«Bisogna avere sempre piena fiducia nel lavoro dei magistrati - aggiunge Caldoro - Da garantista le indagini devono avere il loro corso, credo però che ci sia un piano politico da affrontare. Questa è una vicenda torbida, è il prezzo che si deve pagare all'arroganza di chi ha scelto di affrontare una campagna elettorale contro la legge. In queste condizioni si è deboli e quando si è deboli si penalizza l'interesse pubblico e prevale l'interesse personale». Per Caldoro, «il tema vero è la menzogna, la bugia verso i cittadini. Questo è gravissimo. Quando una carica istituzionale mente, che fiducia possono avere i cittadini? un comportamento, dunque, che sporca l'immagine della Campania. Una Regione che ha potenzialità straordinarie e tante cose di cui occuparsi e che, con enormi sacrifici, si é rimessa in piedi e ha recuperato, negli anni, una credibilità persa e dignità. Noi siamo oggi rappresentati da un'immagine negativa per colpa di questi fatti».
«Oggi - aggiunge Caldoro - il cittadino si interroga.
Perché una legge che dovrebbe valere per tutti non vale per l'uomo potente? Si sta dando l'immagine di chi ritiene, con arroganza, contro ogni legge e ogni regola, di tenersi ancorato alla propria poltrona. A chi oggi ripetutamente mi ha chiesto cosa avrei fatto - scrive Caldoro - ho risposto: non avrei mai accettato la candidatura in quelle condizioni e oggi, rispetto a quanto emergenze, avrei fatto un passo indietro». «Dobbiamo reagire per tutelare l'immagine della nostra Regione che non può essere rappresentata così. Così la Campania torna indietro», conclude Caldoro.