Palazzo Doria D'Angri, il restauro diventa scenografico

Palazzo Doria D'Angri, il restauro diventa scenografico
di Emanuela Sorrentino
Martedì 12 Ottobre 2021, 17:33
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A Napoli, proseguono i restauri “scenografici” di edifici storici, ad opera del Gruppo IPAS che, da 50 anni, opera a livello nazionale nel campo nel settore OOH, DOOH e arredo urbano. Dopo il debutto nella centralissima piazza Garibaldi, che ha visto la facciata di un palazzo in ristrutturazione interamente ricoperta da un telo pvc free print, della superficie di circa 500 mq, si è passati ora al centro storico della città di Napoli. Per la precisione, in Piazza Sette Settembre, ad angolo con via Toledo.

È qui, che si trova lo storico Palazzo Doria D’Angri, la cui copertura è con due teli big size illuminati. Uno splendido edificio settecentesco, ricco di storia, divenuto particolarmente famoso, grazie all'annuncio dell'annessione del Regno delle Due Sicilie a quello d'Italia, proclamato nel 1860 da Giuseppe Garibaldi, da uno dei balconi che danno sulla piazza, il 7 settembre, data che poi diede il nome allo slargo.
Un progetto ambizioso quello del Gruppo IPAS che continua a contribuire​ al ripristino dell’eccezionale patrimonio artistico​ di Napoli e a progetti di restauro di edifici e monumenti, finanziati grazie anche all'intervento di sponsor nazionali con campagne di comunicazione ad hoc.

«Palazzo Doria D’Angri – afferma l’amministratore dello stabile, Nicola Morra – è tra gli edifici più belli di Via Toledo: un’opera d’incommensurabile fascino.​ ​ Il suo restauro rappresenta un piccolo segnale, se commisurato alla vastità del centro storico e mi auguro possa fungere da modello di rinascita del tessuto urbano ed economico cittadino.

Soprattutto in questa fase difficile – continua - apprezziamo gli investimenti di Ipas». Un gioiello d’inestimabile valore, Palazzo Doria D’Angri. «Nel maggio del 2021, il condominio di Palazzo Doria D’Angri ha affidato al Consorzio di Cooperative sociali Coop4art l’esecuzione di opere di manutenzione e restauro delle facciate esterne – spiega il presidente del consorzio, Michele Gargiulo -. Puntiamo alla fruizione collettiva del bello in un luogo recuperato, come fattore di coesione sociale e culturale. E, l'appalto di palazzo Doria D’Angri, ne vuole essere una chiara dimostrazione».

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