Marigliano, salta il telo sui veleni:
dopo 26 anni salute a rischio

Marigliano, salta il telo sui veleni: dopo 26 anni salute a rischio
di Carmen Fusco
Giovedì 8 Luglio 2021, 08:49 - Ultimo agg. 21:27
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«Nessuno vuole i veleni di Agrimonda. Dopo 26 anni dall'incendio che distrusse la fabbrica di produzione di fitofarmaci, gli abitanti dei comuni di Marigliano e Mariglianella sono ancora costretti a vivere su una bomba ecologica, respirando miasmi e olezzi che col caldo dell'estate diventano ancora più insopportabili. A frenare la rimozione dei materiali pericolosi ancora presenti nel sottosuolo, stando a quanto ipotizzato dal presidente dell'associazione Medici per l'Ambiente Antonio Marfella, sarebbe il rifiuto opposto dalle altre regioni ad accoglierli nei loro siti per i gravissimi cancerogeni che sono stati certificati». Accuse pesanti quelle lanciate da Maria Muscarà, la consigliera regionale dei 5 stelle che ieri ha effettuato un sopralluogo nell'ex fabbrica di fitofarmaci distrutta da un incendio 26 anni fa. Riflettori riaccesi dopo che alcune settimane fa, la questione Agrimonda fu al centro dell'attenzione della commissione regionale Ambiente della quale l'esponente del Movimento 5 Stelle è segretaria.

Alla denuncia si è aggiunta la richiesta di un'analisi sullo stato di salute del territorio e dei cittadini: «Ad aggravare la situazione ha proseguito - il distacco del telo montato nei mesi scorsi per impermeabilizzare il terreno, con l'effetto di diffondere nell'aria una puzza che ancora oggi brucia la gola e costringe i residenti e vivere tappati in casa.

Continuerò a battermi perché la Regione Campania, con l'Arpac, riprendano il monitoraggio dei livelli di inquinamento e dei suoi effetti sulla salute degli abitanti. Bisogna individuare una soluzione al più presto e metterla in atto. Non possiamo consentire che mentre il medico, da ben 26 anni, studia la cura, il paziente sia già morto». 

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«Mi sono attivato - ha spiegato il sindaco di Mariglianella Arcangelo Russo - per richiedere all'Asl Na 3 Sud un nuovo screening sui residenti dopo quello di qualche anno fa. Lo stesso vale per la centralina di monitoraggio della qualità dell'aria da parte dell'Arpac. Abbiamo ripristinato il telo e fatto analizzare l'acqua che si era depositata». 

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