Bambino ucciso dalla madre a Torre del Greco, la prima notte in cella della donna

Bambino ucciso dalla madre a Torre del Greco, la prima notte in cella della donna
Martedì 4 Gennaio 2022, 16:01 - Ultimo agg. 5 Gennaio, 14:07
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Ha trascorso la prima notte in carcere Adalgisa Gamba, la donna di 40 anni accusata dell'omicidio volontario del figlio di due anni e mezzo, avvenuto nella serata di domenica nella zona La Scala di Torre del Greco.

Reclusa nel carcere femminile di Pozzuoli, la donna è in attesa della data dell'interrogatorio di garanzia, durante il quale i suoi avvocati proveranno ad attenuare la posizione della 40enne che già durante la deposizione ai carabinieri della compagnia di Torre del Greco ha in parte ammesso le proprie responsabilità, tanto da fare dire al procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, che «il gesto sarebbe riconducibile al fatto che la donna credesse che il figlio fosse affetto da problemi di ritardo mentale, nonostante non vi fosse alcuna conferma in tal senso dal punto di vista sanitario».

 

Resta sequestrata anche la salma del piccolo recuperata domenica sera in mare da alcuni giovani, intervenuti in soccorso della donna dopo avere udito le urla provenire da una scogliera posta a protezione dell'ultima parte di via Calastro.

Per ora la Procura oplontina (il pm incaricato è Andreana Ambrosino) non ha ancora affidato l'incarico al medico legale, che potrebbe arrivare già nella giornata di domani. 

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C'è il silenzio assoluto in via Anzio, la strada posta a ridosso del centro cittadino dove risiedeva la famiglia di Adalgisa. Il palazzo dove abitava la donna insieme col marito e i figli (oltre al piccolo di due anni e mezzo, c'è anche una bambina di sette anni) è composto da cinque piani: il loro appartamento appare chiuso. «Non li abbiamo visti», dice un residente.

In molti quasi non si ricordano della coppia e chi li conosce parla di «persone perbene ma molto riservate», che «saltuariamente abbiamo visto uscire tutti insieme». Non c'è molto voglia di parlare: «È stata una tragedia inaspettata - afferma una persona sulla sessantina - un fulmine a ciel sereno. Personalmente conoscevo la signora da quando aveva sei anni, cioè da quando venne ad abitare qui con la mamma. Poi è rimasta in quest'appartamento anche da sposata». 

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