Camorra a Torre Annunziata, fioraio massacrato di botte davanti al cimitero dopo l'agguato

Camorra a Torre Annunziata, fioraio massacrato di botte davanti al cimitero dopo l'agguato
di Dario Sautto
Giovedì 27 Agosto 2020, 10:30
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Un agguato in piazza e un fioraio pestato nei pressi del cimitero, forse dopo l'esplosione di colpi di pistola. Il tutto nel giorno del 36esimo anniversario della strage di Sant'Alessandro, la mattanza di camorra che ha registrato più vittime (8 morti e 7 feriti) avvenuta nel circolo dei pescatori il 26 agosto 1984. Due raid in pieno stile camorristico, avvenuti tra la mezzanotte e il primo mattino di ieri a Torre Annunziata.

L'agguato si è verificato nella centralissima piazza Ernesto Cesaro, a due passi dalla chiesa di Santa Teresa, zona che fino a tarda ora è frequentata da tanti giovani oplontini. Tra questi, poco dopo la mezzanotte, c'era anche Francesco De Angelis, 24 anni, con precedenti per spaccio di droga e furto, ritenuto legato agli ambienti dei pusher del rione Provolera. Il giovane è stato avvicinato da due persone in scooter, con il passeggero che ha estratto una pistola ed ha sparato diversi colpi. Cinque sono andati a segno, tutti indirizzati agli arti inferiori: tre si sono conficcati nella gamba sinistra, due in quella destra. Sanguinante, a terra, mentre i due sicari si davano alla fuga, De Angelis è stato soccorso e accompagnato all'ospedale San Leonardo di Castellammare. Dopo un intervento chirurgico, è stato dichiarato fuori pericolo di vita ma ne avrà per almeno trenta giorni. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, agli ordini del maggiore Simone Rinaldi e del capitano Luigi Cipriano. La pista principale porta a un regolamento di conti nell'ambito dello spaccio di stupefacenti. Ma non è escluso che il raid possa essere collegato alla stesa di sabato sera, quando l'auto della moglie di uno dei capi dello spaccio di Torre Annunziata (detenuto) è stata crivellata di colpi. Oppure che possa trattarsi di un agguato legato alla nascita del nuovo clan di camorra che sta cercando di crearsi spazi all'interno delle varie piazze di spaccio dei rioni più degradati della città.
 


Poco prima delle 7 di mattina, poi, all'esterno del cimitero, l'altro episodio inquietante sul quale stanno cercando di far luce i poliziotti del commissariato di Torre Annunziata, guidati dal dirigente Claudio De Salvo e dal vicequestore Luigi Autiero. Il gestore di uno dei chioschi per i fiorai, 41 anni, si è presentato al pronto soccorso di Castellammare spiegando di essere stato coinvolto in un incidente stradale. Una versione che non ha convinto i medici, che hanno allertato le forze dell'ordine. Le diverse ferite su tutto il corpo (costole incrinate, fratture e lesioni al volto) hanno spinto gli investigatori ad ipotizzare un violento pestaggio, avvenuto proprio all'esterno del cimitero, nel quale potrebbero anche essere stati esplosi colpi di pistola, anche se non ci sono riscontri. Il ferito, dopo le prime cure, è stato ascoltato dai poliziotti e trasferito al Cardarelli di Napoli, dove verrà sottoposto ad almeno un intervento chirurgico per la riduzione di una delle fratture. In questo caso, il pestaggio potrebbe essere legato al racket sulle attività legate al cimitero.

Il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, chiede «alle forze dell'ordine di proseguire senza sosta nell'azione di contrasto alla criminalità». Invece, dai sacerdoti partono due appelli. Per don Ciro Cozzolino, referente di Libera, servono «lavoro, lotta strenua alla dispersione scolastica ed educazione al bene comune» mentre don Antonio Carbone vuole «subito un esercito di educatori per scuotere le coscienze». 

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