Ambiente a Napoli, più poteri alla polizia provinciale: «Patto tra istituzioni»

Al Corpo competenze sull'hinterland e sull'intera Campania

La firma del patto per l'ambiente
La firma del patto per l'ambiente
di Luigi Roano
Sabato 25 Febbraio 2023, 09:22 - Ultimo agg. 26 Febbraio, 10:49
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La Polizia metropolitana di Napoli - guidata da Lucia Rea - diventa la Polizia ambientale di tutta l'area metropolitana e dell'intera Campania. Toccherà alle divise grigie la «Lotta ai Reati ambientali e alla "Terra dei fuochi"». È questo - in estrema sintesi - il risultato del doppio accordo firmato tra la Città Metropolitana e le Procure della Repubblica del distretto metropolitano e delle Province di Avellino, Benevento e Caserta.

 Al tavolo - tra gli altri - il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi, il procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli Luigi Riello e il prefetto Claudio Palomba con gli altri prefetti delle province coinvolti. Tante firme per sancire una alleanza istituzionale «che è diventata un modello per l'intero Paese» sottolinea Riello.

Qual è la novità? «L'impiego congiunto degli agenti della Polizia Metropolitana di Napoli e delle Polizie Provinciali di Avellino, Benevento e Caserta in azioni di prevenzione, contrasto e repressione degli illeciti perpetrati ai danni dell'ambiente con il coordinamento e l'impulso delle Procure».

Nel secondo accordo - che riguarda solo l'area metropolitana di Napoli - è ratificato «il rafforzamento della cooperazione tra il Corpo della Polizia metropolitana di Napoli e le Procure del territorio, con la condivisione di informazioni e personale».

La sostanza di questa sinergia istituzionale è spiegata da Riello: «La tutela ambientale è ora nella Costituzione.

E quindi rientra in pieno nella tutela e nel controllo del territorio e coinvolge in maniera profonda anche i prefetti». Più forza e più potere - dunque - alle Polizie metropolitane che ora «si impegnano a coordinarsi tra loro in ogni indagine intrapresa di iniziativa o su delega dell'Autorità Giudiziaria». Parola a Manfredi: «L'accordo - racconta l'ex rettore - risponde alla crescente esigenza di garantire un più efficace controllo del territorio e di rafforzare l'azione di prevenzione e repressione dei reati ambientali. La Campania e Napoli hanno nell'ambiente la loro risorsa principale, investire sulla difesa dell'ambiente, contro gli scarichi abusivi di rifiuti, l'inquinamento delle falde acquifere, significa difendere anche una economia che funziona e che è in crescita. In questo percorso serve molto anche la cittadinanza attiva, la gente deve rispettare le regole».

È ancora Riello a intervenire per fare il punto: «Non è che fino a oggi siamo stati immobili - racconta - ma i risultati non sono molto visibili perché c'è tanto da fare ancora. Siamo in una regione in cui purtroppo il territorio è stuprato, dal fiume Sarno, il più inquinato d'Europa, da un abusivismo che supera il 64%, percentuale spaventosa. Tutto ciò è accaduto e accade ancora, soprattutto nella provincia di Caserta, in particolare per quel che riguarda i rifiuti. Sono stato a Caivano e ho potuto constatare i tumori che gravano sulla popolazione e che colpiscono anche i bambini». Solo nell'ultimo anno - ci tengono a precisare i protagonisti del tavolo - sono oltre 40 le attività di polizia condotte nella provincia di Caserta e Napoli. Diverse e di rilievo anche le attività compiute «per conto della Dda di Napoli» perché quando si parla di traffico di rifiuti dietro c'è sempre la mano dei clan della camorra.

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Un patto che si sostanzia dallo scambio di informazioni tra Città metropolitana e Procure e con una quota di poliziotti metropolitani destinata alla Procura Generale. Tocca al Prefetto Palomba chiudere la conferenza: «È fondamentale la collaborazione istituzionale per combattere i crimini contro l'ambiente. In un Comune della provincia dove sono stato tempo fa mi colpì molto l'incidenza di un numero di tumori anomali, all'epoca non c'era ancora il monitoraggio ma oggi abbiamo ancora una condizione simile a quel tempo. La tutela della salute resta la priorità».

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