Campania, l'estate del Covid: prezzi più alti per lidi e terme ma pacchetti anticrisi

Campania, l'estate del Covid: prezzi più alti per lidi e terme ma pacchetti anticrisi
di Annamaria Boniello, Massimo Zivelli
Sabato 18 Luglio 2020, 08:16 - Ultimo agg. 15:32
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L'emergenza sanitaria costringe le strutture ricettive a rivedere piani e tariffe per far quadrare i conti di una estate all'insegna della crisi. A Ischia, se alberghi e hotel arrancano per recuperare sul mercato turistico, altrettanto non si può dire per gli altri settori legati al business delle vacanze estive. Case delle vacanze, ormeggi per le imbarcazioni da diporto, lidi privati e parchi termali, sono sempre più gettonati ed in molti casi prezzi e tariffe sono aumentati in maniera davvero considerevole rispetto alla stagione precedente.

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IL CONTROSENSO DI ISCHIA
Fra i tanti effetti della psicosi da virus, specialmente a Ischia si registra quello che almeno in apparenza potrebbe sembrare un vero e proprio controsenso. «Per quanto concerne gli ormeggi delle imbarcazioni da diporto - osserva Lino Ferrara, presidente della Unione Armatori da Diporto - non registriamo casi di aumenti delle tariffe, anche se grazie al forte aumento della domanda che si è verificato in questa situazione, è davvero difficile ad oggi trovare un posto barca e dal punto di vista del diportista utente, assistiamo alla scomparsa del cosiddetto sconto che prima veniva riconosciuto almeno ai clienti più assidui. In linea generale - conclude Ferrara - tutto ciò si verifica perchè almeno questa volta la vacanza sul mare ed a bordo di una imbarcazione, viene considerata assai più sicura».
E proprio perchè ci si sente più sicuri in ambienti familiari e più ristretti, quest'anno anche le case delle vacanze tornano di moda ed il mercato delle affittanze estive ha fatto registrare una considerevole impennata rispetto al recente passato e soprattutto, un aumento dei canoni di fitto che in alcuni casi ha sfiorato il 40%. Una situazione assolutamente impensabile fino a pochi mesi fa.

Le norme di sicurezza anti-covid19 hanno imposto ai gestori degli stabilimenti balneari di ridurre sui lidi i posti «ombrellone» al fine di garantire il rispetto delle distanze minime. Per recuperare in parte i mancati ricavi, le associazioni dei balneari hanno deciso pertanto a loro volta di alzare i prezzi della singola giornata e degli abbonamenti, portando il prezzo di un ombrellone e due lettini a 30 euro al giorno per il mese di luglio, ed a 40 euro al giorno per quello di agosto. Dai Maronti, al lido d'Ischia fino a Citara e Sant'Angelo, la politica dei prezzi si è dunque e per la prima volta nella storia isolana, fatalmente unificata e registra un aumento medio del 30% rispetto al 2019.

E aumenti ancora più consistenti ma ispirati al principio della gradualità, sono quelli praticati nei due parchi termali isolani che hanno optato per l'apertura. Al Parco Termale del Castiglione un ingresso costa intorno ai 45 euro se si entra da soli ed a scalare, tariffe inferiori se si accede in due o più persone. Stesso discorso al Negombo, dove se nel 2019 si pagavano in media 30 euro a testa, oggi la tariffa è di 60 euro (con un aumento del 90%) per l'ingresso singolo e poi a scalare, 40 euro per l'ingresso in due ed ancora inferiore per gli ingressi di più persone facenti parte dello stesso gruppo o nucleo familiare. La spiegazione di questo apparentemente bizzarro sistema di calcolo delle tariffe e degli aumenti ad esse correlati, sta tutta nelle regole di distanziamento, che obbligano l'utilizzo degli stessi identici spazi sia nel caso della persona singola, che di più persone che fruiscono di un posto al sole ed alle terme.

LA FORMULA CAPRI
Riaperti tutti gli stabilimenti balneari, l'ultimo è stata la Canzone del Mare. Per mantenere alto lo standard di qualità di cui questi lidi sono dotati, per questa estate post covid alcuni titolari hanno adottato formule particolari per far sì che, senza ritoccare i prezzi, i clienti possano usufruire anche dei ristoranti. Una formula all inclusive che consente di rispettare il numero di persone che possono accedere agli stabilimenti. A chi non vuole perdersi la vista dei Faraglioni e sceglie la Canzone del Mare, simbolo della dolce vita caprese, la famiglia Iacono offre un pacchetto che consente di usufruire di tutti i servizi. Al posto del ticket di ingresso o del costo del pasto singolo, è prevista una tariffa di 60 euro a persona che consente di poter trascorrere l'intera giornata al mare. Il costo include lettino, telo da mare, spogliatoio con annesse docce con acqua calda e fredda e un voucher da spendere al ristorante o al bar. Da Luigi ai Faraglioni, altro stabilimento della famiglia Iacono, nel porto di Tragara, si pagano tutti i servizi come l'ingresso con il lettino (35 euro), la sedia a sdraio (25 euro) mentre occorrono dieci euro per l'ombrellone. Per accedere ai bagni di Luigi è però necessario prenotare anche il ristorante.

Un altro posto mitico è la Fontelina, un lido riservato e amato dalle stars di Hollywood, che ogni estate registra il tutto esaurito. Il posto in spiaggia è subordinato alla prenotazione al ristorante. La Fontelina non ha lanciato pacchetti ma l'ingresso di 30 euro prevede spogliatoio, doccia, materassino o sedia a sdraio, 15 euro in più per l'ombrellone, 10 euro per il telo mare. Il check-in va fatto entro le 13. Anche il lido del Faro a Punta Carena, ad Anacapri, ha scelto la formula con ristorante incluso con ingresso a 60 euro a persona che comprende lettino, telo mare, spogliatoio, doccia, discesa a mare, piscina e un credito di 30 euro da poter utilizzare al ristorante o al bar. Da Sergio Gargiulo, presidente di Federalberghi Capri, arrivano le prime indicazioni sulla seconda metà di luglio: «L'occupazione dei posti letto è già al 50% e possiamo ritenerci soddisfatti.

Ma se perseguiremo nei comportamenti virtuosi che Capri è capace di adottare, possiamo prevedere un miglioramento della situazione. La media dei soggiorno è di due o tre giorni con prenotazioni che arrivano direttamente agli alberghi ma la permanenza comincia ad allungarsi anche fino a sei giorni».

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