Campania zona rossa altri 15 giorni: è troppo alta la percentuale di contagiati sintomatici

Campania zona rossa altri 15 giorni: è troppo alta la percentuale di contagiati sintomatici
di Ettore Mautone
Sabato 3 Aprile 2021, 08:30 - Ultimo agg. 4 Aprile, 09:30
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La Campania, contrariamente a quanto previsto e trapelato nei giorni scorsi, sulla scorta dell'analisi preliminare dei dati epidemiologici, a sorpresa resta in zona rossa: l'incidenza dei contagi, come da noi anticipato, era infatti scesa per una settimana (quella precedente a quella presa in esame) ma l'indice di diffusione è l'incidenza nel saliscendi dell'ultima settimana di marzo, sono poi peggiorati un po', tanto da interrompere il calo continuo, per due settimane di seguito, previsto dalle norme per passare in zona arancione. Come nel gioco dell'oca adesso si torna al punto di partenza. 

In base a quanto previsto dalla norma, per venire riclassificati, è ora obbligatoria la permanenza per quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive.

Il calo deve essere dunque stabile e continuo. 

I provvedimenti anti-Covid in vigore scadono il 6 aprile. Ma la regola è stata confermata dal nuovo decreto che entrerà in vigore dal 7 aprile con la sospensione delle zone gialle e che ha previsto il passaggio automatico in zona rossa non solo delle regioni con Rt sopra 1,25 ma anche di quelle dove l'incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti. 

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La Campania è posta a un livello di rischio moderato (scenario 3) e solo negli ultimi sette giorni, quelli non ancora considerati e valutati, è scesa sotto la soglia la soglia di allarme di 250 contagi per ogni 100 mila abitanti(al 1 aprile è a 232) e l'indice Rt di infettività è stato corretto, dai tecnici del ministero, dal valore di 0,99 registrato in termini assoluti, a 1,33 (oltre la soglia di attenzione di 1,25) in quanto si è dato peso all'impennata dei sintomatici attestata tra il 40 e il 50 per cento dei nuovi positivi. Questo nonostante la Campania mantenga il più basso tasso di ospedalizzazione del Paese la pone a rischio di sovraccarico della rete ospedaliera. Nel monitoraggio di ieri infatti la percentuale di occupazione sia delle degenze ordinarie sia delle terapie intensive, resta sotto la soglia rispettivamente del 40 e del 20 per cento. La valutazione dunque, ha tenuto conto del potenziale epidemico della nuova versione mutata del virus.

Timore rinforzato da quello che avevamo già segnalato, ossia una maggiore letalità della malattia che pur a fronte di un numero sostanzialmente costante e anzi in lieve calo dei contagi, provoca un maggior numero dei morti. In Campania, nella settimana appena trascorsa e per la prima volta dall'inizio dell'epidemia, si supera il tasso medio nazionale. Sono questi i presupposti che pur a fronte di indicatori di riduzione della temperatura complessiva del virus suggeriscono massima prudenza e l'esigenza di consolidare il calo in corso dopo il picco raggiunto a metà del mese. Il posizionamento della regione nel livello di massima restrizione sarà altre due settimane in quanto sottoposta alla disciplina di una nuova ordinanza firmata ieri dal ministro Speranza e pubblicata oggi. L'analisi dei dati e la valutazione è settimanale mentre le ordinanze hanno validità di 15 giorni in 15 giorni. La Campania avendo perso l'occasione di agguantare la bandiera arancione dovrà per due settimane consecutive dimostrare di aver centrato l'abbassamento degli indici epidemici. Il lieve miglioramento epidemiologico, registrato nelle ultime due settimane, pur a fronte di una progressiva discesa della curva epidemica, a partire dal picco, raggiunto nella prima settimana di marzo, non è stato considerato complessivamente sufficiente, dai tecnici del ministero della Salute, per l'auspicato cambio di colore e il passaggio in arancione. L'obiettivo, per la Campania, è il consolidamento dei dati e l'alleggerimento del peso sugli ospedali su posti letto di degenza ordinarie e nelle terapie intensive. Vietato, dunque, per ora, allentare la morsa delle restrizioni. Si va avanti in zona rossa non solo per il periodo pasquale, a cui tutte le regioni italiane sono consegnate, ma anche per le due successive settimane con una rivalutazione del dato ogni 7 giorni.

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