«Siamo pronti a prorogare il fitto all'hotel Neapolis»

«Siamo pronti a prorogare il fitto all'hotel Neapolis»
di Gigi Di Fiore
Sabato 26 Maggio 2018, 12:24
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«Una procedura di sfratto all'hotel Neapolis? Mai avviata, è una falsa notizia». Era la voce che mancava nella vicenda dell'hotel di via Del Giudice, in pieno centro storico, gestito dalla società «Progetto Neapolis srl» da diciotto anni. La voce dei proprietari dell'immobile, tre eredi di una stessa famiglia, che si sono sentiti quasi additare come i diretti responsabili del pericolo di licenziamento per i dipendenti dell'hotel. La vicenda è presto ricapitolata. La «Progetto Neapolis» ha terminato la seconda locazione dell'immobile. Due anni fa, i titolari, i fratelli Marco e Lello Iovine, nell'avvicinarsi della scadenza avevano firmato un preliminare di fitto con la congregazione delle «Serve di Maria» per due piani di un immobile poco più avanti in piazza Miraglia. Una ventina di giorni dopo, quei locali sono stati occupati dal movimento «Magnammece 'o pesone», che vi ha sistemato sette famiglie più nove persone di senza casa. E Marco Iovine aveva dichiarato: «In via Del Giudice, la proprietà ci ha chiesto di triplicare il canone e non possiamo permettercelo. Il contratto è scaduto e ci eravamo cautelati con il fitto preliminare in piazza Miraglia. L'occupazione dei locali ha reso impossibile tutto e rischiamo di dover licenziare i nostri dipendenti, perché non abbiamo dove svolgere l'attività».
 
Ma le cose stanno diversamente. La proprietà dell'immobile di via Del Giudice ha avuto già quattro incontro con i rappresentanti della «Progetto Neapolis srl». L'affitto è scaduto a marzo. I contratti di locazione ad uso commerciale hanno durata di nove anni e quello scaduto due mesi fa era il secondo. Ma erano già partite le trattative per il secondo rinnovo. L'ultimo incontro si è tenuto mercoledì scorso. E spiega l'avvocato Paolo Recano, che assiste i tre proprietari dell'immobile di via Del Giudice: «Stiamo compiendo ogni sforzo, pur nella primaria salvaguardia dei rispettivi diritti, per consentire la continuazione dell'attività alberghiera esercitata dalla Progetto Neapolis srl, anche a garanzia dei posti di lavoro dei dipendenti della società».

Nessun cappio al collo, per fortuna. Le trattative sono a buon punto e il prossimo incontro, forse decisivo, si terrà tra una decina di giorni. In quell'occasione, potrebbe essere concluso il contratto di rinnovo locazione per altri nove anni con un leggero ritocco del canone. Aggiunge l'avvocato Recano: «È falso che i miei assistiti abbiano chiesto di triplicare il canone finora ricevuto. Falso anche che sia stato notificato uno sfratto per finita locazione. Vero, invece, che il precedente contratto è scaduto il primo marzo e sin d'allora è stata iniziata una trattativa per il rinnovo».

Una vicenda intricata, che ha coinvolto più protagonisti. Una vicenda in cui l'occupazione dei due piani dell'immobile in piazza Miraglia c'entra solo in via subordinata. «L'hotel Neapolis ha già una sede dove svolgere la sua attività a pochi metri» ha ripetuto Alfonso De Vito, uno dei leader del movimento «Magnammece 'o pesone». Che aveva aggiunto: «Siamo stati dipinti come quelli che mettevano a rischio il lavoro dei dipendenti dell'hotel, che non poteva trasferire la sua attività in piazza Miraglia. Non è così. È una vicenda che riguarda la proprietà dell'immobile di via Del Giudice e chi gestisce l'hotel in affitto in quegli stessi locali».

Una vicenda che, con la versione dei proprietari dell'immobile dove è in attività l'hotel Neapolis, si delinea con maggiore precisione. Certo, tra proprietà e «Progetto Neapolis srl» c'è stata anche qualche incomprensione nel rapporto, per sei mesi di fitto arretrati pagati in ritardo. Una vicenda ormai superata e sanata, che non incide quindi sulle trattative per il rinnovo del contratto di fitto. Alla Procura di Napoli, è stato aperto anche un fascicolo d'indagine, affidato al pm Francesca De Renzis della sezione Ambiente, Edilizia e Urbanistica. Ma riguarda, su denuncia sia della «Progetto Neapoli srl» attraverso l'avvocato Maurizio Laghi sia della congregazione «Serve di Maria» attraverso l'avvocato Fernando De Nicola, l'occupazione abusiva dei due piani del palazzo di via Miraglia. Negli esposti, ne veniva sollecitata la liberazione. In questa eventualità, la «Progetto Neapolis srl» avrebbe potuto prendere in considerazione la possibilità di spostare di qualche metro l'attività. Ma è più rapida e cammina più veloce la trattativa di rinnovo del fitto in via Del Giudice.

«È in via di definizione una proficua trattativa» spiega l'avvocato Paolo Recano. E aggiunge: «La stiamo conducendo con la massima lealtà e purtroppo dobbiamo stigmatizzare l'uso strumentale di alcune affermazioni non vere, messe in relazione ad altra vicenda di interesse della società affittuaria, come la liberazione dell'immobile di piazza Miraglia».
 
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