«Campania Covid free in estate, il piano di De Luca salverà il turismo»

«Campania Covid free in estate, il piano di De Luca salverà il turismo»
di Valerio Iuliano
Giovedì 4 Febbraio 2021, 10:00 - Ultimo agg. 20:11
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Una campagna vaccinale ad hoc per gli operatori turistici campani entro l'estate prossima. La ciambella di salvataggio lanciata dal presidente della Regione De Luca ad un comparto ad un passo dal baratro è, per gli operatori, una delle ultime possibilità per immaginare una ripartenza. «Anticipare le vaccinazioni degli addetti - spiega Giancarlo Carriero, presidente della sezione Turismo dell'Unione Industriali e patron del Grand Hotel Regina Isabella di Ischia - rientra tra le proposte che, come associazione, abbiamo fatto negli ultimi mesi. Anziché chiedere aiuti per il recente passato, preferiamo chiederli per favorire la ripresa. Sappiamo bene che uno degli elementi che hanno bloccato il turismo è la paura che attanaglia chi viaggia e, con la vaccinazione dei lavoratori del settore, la si potrebbe esorcizzare. Il piano di De Luca va in quella direzione».

Dare la precedenza nelle vaccinazioni agli operatori che si trovano a diretto contatto con i viaggiatori - dagli addetti al ricevimento degli alberghi ai camerieri dei ristoranti, una pluralità di lavoratori che, secondo le stime di Confindustria, sfiora le 100mila unità - è l'obiettivo. Per Costanzo Jannotti Pecci, vicepresidente dell'Unione Industriali e patron di Palazzo Caracciolo e dell'Hotel Britannique, «si tratta di una buona idea, ma da sola non risolve i problemi. Anche quella di favorire una verifica di coloro che si muovono per viaggiare, con il cosiddetto passaporto vaccinale, è un'iniziativa apprezzabile. Ma il vero sforzo da fare è quello di creare le condizioni per una vaccinazione di massa. Occorre andare verso una soluzione globale». I dati sul turismo a Napoli e nel resto della regione sono impietosi. Lo stesso Jannotti Pecci cita per Palazzo Caracciolo, ad esempio, un calo di presenze nel 2020 dell'83,4%, rispetto all'anno precedente. E il crollo scaturisce anzitutto dalla scomparsa degli stranieri, che corrispondevano all'80% del totale dei clienti. Da Federalberghi Napoli snocciolano numeri molto simili, con una perdita di fatturato annuo dell'80%. «Riuscire a rendere il turismo a Napoli sicuro - spiega il presidente Antonio Izzo - non è un'impresa facile, ma è importante provarci. Quindi programmare la vaccinazione di coloro che lavorano negli alberghi ed hanno contatti diretti con i clienti è un'iniziativa da sostenere. In questo modo si protegge la salute sia dei lavoratori che quella dei clienti, che potrebbero riacquistare la fiducia necessaria per scegliere Napoli o le altre mete della Campania». Per il presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola «è necessario comprendere nel piano le isole del Golfo e la penisola sorrentina, che attraggono tanti turisti. Con un'alta percentuale di immunizzati si potrebbe ridare impulso al settore. Se è vero che entro l'estate arriveranno nel nostro Paese 12 milioni di dosi, almeno 1,5 milioni saranno destinate alla Campania e questo significa che si potranno vaccinare facilmente anche gli operatori turistici. In questo modo, potremmo pianificare più facilmente anche le campagne di marketing, puntando sul fatto che siamo Covid free». La drammatica crisi del comparto, intanto, mette a rischio i destini lavorativi di decine di migliaia di addetti. «Una campagna vaccinale - sottolinea Adele Pignata, titolare dell'Hotel Santa Lucia - vorrebbe dire anche proteggere il mondo del lavoro, sia di coloro che hanno contratti a tempo indeterminato che di quelli che lavorano come extra». Da Fiavet, la federazione delle imprese di viaggi, però, segnalano un pericolo. «Il caso della Sardegna dell'estate scorsa - sottolinea il presidente Ettore Cucari - ci insegna che molto spesso il virus arriva da fuori.

E allora abbiamo bisogno che anche i turisti si vaccinino». 

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