Campania zona bianca dal 22 giugno: ospedali semivuoti e incidenza a 65

Campania zona bianca dal 22 giugno: ospedali semivuoti e incidenza a 65
di Ettore Mautone
Giovedì 27 Maggio 2021, 20:30 - Ultimo agg. 28 Maggio, 18:59
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Con un dato di incidenza (i nuovi casi contati in una settimana per 100 mila abitanti) di 65 registrato in media nella settimana che va dal 20 maggio a oggi e un indice Rt (quello che misura la capacità di diffusione del virus ma non più cruciale negli indicatori dell'epidemia) a 0,7 la Campania si presenta domani con dati che sebbene in netto calo sono ancora sopra la soglia fissata a 50 punti per il passaggio in zona bianca che quando sarà raggiunto dovrà essere conservato costantemente per tre settimane. Pertanto la Campania con l'attuale trend solo dal 22 giugno potrebbe centrare questo obiettivo che consentirebbe di accompagnare al meglio il decollo della stagione turistica abbassando tutte le restrizioni attualmente vigenti per la zona gialla, compresi gli spostamenti tranne il distanziamento, igiene e uso delle mascherine (almeno nei luoghi chiusi) che serviranno ancora per molto a tenere a bada i contagi. 

Ancora incerte invece le regole sul coprifuoco. Quel che è certo invece è che le tre regioni Molise (12), Sardegna (13) e Friuli (17) già a partire da martedì 1 giugno accederanno alla più bassa fascia di rischio mentre dall'8 toccherà ad Abruzzo (attualmente incidenza a 35 e da due settimane a quota di decompressione) Liguria (27) e Veneto (30). Dal 15 giugno spetterà a Lazio (46) Lombardia ed Emilia(45). Tutte le altre regioni scenderanno al più basso gradino di rischio a partire dunque da 22 giugno e dal 29. Ecco il dettaglio dell'attuale incidenza delle altre regioni: Valle d'Aosta 78, Campania 65, Basilicata e Calabria 61, Toscana 59, Marche 55, Sicilia 53, Trentino Alto Adige 52, Piemonte e Puglia 49. 

«Attualmente il dato nazionale di incidenza media è calato molto - avverte Enrico Coscioni, consigliere per la sanità del governatore De Luca e presidente di Agenas - ora siamo a 46 casi ogni centomila abitanti, una settimana fa eravamo a 66 e due settimane fa a 96.

Domattina anche per la Campania si profila il netto calo che avevamo già intrapreso una settimana fa. La pressione negli ospedali è rapidamente in discesa e come unità di crisi abbiamo dato indicazione ai manager di Asl e ospedali di svuotare progressivamente i reparti Covid riservando all'assistenza al pazienti ancora malati solo alcuni poli per ciascun ambito territoriale».

Uno scenario in cui ogni azienda sanitaria è libera di organizzarsi al meglio lavorando però nella direzione di un progressivo ritorno delle attività ordinarie di pronto soccorso, ambulatori e ricoveri. A Napoli il primo ospedale che sarà restituito alle funzioni ordinarie è il San Giovanni Bosco. Qui sono state indicate date ben precise: entro il 21 giugno l'ospedale deve tornare a svolgere le funzioni di Dea di I livello con il pronto soccorso e tutte le discipline specialistiche attive prima che diventasse un presidio Covid ed entro il 6 giugno deve essere liberato dai pazienti Covid. Il Cardarelli che nell'ultimo mese ha visto dimezzate le presenze nelle corsie Covid e dalla prossima settimana riattiverà la week surgery primo passo per la riconversione del padiglione delle ortopedie (H) e di quello dell'Intramoenia (M). 

Così pure l'azienda dei Colli a partire dai primi giugno restituirà alle sole funzioni assistenziali ordinarie il Cto e il Monaldi iniziando a convertire anche una parte dei posti letto del Cotugno destinato e tornare a svolgere le funzioni di polo infettivologico per tutte le malattie infettive. A regime a Napoli dovrebbe restare come unità Covid solo il padiglione G del Cotugno (80 posti letto di cui 12 di intensiva e 32 di subintensiva) e il modulare dell'ospedale del mare oltre al Loreto che prima della fine dell'anno difficilmente tornerà alle antiche funzioni di dea di I livello previste dal piano ospedaliero regionale. 

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Un analogo processo di riconversione dei posti letto Covid è in corso nella Asl Napoli 2 nord a partire dall'ospedale di Giugliano che restituisce alle funzioni ordinarie 10 posti della Medicina e altrettanti della Chirurgia. Restano in piedi 17 posti Covid a Frattamaggiore (dove c'è anche la Terapia intensiva) e 40 al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. A Napoli 3 sud il progetto prevede di dedicare solo l'ospedale di Boscotrecase a funzioni Covid mentre Castellammare, il Maresca di Torre del Greco e il presidio di Nola saranno liberati. 

Lo stesso processo è in corso nella Asl di Caserta dove il solo ospedale di Maddaloni sarà dedicato alle funzioni di centro Covid: qui ci sono ancora ricoverati 27 pazienti in area medica e 6 in intensiva e sub-intensiva ma ne arriveranno altri in trasferimento dal Melorio di Santa Maria Capua Vetere dove sono presenti ancora 31 pazienti affetti da Sars-Cov-2. A procedure concluse il Melorio torna a svolgere le funzioni di presidio di primo livello con un piccolo pronto soccorso e un'offerta di degenza in area medica e lungodegenza riattivando inoltre la piccola unità di Chirurgia e l'unità di Nefrologia e dialisi. Il riutilizzo delle unità di personale dovrebbe dare il via alla ripresa delle attività di San Felice a Cancello dove sono presenti attività assistenziali di lungodegenza e riabilitazione respiratoria e neuromotoria post ictus e post infarto e dove c'è un day hospital oncologico. In rampa di lancio infine un Hospice la cui inaugurazione è ormai prossima (manca solo il montaggio di un ascensore).

 

Al Ruggi di Salerno l'assideramento delle funzioni Covid è appena iniziato e non si registra ancora nulla di significativo. Il ritorno di molti reparti alle attività ordinarie e la decompressione degli accessi Civid in pronto soccorso sono attesi dalle discipline chirurgiche, (Neurochirurgia, Chirurgia generale e Cardiochirurgia) per recuperare gli anestesisti la cui carenza è ormai cronica. A Salerno la Asl intende tenere in pieni e in attività come centro Covid solo Scafati e l'ospedale di Agropoli mentre tornano pienamente alle attività ordinarie l'ospedale di Eboli e di Polla.

Il Moscati di Avellino, ormai Covid free ha in attività solo il Covid Hospital e il plesso ospedaliero di Solofra. Sul territorio della Asl la direzione strategica ha disposto la riconversione del reparto di medicina Covid in medicina ordinaria (15 posti letto al presidio di Ariano irpino) e resta attiva una sola Area covid che ospita un paziente (su 7 posti) in Terapia intensiva, 12 pazienti in Area Covid di cui 9 (su 16 posti letto) in Medicina e 3 (su 10 posti letto) in Sub intensiva. 

Uno scenario in cui la Campania registra nelle ultime 24 ore solo 533 casi contro i 483 di ieri e il 4,03% di positivi al tampone contro il 3,43% di ieri, 21 morti (ieri 8), ma 736 attualmente positivi in meno, 8 posti di terapia intensive e 51 di area medica liberati. 

Circa 58 mila le vaccinazioni effettuate nelle ultime 24 ore in Campania. Al momento il 37,6% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e il 15,9% è stato completamente vaccinato.

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