Turismo, Napoli sold out: ​tornano americani e giapponesi

Turismo, Napoli sold out: tornano americani e giapponesi
di Valerio Iuliano
Domenica 15 Maggio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 16 Maggio, 14:23
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Napoli sold out. Gli stranieri accorrono in massa e gli alberghi fanno registrare il tutto esaurito nel fine settimana. Ma quella del weekend in corso è una tendenza che sembra destinata a consolidarsi anche nelle prossime settimane. Per il mese di giugno si preannunciano risultati notevoli, molto simili a quelli del periodo precedente la pandemia. 

«Stiamo andando oltre le più rosee aspettative», spiega il patron dell’hotel Vesuvio Sergio Maione. «A maggio la situazione è decisamente buona.

E nel mese successivo andrà meglio ancora. Sono ritornati finalmente i turisti americani, che erano mancati negli ultimi due anni. La loro presenza si aggiunge a quella degli europei. Siamo quasi ai livelli del 2019». Il lungo periodo di black-out vissuto dal settore sembra un lontano ricordo. Il blocco dei voli intercontinentali aveva tenuto lontani dalla città innanzitutto i turisti statunitensi, che tre anni fa figuravano al secondo posto della graduatoria per singole nazioni con 238mila presenze, alle spalle della Francia. Sulla strada del ritorno anche i turisti giapponesi, che fecero registrare oltre 100mila presenze nel 2019.

Le città d’arte erano state le principali vittime della crisi generata dalla pandemia. Napoli, come Venezia, Firenze e Roma, rappresenta una destinazione privilegiata dei flussi turistici provenienti dall’estero, i più colpiti dalle restrizioni ai viaggi internazionali. «La prova del nove - sottolinea il leader degli industriali Costanzo Jannotti Pecci, patron dell’Hotel Britannique e di Palazzo Caracciolo - l’avremo nei mesi estivi, considerato che anche a luglio e agosto 2019 ci furono buone performance. Se anche quest’anno sarà così, significherà che la situazione tende a tornare alla normalità. E se così fosse, se la pandemia ci abbandonerà e il conflitto in Ucraina avrà fine, potremo dire che le previsioni di quattro anni fa, che vedevano una crescita esponenziale dell’industria del turismo a livello mondiale e in particolare per il nostro Paese, saranno di nuovo attendibili». Sui risultati della stagione pesa anche la tendenza degli italiani ad andare in vacanza nel nostro Paese, almeno per ora. Nelle strutture ricettive cittadine sembra peraltro meno sentita, rispetto ad altre zone d’Italia, la mancanza di personale denunciata dalle nazionali di categoria. «Finalmente possiamo programmare, organizzare offerte, pacchetti, coordinandoci con le istituzioni e gli organizzatori di eventi», spiega il presidente di Federalberghi Antonio Izzo. «Negli ultimi due anni abbiamo potuto lavorare poco sul last minute. Napoli sta vivendo un periodo di fermento e di riscossa. C’è voglia di reagire. I numeri sono molto buoni e molto simili a quelli del pre-pandemia. Il weekend del 2 giugno sta andando molto bene ed è importante perché permetterà anche un pernottamento di 4 giorni in città. Il tasso di occupazione previsto per quel weekend supera il 90 per cento. È una percentuale che abbiamo registrato in tutti i fine settimana, da Pasqua in poi». Anche Antonio Lettera, proprietario del Terminus, sottolinea i risultati del fine settimana: «Siamo pieni. Anche il Giro d’Italia ha contribuito». 

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Ieri si è celebrata anche a Napoli la Notte Europea dei Musei, giunta alla diciottesima edizione. L’evento, svoltosi in contemporanea in tutta Europa, ha consentito a cittadini e turisti di visitare siti museali e complessi monumentali anche di sera, quando solitamente sono chiusi al pubblico, al prezzo simbolico di 1 euro. Tra i partecipanti, Palazzo Reale, il Museo Archeologico Nazionale - con la sua nuova mostra sui “mosaici di Carta” di Caroline Peyron - e il Museo di Capodimonte, con un’apertura straordinaria delle sue sale fino alle 22,30 e l’occasione di visitare la collezione e le due mostre “Oltre Caravaggio” e “Cecily Brown”. Il Museo ha fatto registrare il «tutto esaurito» già in prevendita. Aperti al Vomero Certosa di San Martino e Castel Sant’Elmo. 

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