Agguato a San Giorgio a Cremano, l'imprenditore ferito è in fin di vita

Agguato a San Giorgio a Cremano, l'imprenditore ferito è in fin di vita
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 15 Novembre 2020, 13:00
4 Minuti di Lettura

Hanno sparato per uccidere. Non si trattava di un semplice avvertimento, no. Chi impugnava la pistola con la quale in pieno centro, nel Comune di San Giorgio a Cremano, ha aperto il fuoco colpendo un 38enne incensurato voleva la sua morte. I proiettili, almeno tre, sono andati a bersaglio ma l'obiettivo dell'ennesimo raid che ha tutto il sapore di una agguato di camorra non è morto.

Terrore, ieri mattina alle 11, in una strada della zona alta del Comune alle porte di Napoli.

I sicari sono entrati in azione nonostante l'ora di punta, incuranti di potersi trovare di fronte anche una delle molte pattuglie delle forze dell'ordine che presidiano il territorio. 

LEGGI ANCHE Agguato a San Giorgio, 38enne ferito a colpi di pistola 

Via Ugo Foscolo, San Giorgio a Cremano. Sono le 11,02 quando la strada, affollata e vicina alla chiesa di Santa Maria dell'Aiuto, si trasforma in un set di Gomorra. Su una Smart grigia in quel momento sta viaggiando un imprenditore 38enne, si chiama Giovanni Formisano, incensurato. Poco prima di raggiungere un incrocio si scatena l'inferno: due persone a bordo di una moto sfrecciano veloci, affiancano l'utilitaria e l'uomo che diede sul sellino posteriore dello scooter punta la canna di una pistola all'altezza del guidatore, che ha dovuto rallentare.

Le esplosioni, tre, ma forse sono stati esplosi anche più colpi, si susseguono rapide. La vittima si accascia sul volante, mentre tutto intorno è il fuggi fuggi generale. Il panico si diffonde immediatamente, appena si ha la consapevolezza di trovarsi davanti a un agguato di camorra. Urla, mamme che proteggono i loro bambini, negozianti e clienti che si rifugiano negli esercizi commerciali. Qualcuno, nel timore di essere raggiunto da proiettili vaganti, si butta a terra nascondendosi sotto alcune auto in sosta.

In una manciata di secondi i killer portano a termine la loro opera. Formisano, raggiunto da tre proiettili al viso e al petto, si accascia in gravissime condizioni sul sedile laterale dell'auto, ma respira ancora. E così, mentre i criminali sono ormai già lontani dal luogo dell'agguato, scattano i soccorsi. Qualcuno allerta le forze dell'ordine e il 118: sul posto giunge un'autoambulanza, che provvede a trasferire il ferito all'Ospedale del Mare; arrivano anche gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di San Giorgio, ai quali poco dopo si aggiungono gli esperti della Polizia scientifica.

Giunto in condizioni molto critiche in ospedale, Formisano resta ricoverato in codice rosso. Ha perso molto sangue e uno dei proiettili si sarebbe conficcato nel torace, tra i polmoni e la zona del cuore. Lotta tra la vita e la morte. 

LEGGI ANCHE Controlli anti-Covid a ​San Giorgio, due multati 

Agguato tutto da decifrare, quello consumatosi ieri nell'area della periferia orientale di Napoli. La vittima è un piccolo imprenditore napoletano incensurato che - da quando si apprende - avrebbe interessi economici nel settore della distribuzione di carburanti.

Una vita finora specchiata, la sua. Non la minima opacità, e tanto meno precedenti. Una fedina penale immacolata. E, dunque, chi avrebbe avuto interesse ad ucciderlo? E perché? Su questi interrogativi lavorano adesso non solo gli agenti del commissariato di San Giorgio, ma anche la Squadra mobile della Questura di Napoli. 

Spunta già una prima pista investigativa. Che porterebbe gli inquirenti a immaginare che dietro il raid possa esserci la mano di alcuni esponenti della criminalità organizzata di San Giovanni a Teduccio. Probabilmente, ma il condizionale è d'obbligo visto che l'indagine muove solo i primi passi, soggetti vicini agli ambienti del clan camorristico dei Mazzarella. Resta insomma da capire e da inquadrare la causale dell'agguato. Chi, e per quali oscuri motivi, voleva eliminare Formisano? 

© RIPRODUZIONE RISERVATA