Beni confiscati, è caos nel Napoletano: assegnazioni revocate

Beni confiscati, è caos nel Napoletano: assegnazioni revocate
di Ferdinando Bocchetti
Domenica 21 Agosto 2022, 10:21 - Ultimo agg. 11:14
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Beni confiscati alle mafie: a Marano l'unità di staff del comando di polizia municipale nei giorni scorsi ha firmato un atto di annullamento, in autotutela, di una precedente determina con cui il 23 giugno scorso l'amministrazione maranese aveva affidato provvisoriamente all'associazione Terra Viva un bene confiscato. Il provvedimento è stato avviato d'ufficio e firmato dal colonnello Luigi Maiello, comandante ad interim del comando dei vigili. L'associazione Terra Viva già gestisce un altro bene sul territorio, un appartamento in via Recca sequestrato ad Armando Del Core. Quattro i lotti destinatari della revoca dell'assegnazione per il mancato raggiungimento del punteggio minimo relativamente ad alcuni di essi. Immobili messi a bando sin dal 2019 per l'assegnazione ma non prevenne, a quel tempo, nessuna domanda per progetti di riuso. In seguito, a novembre del 2020, fu indetto un nuovo bando per l'assegnazione di 21 beni confiscati.

Nel gennaio del 2021 fu approvato un elenco di sette istanze di cui due presentate da Terra Nostra e le altre dalla Parrocchia San Ludovico D'Angiò, dalla cooperativa sociale Samira, da Giovanna De Rienzo, dalla Comunità islamica e dall'associazione Centro Speranza. La procedura si concluse a marzo del 2021 con l'assegnazione di 11 beni confiscati ma alcuni lotti erano stati in realtà consegnati alla Città metropolitana di Napoli. Dai successivi controlli sono emerse altre irregolarità che hanno spinto al provvedimento di annullamento per una delle due proposte di riuso avanzate da Terra Viva. La stessa Terra Viva aveva più volte sollecitato l'ufficio tecnico comunale affinché fosse revocata un'altra assegnazione di un bene sequestrato in via Marano-Quarto che il Comune un anno fa assegnò all'associazione Samira, senza che questa abbia finora svolto alcuna attività nella villa appartenuta alla potente famiglia Simeoli.

Il Comune di Marano ha oggettive difficoltà a gestire il vasto patrimonio immobiliare frutto di sequestri alle mafie. L'amministrazione ha avuti assegnati dall'agenzia nazionale dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità 92 beni a cui di recente se ne sono aggiunti altri per un totale di circa 300 ma non tutti risultano ancora effettivamente consegnati. Anche per parte di quelli assegnati e consegnati le attività non sono mai partite. Di recente, alcune associazioni di genitori di pazienti autistici si sono fatte avanti con progetti finalizzati al sostegno e riabilitazione di questi pazienti. Tra queste figura la neonata Autismo sociale Aps, che unisce genitori di giovani adulti dai 22 ai 30 anni non più legati a progetti di recupero dell'età evolutiva.

Il peso per l'assistenza ricade interamente sulle famiglie. Da qui la richiesta di istituire un luogo per sostenere questa fascia di popolazione molto vulnerabile configurando un progetto a lungo termine in cui alle morte dei genitori queste persone possano avere sostegno, cura e assistenza. «In particolare avverte il presidente dell'associazione Sabatino De Blasio il centro sarebbe aperto a tutti gli associati e si prefigge di realizzare un laboratorio occupazionale, un orto e una fattoria sociale e uno sportello di informazione e orientamento per le famiglie». La proposta è stata indirizzata tramite Pec ai commissari straordinari del Comune di Marano (Valentino Antonetti, Geraldina Basilicata e Giuseppe Garramone. «Il nostro obiettivo è gestire alcuni alcuni dei circa 300 beni sequestrati alle mafie e adffidati al Comune di Marano ma per gran parte inutilizzati e farne strutture ricettive per il recupero e la riabilitazione di soggetti autistici».
 

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