«La camorra vieta eventi pubblici dopo gli assalti delle babygang», la denuncia del consigliere regionale a Napoli

«La camorra vieta eventi pubblici dopo gli assalti delle babygang», la denuncia del consigliere regionale a Napoli
Lunedì 20 Gennaio 2020, 17:58 - Ultimo agg. 18:01
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«La camorra ha 'vietato' eventi pubblici dopo quello che è successo a Napoli nel Borgo Sant'Antonio Abate con la polizia 'assaltata' da una baby gang; ciò nonostante con alcune associazioni del quartiere manifesteremo ugualmente e scenderemo in strada per due sabati di seguito. Chiediamo a tutti di non piegare la testa». Così Francesco Emilio Borrelli, consigliere campano dei Verdi, che ieri ha annunciato una manifestazione insieme con i residenti, i commercianti e i rappresentanti dei sindacati di polizia.

La vicenda dell'assalto della baby gang fu resa nota da Borrelli, destinatario di una video-denuncia, e per la quale sono in corso indagini della PS tendenti a identificare i componenti della banda, ragazzini intenti a nascondere alberi e legname per il fuocarazzo di Sant'Antonio Abate.

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«Subito dopo la nostra denuncia con il video della vergogna diversi commercianti ci avevano chiesto di organizzare un evento pubblico sabato prossimo per dimostrare che il Borgo era popolato sopratutto da persone perbene che nulla avevano a che fare con i protagonisti della vicenda criminale» fa sapere Borrelli il quale annuncia anche denuncerà alle forze dell'ordine il 'clima di intimidazionè che si sta registrando in queste ore.


«Purtroppo a distanza di poche ore con le scuse più svariate si sono tutti tirati indietro» sottolinea l'esponente dei Verdi. Il consigliere regionale ricorda che «il gruppo di ragazzini, di nemmeno 14 anni, ha assaltato una squadra di agenti di Polizia, mettendoli in fuga, intervenuti per sedare la situazione caotica e violenta generata dalle baby-gang in occasione delle raccolte degli alberi rubati per dare vita ai fuochi».
 

«Questo - afferma - è un esempio lampante di come le baby gang, soprattutto in occasione di questa barbara, illegale ed incivile tradizione di Sant'Antonio, siano delle vere e proprie scuole per il mondo del crimine, una preparazione all'escalation nella camorra. Gli atteggiamenti, il modus operandi e la mentalità sono gli stessi di quelli di un boss. Ô inquietante vedere come dei ragazzini tengano sotto scacco un intero quartiere, un'intera città e riescano a mettere in fuga le forze dell'ordine».

Secondo Borrelli «il fenomeno va fermato e lo si può fare allontanando i più giovani dal mondo criminale, sottraendoli alla patria potestà dei genitori criminali e camorristi che possono garantire alla propria prole solo un futuro nell'illegalità e nel crimine».
Borrelli fa sapere che sabato prossimo ci sarà un volantinaggio insieme con associazioni del quartiere ed una manifestazione di piazza il sabato successivo: «Hanno aderito finora quattro associazioni, 'Savio Condemì, 'Circolo Nelson Mandelà, 'Re Ladislaò, 'Comitato Lenzuola Bianche'».
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