega mentre mostra il documento - il quale mi ha risposto ed ha provveduto a far collocare i contenitori per il riciclo di vetro, plastica, carta e metalli laddove lo avevo richiesto a nome dei residenti». L'amore per l'ambiente e la tutela del verde urbano hanno consentito a Rosario di ottenere un prestigioso riconoscimento per il suo alto senso civico: il Premio Green Care, che ha ricevuto lo scorso 10 giugno dalla presidente dell'omonima associazione Benedetta De Falco. Il suo impegno, con le dovute proporzioni, ricorda un po' quello di Greta Thunberg, la giovane svedese che si sta battendo per lo sviluppo sostenibile e contro i cambiamenti climatici.
 
Una passione quella per il verde, nata per caso grazie alla nonna, che abita nel suo palazzo. «Avevo 11 anni - racconta Rosario - e un giorno notammo in cortile la pianta di una vicina: era appassita perché in un vaso troppo stretto e poco curata. Così decidemmo di farla tornare rigogliosa e la portammo a casa nostra». Così da tre anni il ragazzo si prende cura del verde urbano nel suo quartiere: dalla piantumazione di alberi alla pulizia di parchi e aiuole, fino all'espurgo di caditoie. «Ogni inverno mi adopero insieme ad altri volontari per pulire le fognature otturate da fango e detriti - dice il 14enne - mi bastano pochi e semplici attrezzi, una scopa, la punta di un ombrello e una piccola pala». Un impegno che vede Rosario occupato ogni pomeriggio dopo la scuola o nel tempo libero per ridare vivibilità alle strade del suo rione. Come l'iniziativa che lo ha visto tra i protagonisti due settimane fa in piazza Nazionale insieme al presidente della IV Municipalità Giampiero Perrella e ad alcuni consiglieri in quota Dema, oltre ai volontari dell'associazione Retake. «Quella è stata la prima iniziativa di Retake Vasto-Arenaccia, nato in collaborazione con il Comitato Orgoglio Vasto - spiega Roberto Ciampi, fondatore del gruppo insieme ad Antonio Corradini - e Rosario, con cui abbiamo piantato alberi, ridipinto muri e riattivato fontanine, è stato un esempio per i cittadini. Da allora è la nostra mascotte. Vorremmo ci fossero tanti Rosario in tutti i quartieri della città per riappropriarci e prenderci cura dei beni comuni contro il degrado e l'abbandono».

Per il suo impegno civico Rosario è stato insignito del Premio Green Care. «Sono felice di questo riconoscimento - commenta il 14enne - perché significa che c'è un'attenzione collettiva verso l'ambiente in cui viviamo. Ecco perché lancio un appello ai miei coetanei, ma anche agli adulti di questa città: invece di lamentarci di fronte alle difficoltà, rimbocchiamoci le maniche e prendiamoci cura degli spazi in cui viviamo». A settembre Rosario si iscriverà al secondo anno dell'Alberghiero diretto da Rita Pagano, dove sta studiando per diventare organizzatore di sala, «ma accanto a questo resta la passione per l'agraria», tiene a precisare. E sull'ipotesi di lasciare Napoli non ha dubbi: «I miei genitori vorrebbero che dopo il diploma mi trasferissi negli Stati Uniti, dove mio zio ha un ristorante. Ma io non voglio abbandonare la mia città». Infine un sogno: «Da grande? Mi piace molto la politica. Chissà che un giorno non possa diventare sindaco di Napoli».
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