Estate a Bacoli, il porto traino del litorale flegreo

Estate a Bacoli, il porto traino del litorale flegreo
Domenica 29 Maggio 2022, 11:00
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Apre la stagione turistica nel porto di Baia, tra i più attrezzati della litoranea flegrea, con 900 posti barca gestiti da dieci concessionari in base a un piano diportistico della Regione Campania. Un progetto elaborato con la Soprintendenza, l'ente che gestisce il parco archeologico sommerso. Esteso su una superficie di 42mila metri quadrati, il molo di Baia si rivela il principale snodo di alaggio e varo per gli altri approdi della fascia costiera a nord di Napoli. Con pontili galleggianti, è dotato di assistenza radio e meccanica, soccorso in mare, infopoint, dispositivi antincendio e antinquinamento. Si conferma così un porto all'avanguardia, le cui concessioni demaniali marittime sono state rilasciate dall'assessorato regionale ai Trasporti. Si tratta di titoli stagionali, in vigore dal 1 maggio al 31 ottobre. Per attrarre i diportisti intanto, l'offerta economica è competitiva. 

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I costi dell'ormeggio si attestano in media intorno ai 100 euro al metro lineare al mese, tenendo conto che un natante attraccato a Baia è di circa 10-15 metri di lunghezza e può arrivare fino a 23. Ma per quanto concerne la competenza, per il futuro si cambia. Il Comune di Bacoli ha acquisito lo scorso dicembre la gestione delle concessioni demaniali sul porto di Baia: una sessantina tra ormeggi ed ex cantieri nautici. I titoli saranno rinnovati con un bando pubblico dopo dicembre 2023, così come ha stabilito il Consiglio di Stato. La litoranea dunque, è considerata volano di rilancio turistico e occupazionale: il Puc (piano urbanistico comunale) prevede la dislocazione dei posti barca, con la realizzazione di un complesso turistico-alberghiero negli ex cantieri navali. Un piano condiviso dall'amministrazione comunale del sindaco Della Ragione. Con il Puc di fatto si ridisegna la linea di costa, creando un connubio tra la tradizione nautica e la realizzazione di un polo di ricezione, utilizzando anche i siti del silurificio di primo Novecento e del cantiere navale di fine Ottocento. Un programma, proiettato nei prossimi anni, che preoccupa gli operatori nautici. «La stagione diportistica è iniziata bene - afferma Antonio Pelliccia, concessionario di Baia - ma la prevista delocalizzazione del porto, per il futuro, crea incertezze tra gli imprenditori».

A tal fine, sono stati sollecitati confronti con il Comune per un piano condiviso, che possa salvaguardare il settore nautico e al contempo, rilanciare turismo e archeologia. L'approdo di Baia è a margine del parco archeologico sommerso, un'area marina protetta divisa in tre zone di riserva integrale (A), generale (B) e parziale (C). Istituito nel 2002 dai ministeri dell'Ambiente e per i Beni e le Attività culturali, il parco costituisce con l'Amp di Gaiola uno dei maggiori esempi sommersi di salvaguardia archeologica e naturalistica: sui fondali è custodita la città imperiale inabissata dal bradisismo, peculiare l'habitat marino. Intanto, lungo la costa di Bacoli ci sono altri piccoli approdi turistici tra Miseno e Marina Grande. 

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