Camorra. In cella ras dei Mazzarella, primo omicidio da minore

Sartori preso in vacanza a Castel Volturno grazie a lui la pace tra i clan della zona est

Camorra. In cella ras dei Mazzarella, primo omicidio da minore
di Luigi Sabino
Venerdì 18 Agosto 2023, 00:00 - Ultimo agg. 16:48
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È costato caro a Gesualdo Sartori, ras del clan Mazzarella, il desiderio di trascorrere qualche giorno di mare insieme alla compagna. Il 31enne, in fuga dalla legge da più di un anno, è stato, infatti, arrestato dagli investigatori della Polizia di Stato all’interno di un residence di Castel Volturno, nel Casertano. Sartori, che le forze dell’ordine descrivono come personaggio di notevole spessore criminale, ha iniziato la sua scalata all’interno della cosca Mazzarella sin da giovanissimo. 

Era ancora minorenne, infatti, quando, prese parte all’omicidio di Patrizio Reale, reggente dell’omonima cosca che contendeva ai Mazzarella e ai loro alleati il controllo di San Giovanni A Teduccio. Sartori, all’epoca 17enne, sarebbe stato uno dei due sicari che si introdussero nell’abitazione della vittima, all’interno del rione Pazzigno, e ad ucciderla sotto gli occhi del figlio. Tredici anni dopo, grazie anche alle dichiarazioni di nuovi collaboratori di giustizia, gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda.

L’ordine di ammazzare Reale fu impartito dai vertici del clan D’Amico, costola dei Mazzarella e a cui, in quel periodo, Sartori, così come il fratello, erano affiliati.

Un delitto, quello di Reale, che permise al sodalizio criminale di prendere il controllo di tutte le piazze di spaccio del quartiere e che, soprattutto, fruttò a Sartori la somma di tremila euro, premio per il «lavoro ben fatto».

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Il denaro, sempre secondo il racconto dei collaboratori, sarebbe stato, poi, in parte utilizzato dal giovane ras per pagare una contravvenzione che aveva preso mentre era alla guida del suo scooter. Ad ogni modo, la morte di Reale, gli avrebbe aperto le porte della camorra che conta. In breve tempo, Sartori, riferiscono gli investigatori, sarebbe entrato a pieno titolo tra i vertici dei Mazzarella-D’Amico. Una scalata inarrestabile favorita anche dal legame sentimentale che, nel frattempo, ha stretto con la figlia di Salvatore D’Amico, uno dei capi dell’omonimo sodalizio.

Qualche mese dopo l’omicidio di Patrizio Reale, Sartori entra di nuovo in azione. Questa volta l’obiettivo dei commando è un familiare di Raffaele Maddaluno, esponente di spicco del clan Rinaldi del rione Villa e anche questo, così come i Reale, in guerra con i Mazzarella-D’Amico. I killer hanno il compito di entrare in azione mentre la vittima si trova nella pescheria che gestisce nel comune di Volla. In quell’occasione, però, le cose prendono una brutta piega. Dopo aver esploso alcuni colpi che feriscono il bersaglio, Sartori e il resto del commando si danno alla fuga in sella ai loro scooter. Quello che, tuttavia, non hanno messo in conto è la rabbiosa reazione del padre del ferito che si mette al loro inseguimento alla guida del furgone che utilizza per le consegne del pesce. In pochi istanti riesce a raggiungere lo scooter di Sartori e a tamponarlo facendo cadere il guidatore sull’asfalto. Solo l’intervento delle forze dell’ordine impedisce che il giovane ras venga linciato dalla folla. 

L’arresto, ad ogni modo, non intacca lo spessore criminale di Sartori che, anzi, proprio in carcere fa un ulteriore passo avanti nelle gerarchie malavitose. Durante la detenzione stringe, infatti, amicizie e legami con esponenti di altri clan al punto che, secondo i collaboratori, sarebbe stato lui l’artefice dell’alleanza tra i Mazzarella-D’Amico e i De Micco di Ponticelli. Un patto di ferro finalizzato ad assumere il totale controllo di buona parte della periferia orientale di Napoli e che sarebbe stato sancito con una consegna di stupefacenti di cui proprio Sartori si sarebbe fatto garante. Tornato in libertà dopo diversi anni, Sartori è ancora in fase ascendente. I Mazzarella lo nominano loro referente a San Giovanni affidandogli la gestione di estorsioni e spaccio di droga. La sua latitanza, però, ha i giorni contati.
 

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