Covid, parte da Napoli il software che consente ai medici di famiglia di identificare tutti i fragili non vaccinati

Covid, parte da Napoli il software che consente ai medici di famiglia di identificare tutti i fragili non vaccinati
di Ettore Mautone
Giovedì 27 Maggio 2021, 16:53 - Ultimo agg. 28 Maggio, 08:02
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Un programma basato sull’intelligenza artificiale e su big-data consentirà alla rete dei medici di medicina generale di verificare con un solo clic, dalla platea dei propri assistiti, chi è vaccinato e chi non lo è, differenziando tra pazienti fragili e , vulnerabili, cronici individuando le scale di proprietà fissate dai piani vaccinali delle Regione. A darne notizia è Silvestro Scotti, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Napoli nonché segretario nazionale della Fimmg, il principale sindacato di categoria, nel corso di un webinar promosso stamattina dall’Unità di Radioterapia del Pascale diretta da Paolo Muto per presentare i progressi della rete oncologica campana a cui sono chiamati a dare il proprio contributo proprio i medici di famiglia, primo anello di prossimità della rete delle cure territoriali.        

Lo strumento informatico a cui ha fatto cenno Scotti è già in uso, in via sperimentale, dai medici di famiglia vaccinatori di Napoli.

Un team composto da una trentina di camici bianchi sui 200 che hanno siglato un’intesa con la Asl per le vaccinazioni a studio o a domicilio dei pazienti più fragili ma non solo il cui limite è stato finora la limitata disponibilità di dosi assegnate dalla Asl alla medicina di famiglia. 

Il software, che Fimmg ha realizzato in collaborazione con CittadinanzAttiva (attraverso la sua software house Net Medica Italia), è stato illustrato nel dettaglio nei giorni scorsi al ministro della Salute Roberto Speranza e al commissario nazionale per l’emergenza Coronavirus Paolo Figliuolo. Un incontro di approfondimento in vista del cambio di strategia vaccinale indicato dallo stesso commissario di governo per passare da un Piano vaccinale di quantità e impersonale, articolato attorno all’attività degli hub, ad uno di qualità, sostenibile e di lungo periodo che deve necessariamente essere riportato nell’alveo delle attività ordinarie dei centri vaccinali dei distretti, della medicina di famiglia e delle farmacie, coinvolgendo le varie articolazioni della medicina del territorio. 

La capacità che il software della Fimmg di ha di dialogare con qualunque piattaforma vaccinale consentirà ai medici di medicina generale di recuperare non solo chi, tra i prenotati non ha ancora avuto acceso alla vaccinazione o si è rifiutato di farla ma soprattutto chi non ha mai fatto un passo avanti per prenotarsi ed essere pertanto chiamato a porgere il braccio. Cittadini rimasti esclusi dalle somministrazioni di massa che, solo in campania, sono circa 20 mila solo tra gli over 80enni e quindi tra i soggetti più a rischio di contrarre la malattia ora che la popolazione sta raggiungendo una discreta copertura con lo scudo immunitario dei vaccini. 

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Sulla scorta di quanto già avvenuto a Napoli e in Campania si punta dunque a far dialogare l’algoritmo realizzato da Net Medica Italia con le piattaforme di Poste Italiane che attraverso la struttura commissariale serve 7 Regioni.

«Il presupposto del nostro piano – precisa Scotti – è che il software possa interoperare con i sistemi informatici attivi nelle varie regioni  affinché possa consentire ai medici di medicina generale di individuare e chiamare quanti sono rimasti esclusi dalla vaccinazione ma pienamente inseriti nelle sei categorie di priorità individuate dall’algoritmo. Il ministero e il Commissario - conclude Scotti - hanno mostrato massima attenzione al progetto che dpone le premesse per affrontare nel migliore dei modi il proseguo di una campagna vaccinale che quasi certamente dovrà viaggiare su un binario diverso da quello su cui cammina oggi a partire dalla terza dose che si annuncia necessaria per i primi vaccinati, ossia il personale sanitario e che in vista di una vaccinazione periodica annuale che dovrà mutuare il modello vaccinale dell’antinfluenzale che appartiene al baglio delle attività affidate alla Medicina generale».

Dopo la fase sperimentale il software potrà essere utilizzato in futuro anche oper identificare l’aderenza ai farmaci nelle patologie croniche, agli screening contro i tumori nell’ambito dei piani di prevenzione e la presa in carico della cronicità attraverso azioni di prevenzione primaria e secondaria. 

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