Sport a Napoli, pasticcio canoni: le società sono a rischio sfratto

Sport a Napoli, pasticcio canoni: le società sono a rischio sfratto
di Gianluca Agata
Lunedì 30 Maggio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 31 Maggio, 08:09
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Lo sport sociale rischia di chiudere i battenti. Decine di associazioni sportive stanno per consegnare le chiavi delle loro palestre al Comune di Napoli. A settembre non si riapre, schiacciati dai costi di gestione e dall’impennata dei fitti che pone le società a un passo dallo sgombero esecutivo. Nel 2016 una delibera di Giunta dichiarò di rilevanza economica (depennando quella sociale) la maggior parte di palestre e piccoli impianti. Risultato: canoni ricognitivi (assegnati per il valore sociale dell’attività sportiva) disconosciuti e fitti moltiplicati per dieci. Le associazioni sportive, che continuavano il loro lavoro al fianco di scuole, assistenti, disagio, hanno continuato a pagare i canoni originari diventando morosi per la differenza della cifra sostenendo comunque gestione ordinaria e straordinaria di competenza comunale. Una delibera, dicono le società, che non ha nemmeno un valore legale infatti mancano le schede tecniche degli impianti. 

Anno dopo anno sono diventati così occupanti senza titolo con una aggravante. Da morosi non è possibile effettuare nuovi contratti, non si può accedere a mutui del Credito Sportivo, non si può contare su contributi di legge. Proprio qualche settimana fa, a Secondigliano, un operaio è morto in una piscina mentre stava effettuando un sopralluogo per lavori da fare al tetto. Lavori di competenza comunale ma che la società sportiva si stava accollando. Un evento che, di fatto, ha bloccato anche queste iniziative e che rischia di fermare tutte le attività. Una storia quella dell’impiantistica sportiva napoletana raccontata in audizione a un gruppo di consiglieri comunali che hanno ascoltato il caleidoscopico mondo dello sport di base. Nell’aula di via Verdi la presidente del Consiglio Vincenza Amato e poi Luigi Carbone, Pasquale Esposito, il presidente della Commissione Sport Gennaro Esposito, Iris Savastano.

Una audizione nella quale si è sollevato un vaso di pandora. È emerso di tutto: impianti concessi dal Comune ma non accatastati (e qui si pensa ad una azione capillare impianto per impianto). Interlocutori differenti tra Grandi Impianti, Patrimonio, Municipalità, Coni, con altrettanti regolamenti differenti. Piscine costruite dopo il terremoto vandalizzate. Altre mai aperte. 

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Tante storie come quelle di Lino Silvestri e della sua Napoli Boxe di vico sottomonte ai Ventaglieri che ha fatto diventare una caverna centro di eccellenza. «A noi insegnano le regole - racconta Silvestri - quando non vengono rispettate o non capisci cosa fare, andiamo in tilt». Peppe Marmo ha rilevato le ex fonderie dell’albergo dei poveri in Piazza Carlo III per costruire il Kodokan, tra i pochissimi polmoni di sport del centro di Napoli. «Noi come altri - racconta - lavoriamo in quartieri difficili di Napoli a stretto contatto con scuole e assistenti sociali. Certo non abbiamo vantaggi economici, eppure ci trattano come un locale commerciale». Aldo Castaldo alla Canzanella Vecchia con la sua Ginnastica Campania 2000 ha realizzato una eccellenza della ginnastica tale da organizzare Universiadi e Campionati italiani e c’è la fila per organizzare a Napoli eventi nazionali e non. Arriverà a breve la chiusura della convenzione Comune-Federnuoto che riguarda otto piscine, il piano per fare di Napoli centro di eccellenza sarà completamente operativo entro 3/5 anni perché alcune di queste piscine sono chiuse o inutilizzabili. Si tratta di Scandone (due vasche), Poerio, Frullone, Ponticelli, Secondigliano (Aquila Nuoto), Scampia, Poggioreale, Repubbliche Marinare (PalaDennerlein). Co-gestione affidata a un comitato paritetico, per la Fin ci sarà la Fin Plus che gestisce già gli altri centri. Previste agevolazioni per disabili e socialmente bisognosi. Determinante la collaborazione con il sindaco Manfredi e l’assessore Ferrante come nel caso del protocollo per lo sport firmato anche dal presidente del Coni Regionale Sergio Roncelli. A fine giugno dovrebbe essere presentato il tutto. Prorogare fino al 31 dicembre 2025 le concessioni utilizzando i decreti nati per l’emergenza Covid; aprire subito un tavolo per regolare il tutto confidando con l’ottima collaborazione con l’assessore Ferrante; mappare gli impianti. Prossimamente si terrà un consiglio comunale tematico.

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