Abusi a Capri, sindaco nel mirino:
avrebbe svolto collaudi nel cantiere

Abusi a Capri, sindaco nel mirino: avrebbe svolto collaudi nel cantiere
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 4 Luglio 2018, 09:14
3 Minuti di Lettura
Ci sono quattordici segnalazioni di interventi edilizi per attività ordinarie al centro del caso giudiziario che si è abbattuto su Capri. Ricordate la storia di Villa Settanni? Parliamo del sequestro di una dimora aristocratica con vista Faraglioni, che da mesi tiene impegnati gli inquirenti della Procura di Napoli, alla luce della mole di documenti acquisiti rigorsamente sotto traccia. Indagine condotta dal pool Ambiente e Territorio del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, al lavoro il pm Ilaria Rivellese, che prende le mosse dal sequestro di un ponteggio ritenuto abusivo all'interno della villa. Una vicenda che ora fa i conti con competenze e ruoli differenti, con tanto di riflettori puntati su tutti i professionisti che di volta in volta sono intervenuti sul costone caprese per apportare modifiche all'interno e all'esterno della costruzione.

GLI ATTI
Indagine che punta a fare chiarezza sui documenti emessi dall'ufficio tecnico del Comune, sul ruolo del direttore tecnico dei lavori (che ha agito per conto del committente privato), ma anche sui possibili collaudi intervenuti per consentire gli interventi di volta in volta messi in campo. È in questo scenario che al vaglio degli inquirenti è finito anche il ruolo del sindaco Giovanni De Martino, non in quanto fascia tricolore, ma come professionista privato. Stimato ingegnere e sindaco di lungo corso, De Martino non risulta raggiunto da alcuna informazione di garanzia, in uno scenario investigativo ancora tutto da definire.

Raggiunto telefonicamente dal Mattino, il sindaco non ha ritenuto opportuno commentare le notizie pubblicate dal quotidiano on line Stylo24, a proposito di un suo presunto coinvolgimento nell'inchiesta, dicendosi comunque pronto a dimostrare la correttezza della propria condotta in tutte le sedi. Una vicenda che ora ruota attorno al collaudo dell'opera. Obiettivo della Procura è verificare chi, e in quale veste, ha dato il via libera ai lavori che hanno consentito di superare gli ostacoli imposti da un bene vincolato dalla normativa antisismica.

 

IL MANDATO
Inevitabile la domanda su cui poggia questo filone investigativo: il sindaco ha svolto l'incarico di collaudatore durante il suo mandato? Poteva intervenire da professionista privato pur essendo a capo della giunta comunale? Una domanda attualmente al vaglio degli inquirenti, assieme ad altri punti irrisolti, su cui sono al lavoro i carabinieri della compagnia di Sorrento, agli ordini del capitano Marco La Rovere.

A dicembre scorso i sigilli alla villa che apparteneva a Ettore Settanni, scrittore e a suo tempo corrispondente del «Mattino». Oggi è poco più di un rudere, con tanto di cannucciato e di materiale edile. Appartiene a una società titolare di una boutique nell'isola ed è ovviamente vincolata, dal momento che nella zona ci sono i resti del porto di Tragara, approdo principale al tempo degli imperatori romani Augusto e Tiberio.
Vincoli anche idrogeologici, dal momento che la villa si trova in una zona a rischio frane che non hanno scoraggiato chi ha tirato su una sorta di ponteggio per far transitare materiale edile. Ce n'è abbastanza per spingere gli inquirenti a nuovi accertamenti, con probabili convocazioni a stretto giro in Procura di tecnici e amministratori per chiudere il cerchio attorno al caso dei lavori edilizi con vista Faraglioni.
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